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Rifiuti sparsi sulle strade delle Vigne, l’ombra di uno “scaricatore seriale”
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di Alessandro Rapisarda
Sacchetti di immondizia lasciati in mezzo alla strada, in zona Vigne: rifiuti lasciati su un lungo tratto. Quale la novità rispetto all’inciviltà ormai nota? Sono sacchetti che non sono abbandonati ai bordi della carreggiata o accatastati in una piazzola come in una micro-discariche. Si notano, invece, sulla carreggiata. Come se qualcuno lo avesse fatto di proposito, in maniera studiata.
«Sono stanco – racconta un villeggiante – ogni mattina sono costretto a fare un gincana per evitare i sacchetti. Poi qualcuno in macchina sbaglia, li schiaccia, i sacchetti si strappano e riversano in strada tutta la spazzatura, che per giorni rimane lì. Noi, nonostante le difficoltà, stiamo attenti a differenziare e alcune volte con sacrifici portiamo la spazzatura in paese. Poi, però, certe volte, lungo la strada sembra di camminare tra i rifiuti».
Non è ancora chiaro se a trascinare i sacchetti in strada siano i molti cani randagi o se si tratti di uno o più “scaricatori seriali”. Fatto sta che per chi percorre quelle strade quei rifiuti sono una costante presenza.
Con l’arrivo del caldo, gli abitanti si dicono «preoccupati che i classici roghi che caratterizzano la stagione estiva, vengano alimentati dai rifiuti, mettendo a rischio abitazioni e rilasciando nell’aria fumi nocivi».
«Diverse volte –sottolinea un altro villeggiante– associazioni e volontari si sono spesi per ripulire le strade delle Vigne, ma la situazione sembra aggravarsi ogni anno di più, vanificando i loro sforzi e rendendo necessari provvedimenti e controlli da parte del Comune».
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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»
Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate
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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».
Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.
Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.
C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.
«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».
«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».
Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.
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