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L’Asp: «Ospedale verso l’apertura» Trasloco di attività dal 25 giugno
È ormai prossima l’attivazione del nuovo presidio ospedaliero di Biancavilla. Il 25 giugno è programmato il trasferimento di attività, già presenti all’interno dell’attuale plesso, per la fruizione del nuovo edificio e dei servizi ad esso connessi.
Sono in corso le attività preliminari di attivazione della rete dati, di regolazione degli impianti, di installazione delle tecnologie di supporto, di ulteriore verifica del funzionamento degli elevatori, di formazione degli operatori sui nuovi percorsi e di revisione delle procedure conseguente agli atti autorizzativi regionali previsti.
Ad annunciarlo, questa volta, è la direzione dell’Asp di Catania.
L’attivazione del nuovo presidio si riterrà definita quando, in totale sicurezza, dopo avere ultimato le procedure descritte e aver controllato la qualità dell’aria, dell’acqua e degli ambienti ospedalieri, saranno presenti i malati.
La stessa Asp smentisce le voci secondo cui «sia prevista la chiusura del servizio di Radiologia di Paternò per essere spostato presso il nuovo Ospedale di Biancavilla». Una notizia priva di fondamento.
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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»
Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate
«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».
Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.
Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.
C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.
«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».
«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».
Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.
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