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Spalla fratturata, manca il tutore: azione disciplinare all’ospedale


Un ragazzo che si era fatto male a scuola va al pronto soccorso. Ma mancano tutori e gessi ortopedici per immobilizzare la parte dolorante. L’azienda si scusa con il paziente: «Verificheremo le responsabilità».
di Vittorio Fiorenza
L’ospedale resta sfornito di tutori e gessi ortopedici, così un ragazzo arrivato al pronto soccorso per una frattura alla spalla, che si era procurato a scuola, ha dovuto aspettare quattro ore prima che i medici potessero completare le dovute cure. È accaduto all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, dove adesso l’Asp ha fatto scattare un’azione disciplinare.
Arrivato nella struttura sanitaria alle ore 13, dopo le prime cure, il giovane è stato costretto a stazionare fino alle ore 17. Il personale ospedaliero avrebbe motivato la tempistica, sostenendo che bisognava aspettare l’apertura del negozio del paese per l’acquisto del materiale necessario. E se il paziente avesse voluto evitare lunghe attese, avrebbe dovuto lui stesso andare a comprare un tutore per immobilizzare la spalla.
Una vicenda ingiustificabile, raccontata dal sito di informazione CataniaH24. Una condotta, quella dei medici, ritenuta assai discutibile, quantomeno nella comunicazione con il paziente. Il ragazzo è arrivato dolorante all’ospedale, dopo essersi fatto male durante l’ora di educazione fisica. Già dai primi esami, i medici hanno diagnosticato la frattura. Eppure non è stato possibile applicare un tutore, proprio perché mancante.
Il modo in cui sarebbe stata gestita la comunicazione con il paziente e l’attesa che ha dovuto sopportare sono ora all’attenzione dei vertici dell’Asp di Catania, che hanno provveduto a telefonare al ragazzo. L’azienda fa sapere a Biancavilla Oggi che «il dr. Giuseppe Spampinato, direttore medico del presidio, a nome del direttore generale, ha contattato personalmente i familiari per scusarsi con loro e con il giovane paziente per quanto accaduto». Per l’Asp, «i fatti, così come sono stati raccontati, sono ingiustificabili». Ecco perché «sulla vicenda, la Direzione generale ha disposto una indagine interna per verificare le responsabilità e adottare i provvedimenti conseguenti».
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Impennata Covid, a Biancavilla il 30% di casi in più negli ultimi 15 giorni
Sono 183 i biancavillesi con positività al virus: +32 “nuovi ingressi” registrati in due settimane


Non se ne parla, i “bollettini” hanno interrotto la loro periodicità. Ma il Covid non arretra. Anzi, secondo gli ultimi dati verificati da Biancavilla Oggi, nella nostra città c’è –in linea con il trend nazionale– un aumento dei nuovi casi.
Se confrontiamo le statistiche delle ultime due settimane, l’incremento dell’incidenza della positività al coronavirus è balzata di circa il 30%. Se 15 giorni fa, le persone positive a Biancavilla erano un centinaio, adesso quelle registrate sono 183. Nello specifico, i “nuovi ingressi” sono 32, quindi circa il 30% in più rispetto a due settimane fa.
Un salto non indifferente. Ma il dato –riferito al quadro offerto dall’Asp di Catania e dalla struttura commissariale Covid– è da ritenere sottostimato. C’è una realtà sommersa. A causa dei test che si fanno a casa, tanti casi di positività non vengono comunicati ufficialmente o arrivano alle autorità sanitarie con ritardo.
Da qui, la necessità della prevenzione e delle accortezze da seguire quando si frequentano luoghi pubblici. E per chi rientra nel target di età o di “fragili” condizioni di salute, l’opportunità della quarta dose del vaccino.
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