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Il grido (inascoltato) degli agricoltori: andare in campagna su strade bucate


di Vittorio Fiorenza
Andare a Sferro, zona in territorio di Paternò, o nelle contrade limitrofe, che ricadono dentro i confini di Ramacca, è un’abitudine quotidiana per tanti biancavillesi che lì hanno i propri terreni, coltivano i propri agrumeti e resistono, nonostante tutto, a mantenere un’economia agricola minacciata in continuazione.
Le difficoltà di tanti proprietari, al di là degli aspetti gestionali e di mercato, sono molto più elementari.
Le strade di quest’area sono dissestate e rappresentano un problema per chi in macchina o con mezzi agricoli deve percorrerle.
A ricordarlo con video e foto è stato Giosuè Arcoria: «Sono 10 km di totale degrado». L’imprenditore biancavillese proprio qui ha la sua azienda, la stessa che è stata selezionata da McDonald’s per un programma di collaborazione, a dimostrazione che qui la qualità del prodotto c’è ed è riconosciuta. Arcoria è anche presidente catanese dell’Associazione Giovani Agricoltori e nei prossimi giorni, sulla questione, dovrebbe avere un colloquio con il prefetto di Catania.
Le immagini parlano più di ogni altra cosa. Da troppi anni, le condizioni delle arterie è penosa e nessuno fa nulla. Un po’ come accade per la cosiddetta strada delle Valanghe, frequentatissima dai biancavillesi, ma che non trova alcuna soluzione di sistemazione, nonostante promesse e passerelle di politici, a cominciare da quelli biancavillesi, di ogni colore.
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Impennata Covid, a Biancavilla il 30% di casi in più negli ultimi 15 giorni
Sono 183 i biancavillesi con positività al virus: +32 “nuovi ingressi” registrati in due settimane


Non se ne parla, i “bollettini” hanno interrotto la loro periodicità. Ma il Covid non arretra. Anzi, secondo gli ultimi dati verificati da Biancavilla Oggi, nella nostra città c’è –in linea con il trend nazionale– un aumento dei nuovi casi.
Se confrontiamo le statistiche delle ultime due settimane, l’incremento dell’incidenza della positività al coronavirus è balzata di circa il 30%. Se 15 giorni fa, le persone positive a Biancavilla erano un centinaio, adesso quelle registrate sono 183. Nello specifico, i “nuovi ingressi” sono 32, quindi circa il 30% in più rispetto a due settimane fa.
Un salto non indifferente. Ma il dato –riferito al quadro offerto dall’Asp di Catania e dalla struttura commissariale Covid– è da ritenere sottostimato. C’è una realtà sommersa. A causa dei test che si fanno a casa, tanti casi di positività non vengono comunicati ufficialmente o arrivano alle autorità sanitarie con ritardo.
Da qui, la necessità della prevenzione e delle accortezze da seguire quando si frequentano luoghi pubblici. E per chi rientra nel target di età o di “fragili” condizioni di salute, l’opportunità della quarta dose del vaccino.
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22 Ottobre 2017 at 23:18
Pultroppo in italia molte cose non vanno, prima scappa il morto e poi si tenta di risolvere il problema, e una vergona alla siciliana, vergogna a tutti gli uffici competenti e figure politici.
Io personalmente ho avuto seri danni all’auto per oltre 1000 € gli agenti della stradale non sono intervenuti poiché non vi era o feriti, evidentemente prima qualcuno deve morire poi si interviene. VERGOGNA
Alba
22 Ottobre 2017 at 17:47
Aime….abbiamo la strada delle valanghe che nemmeno con un carrarmato puoi transitarla…ed siamo costretti ad arginarla facendo più chilometri per andare verso Palermo o nelle zone circostanti….ogni giorno se ne aggiunge una…potremmo fare un elenco infinito di strade da sistemare…la Sicilia è ridotta in un degrado assoluto..ma i politici sono come i boss…latitanti…per venirti a cercare al momento del voto…dopo il voto ritornano latitanti…però nel frattempo si beccano 20000.00 euro al mese….ed a noi non ci restano che macerie…noi giovani cerchiamo di voltare pagina da subito…destra e sinistra ci hanno preso per i fondelli per più di 30 anni…e’ arrivata l’ora di cambiare…