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Pazienti uccisi dentro l’ambulanza? Ospedale, sequestro cartelle cliniche

“L’ambulanza della morte”, di cui ha parlato la trasmissione “Le Iene” alcune settimane fa, potrebbe essere legata ai trasporti di pazienti in fin di vita dimessi dall’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Secondo fonti autorevoli e qualificate di Biancavilla Oggi, i carabinieri della compagnia di Paternò avrebbero sottoposto a sequestro una serie di cartelle cliniche legate a persone che erano ricoverate e poi sono decedute.
Morti sospette, pare dalle prime ipotesi. Per questo, la Procura della Repubblica avrebbe aperto un’inchiesta, su cui al momento non trapela altro.
Un servizio della trasmissione di Italia 1 aveva mostrato una serie di testimonianze di una località imprecisata. Località che, a quanto pare, sarebbe Biancavilla.
Dalle dichiarazioni contenute nel servizio si delineava un quadro molto inquietante: i barellieri di un’associazione di trasporto in ambulanza avrebbero ucciso diversi pazienti in agonia, dimessi dalla struttura sanitaria. Lo avrebbero fatto all’interno dell’ambulanza attraverso una iniezione d’aria nelle vene durante il breve tragitto verso casa. In questo modo avrebbero guadagnato non semplicemente dal trasporto in ambulanza ma avrebbero avuto un funerale da proporre ad un’agenzia funebre, pronta a riconoscere 200-300 euro. Dietro ci sarebbero gruppi criminali.
La semplice ipotesi che tutto questo possa essere avvenuto per un centinaio di pazienti di Biancavilla e dei paesi vicini, dal 2012 in poi (come si sostiene nel servizio de “Le Iene”, è agghiacciante. L’indagine della Procura etnea sarebbe ad una fase iniziale, ma potrebbe svelare sviluppi clamorosi.
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Si è smarrito un bambino: carabinieri, vigili urbani e volontari cercano Nicolò
Il piccolo ha 8 anni, capelli castano chiaro e indossa una maglietta bianca e un paio di jeans blu

Apprensione a Biancavilla per un bambino di 8 anni, Nicolò, di cui non si hanno notizie dalle ore 18. Si trovava con la famiglia in uno studio medico, all’angolo tra via Antonio Gramsci e via Privitera, quando il piccolo sarebbe stato attratto di un cane. Lo ha seguito fino a smarrirsi.
I familiari lo hanno cercato e chiamato per tutto il quartiere. Ma finora senza esito. Per questo sono in giro una pattuglia dei carabinieri e due della polizia municipale per rintracciare il bambino. A loro si sono aggiunti alcuni volontari della protezione civile.
Nicolò ha capelli castano chiaro, indossa una maglietta bianca Guess, jeans blu e scarpe blu della Puma. Chiunque lo notasse può chiamare il comando dei carabinieri e segnalare la sua presenza per essere ricongiunto ai familiari, residenti in via Matteotti.
AGGIORNAMENTO
Il bambino è stao ritrovato. O meglio, è tornato a casa da solo. Dalla compagnia dei carabinieri di Paternò erano anche arrivati rinforzi. Per fortuna, il piccolo è ora con la sua famiglia.
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