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Rifiuti, due impianti a Piano Rinazze Ok dato dal Comune alla Greenex
Si fanno più chiare (e preoccupanti) le manovre in atto nella zona a sud di Biancavilla. Oltre alla “Ch4 Energy”, una seconda società pronta ad insediarsi. Il funzionario Maria Cristina Bisogni ha dato già il via libera. Non solo: sarebbe previsto un terzo sito per la raccolta di elettrodomestici. Chi vuole sfigurare il volto di Piano Rinazze?
ESCLUSIVO
Rifiuti organici e metano a Rinazze Ecco il progetto della “Ch4 Energy”
Un impianto da 15 milioni di euro per il trattamento della frazione organica dei rifiuti e finalizzato alla produzione di oltre 4 milioni di metri cubi di metano da immettere poi nella rete Snam e 15mila tonnellate di compost.

Si fanno più chiare (e preoccupanti) le manovre in atto nella zona a sud di Biancavilla. Oltre alla “Ch4 Energy”, una seconda società è pronta ad insediarsi: concesso già il parere favorevole. Non solo: sarebbe previsto un terzo sito per la raccolta di elettrodomestici ed apparati elettronici.
di Vittorio Fiorenza
Non c’è solo la “Ch4 Energy” che vuole insediarsi vicino Piano Rinazze per trattare rifiuti organici e produrre biometano da immettere nella rete Snam e compost per l’agricoltura biologica. Una seconda società, la Greenex, a pochissima distanza, ha in progetto (in fase ancora più avanzata del precedente) un altro impianto integrato per il trattamento dei rifiuti solidi urbani (non soltanto parte organica). La finalità è, oltre alla produzione di compost, la cogenerazione di elettricità per una potenza di 200 Kwp.
Una soluzione decisamente più “invasiva”, rispetto all’altro progetto, il quale viene descritto, non a caso, come quello tecnologicamente più avanzato sul fronte delle “emissioni zero”, al punto che tra qualche settimana, in un incontro da organizzare a Biancavilla, potrebbe essere presentato ai cittadini dalla “Ch4 Energy” con la presenza di associazioni ambientaliste.
Due impianti distinti e diversi, dunque. Nessun contatto tra le due aziende. La Greenex, tuttavia, ha già ricevuto il parere di competenza favorevole da parte del Comune di Biancavilla con atto firmato dal funzionario Maria Cristina Bisogni.
Salta agli occhi che le due società abbiano presentato i progetti nello stesso periodo e nella stessa contrada di Biancavilla.
Da mesi il Comune ne era a conoscenza, ma ha preferito non far sapere nulla. Soltanto adesso sta mostrando alcuni atti, dopo che nei giorni scorsi Antonio Bonanno, esponente del Centrodestra, ha svelato le manovre in atto per l’insediamento dei due impianti e Biancavilla Oggi ha dato in esclusiva i dettagli di uno di essi, quello della “Ch4 Energy” (simile a quello di Fulda, cittadina di 64mila abitanti dell’est dell’Assia, in Germania).
LEGGI L’ARTICOLO
►Rifiuti organici e biogas: impianto da 15 mln di euro per venti comuni
La mancata trasparenza e comunicazione ha avuto i suoi effetti. Una volta diffuse, le notizie hanno colto di sorpresa i cittadini dell’intero comprensorio ed allarmato le aziende agricole di Biancavilla, che proprio in quell’area –con l’Etna alle spalle e il Simeto davanti– hanno trovato naturale insediamento.
Da area di produzione e lavorazione di arance, fichidindia e olive esportate in tutta Europa a sito di trattamento dei rifiuti con produzione di gas, compost e pure elettricità. La zona Rinazze rischia, quindi, di cambiare volto e vocazione con l’attrazione di decine di migliaia di tonnellate di rifiuti, senza il coinvolgimento di chi l’ha resa ricca e produttiva al punto da ottenere marchi di qualità dei frutti.
Secondo ulteriori indiscrezioni, sempre nella stessa zona, a ridosso della rocca che si affaccia sul Simeto, sarebbe pronta a partire la realizzazione di un centro di raccolta e trattamento per elettrodomestici e apparati elettronici con selezione e recupero dei materiali in essi contenuti.
«Produzione agricola di qualità e trattamento così massiccio di rifiuti non possono convivere nello stesso territorio, lo capisce anche un bambino, ecco perché –dice sconsolato un agricoltore a Biancavilla Oggi, facendosi interprete dei tanti piccoli proprietari della zona– se queste sono le premesse di queste manovre che ci stanno cadendo in testa, possiamo rassegnarci a cancellare la qualità delle nostre produzioni, apprezzata e nota finora in mezza Europa».
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Paziente operata a 104 anni, intervento straordinario all’ospedale di Biancavilla
Il sindaco Bonanno si congratula con i medici Natale Giuffrida e Antonino Rossitto: «Sanità che funziona»

Un delicato intervento chirurgico di protesi al femore su una paziente di 104 anni è stato eseguito con successo all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. A renderlo noto è il sindaco Antonio Bonanno, che ha voluto esprimere il proprio apprezzamento ai professionisti coinvolti.
«Faccio le mie più vive congratulazioni ai dottori Natale Giuffrida e Antonino Rossitto, ortopedici dell’ospedale di Biancavilla – ha dichiarato Bonanno – per il delicato intervento al femore eseguito con successo su una paziente di 104 anni, la signora Vita di Cesarò».
Un ringraziamento particolare è stato rivolto anche all’intera squadra sanitaria che ha collaborato all’operazione. «Un plauso va anche all’equipe anestesiologica e al personale infermieristico – ha aggiunto il primo cittadino – che hanno garantito un’assistenza di altissima qualità».
Per il sindaco, l’episodio rappresenta un motivo di orgoglio non solo per la struttura ospedaliera, ma per l’intera comunità. «Questo intervento testimonia l’eccellenza e la professionalità del nostro ospedale – ha sottolineato – capace di offrire cure avanzate e umanamente attente anche nei casi più complessi».
«La sanità pubblica, quando funziona con competenza e dedizione, è motivo di orgoglio per l’intera comunità», ha rimarcato Bonanno.
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Ss 284, a Biancavilla sparito lo spartitraffico: appello per il ripristino
Intervento dell’associazione Aiace: «Non possiamo aspettare che si verifichi un’altra tragedia»

I birilli spartitraffico lungo la Strada Statale 284, nel tratto di Biancavilla, non ci sono più. Con il tempo sono stati distrutti, danneggiati, scardinati. Eppure non erano lì per caso. Quei dispositivi flessibili erano stati fortemente voluti, attraverso petizioni e prese di posizioni, da cittadini di Biancavilla, Adrano, Bronte e dei centri vicini. Una volontà contro incidenti stradali in un’arteria ad alto rischio. L’assenza dello spartitraffico adesso riaccende i riflettori sulla sicurezza.
L’Associazione Consumatori AIACE, attenta su questi temi e sulla Ss 284, lancia un appello urgente alle istituzioni (Comune di Biancavilla, alla Prefettura, all’Anas e alla Polizia Stradale): «Chiederemo formalmente agli enti competenti il ripristino immediato della barriera spartitraffico con i birilli flessibili. Non possiamo aspettare che si verifichi un’altra tragedia».
L’associazione chiede interventi concreti anche per altri aspetti: un manto stradale drenante, che non si trasformi in una trappola a ogni pioggia; una pavimentazione a norma, senza buche né tratti usurati; aree di sosta sicure e pulite, libere da rifiuti e cani randagi, che rappresentano un pericolo reale per chi è alla guida; guard rail a norma, per contenere i veicoli in caso di uscita di strada.
Tutti elementi che – denuncia l’associazione – risultano assenti in lunghi tratti della Strada Statale 284, la principale arteria che collega Biancavilla, Adrano, Santa Maria di Licodia e Paternò.
«Autovelox non omologato, annullato verbale»
Intanto, l’associazione cita l’avv. Andrea Carmanello che ha reso nota una sentenza recentissima del Giudice di Pace di Biancavilla con cui è stato annullato un verbale elevato con autovelox. Il motivo? Il dispositivo era approvato ma non omologato, contrariamente a quanto stabilito dalla Cassazione.
«Una decisione di grande valore, che può aprire la strada – sottolinea Aiace – a molti ricorsi e annullamenti, anche in altri comuni. È bene che i cittadini lo sappiano, perché conoscere i propri diritti è il primo modo per difendersi».
«Non si può morire per strada mentre si va a lavorare, a scuola o semplicemente si torna a casa – scrive l’associazione –. La sicurezza non può ridursi a qualche autovelox. Sappiamo bene che in molte zone d’Italia questi strumenti sono stati utilizzati più per fare cassa che per prevenire realmente incidenti. Ma non è così che si salvano vite».
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Alba
12 Giugno 2017 at 18:04
Il sindaco che non interpella la propria cittadinanza su un fronte così delicato e’ solamente un vigliacco che non ha a cuore il proprio paese….già vessato in altre situazioni gravi come le fibre killer di amianto…ma tutto il comune dov’era?? Com’è di solito fare in queste circostanze???