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Tutela dell’infanzia, proposta una sede comunale dell’Autorità garante

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Convegno promosso dall’associazione Penelope Sicilia, che raggruppa familiari e amici delle persone scomparse: «Chiediamo un ufficio a Biancavilla per l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza». 

 

di Vittorio Fiorenza

Un ufficio biancavillese della “Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza” è stato proposto dal consiglio direttivo regionale dell’associazione Penelope, che raggruppa le famiglie e gli amici delle persone scomparse. Una proposta avanzata a margine del convegno sulla tutela legale dei minori in ambito civile e penale che l’associazione ha organizzato nell’aula consiliare di Biancavilla, in collaborazione con l’Ordine degli avvocati di Catania.

Aula affollata di legali, operatori del diritto ed addetti ai lavori che hanno visto confrontarsi il procuratore aggiunto di Catania, Marisa Scavo, l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Siciliana, Luigi Bordonaro, ed Antonio Maria La Scala, presidente di “Penelope Italia Onlus”.

Al di là degli aspetti di natura giuridica e legale affrontati nel corso dell’incontro, l’idea di una sede comunale dell’autorità è stata ritenuta una via possibile, come già accaduto già in alcuni comuni della Sicilia, come Siracusa e Comiso o come a Catania, dove è in via di costituzione.

«Nei prossimi giorni presenteremo alle autorità comunali il relativo regolamento sui criteri di nomina a cui stiamo collaborando insieme al dott. Bordonaro, speriamo in una attuazione in tempi brevissimi», dicono Elena Cassella ed Ada Vasta, rispettivamente presidente e componente del direttivo regionale dell’associazione Penelope, avanzando il progetto di una sede comunale a Biancavilla dell’autorità garante. Autorità che cerca di ramificarsi in Sicilia, regione che per troppo tempo era rimasta l’unica in Italia a non avere questa figura.

Eppure la Sicilia è la seconda regione italiana per numero di scomparsi, secondo la relazione del commissario straordinario del Governo, Vittorio Piscitelli. E tra queste sono tantissime quelle con un’età inferiore ai 18 anni. Negli ultimi quarant’anni sono scomparse quasi 13mila persone in territorio italiano, due terzi delle quali sono di nazionalità straniera. La provincia siciliana nella quale si sono registrati più casi di scomparsi è quella di Catania con 977 persone. Seguono Palermo con 835 introvabili, Agrigento con 616 e Messina con 537. I minori “fantasma” nell’Isola, in particolare, si contano in numero di 2635 e, di questi, 2130 sono stranieri.

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Paziente operata a 104 anni, intervento straordinario all’ospedale di Biancavilla

Il sindaco Bonanno si congratula con i medici Natale Giuffrida e Antonino Rossitto: «Sanità che funziona»

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Un delicato intervento chirurgico di protesi al femore su una paziente di 104 anni è stato eseguito con successo all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. A renderlo noto è il sindaco Antonio Bonanno, che ha voluto esprimere il proprio apprezzamento ai professionisti coinvolti.

«Faccio le mie più vive congratulazioni ai dottori Natale Giuffrida e Antonino Rossitto, ortopedici dell’ospedale di Biancavilla – ha dichiarato Bonanno – per il delicato intervento al femore eseguito con successo su una paziente di 104 anni, la signora Vita di Cesarò».

Un ringraziamento particolare è stato rivolto anche all’intera squadra sanitaria che ha collaborato all’operazione. «Un plauso va anche all’equipe anestesiologica e al personale infermieristico – ha aggiunto il primo cittadino – che hanno garantito un’assistenza di altissima qualità».

Per il sindaco, l’episodio rappresenta un motivo di orgoglio non solo per la struttura ospedaliera, ma per l’intera comunità. «Questo intervento testimonia l’eccellenza e la professionalità del nostro ospedale – ha sottolineato – capace di offrire cure avanzate e umanamente attente anche nei casi più complessi».

«La sanità pubblica, quando funziona con competenza e dedizione, è motivo di orgoglio per l’intera comunità», ha rimarcato Bonanno.

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Ss 284, a Biancavilla sparito lo spartitraffico: appello per il ripristino

Intervento dell’associazione Aiace: «Non possiamo aspettare che si verifichi un’altra tragedia»

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I birilli spartitraffico lungo la Strada Statale 284, nel tratto di Biancavilla, non ci sono più. Con il tempo sono stati distrutti, danneggiati, scardinati. Eppure non erano lì per caso. Quei dispositivi flessibili erano stati fortemente voluti, attraverso petizioni e prese di posizioni, da cittadini di Biancavilla, Adrano, Bronte e dei centri vicini. Una volontà contro incidenti stradali in un’arteria ad alto rischio. L’assenza dello spartitraffico adesso riaccende i riflettori sulla sicurezza.

L’Associazione Consumatori AIACE, attenta su questi temi e sulla Ss 284, lancia un appello urgente alle istituzioni (Comune di Biancavilla, alla Prefettura, all’Anas e alla Polizia Stradale): «Chiederemo formalmente agli enti competenti il ripristino immediato della barriera spartitraffico con i birilli flessibili. Non possiamo aspettare che si verifichi un’altra tragedia».

L’associazione chiede interventi concreti anche per altri aspetti: un manto stradale drenante, che non si trasformi in una trappola a ogni pioggia; una pavimentazione a norma, senza buche né tratti usurati; aree di sosta sicure e pulite, libere da rifiuti e cani randagi, che rappresentano un pericolo reale per chi è alla guida; guard rail a norma, per contenere i veicoli in caso di uscita di strada.

Tutti elementi che – denuncia l’associazione – risultano assenti in lunghi tratti della Strada Statale 284, la principale arteria che collega Biancavilla, Adrano, Santa Maria di Licodia e Paternò.

«Autovelox non omologato, annullato verbale»

Intanto, l’associazione cita l’avv. Andrea Carmanello che ha reso nota una sentenza recentissima del Giudice di Pace di Biancavilla con cui è stato annullato un verbale elevato con autovelox. Il motivo? Il dispositivo era approvato ma non omologato, contrariamente a quanto stabilito dalla Cassazione.

«Una decisione di grande valore, che può aprire la strada – sottolinea Aiace – a molti ricorsi e annullamenti, anche in altri comuni. È bene che i cittadini lo sappiano, perché conoscere i propri diritti è il primo modo per difendersi».

«Non si può morire per strada mentre si va a lavorare, a scuola o semplicemente si torna a casa – scrive l’associazione –. La sicurezza non può ridursi a qualche autovelox. Sappiamo bene che in molte zone d’Italia questi strumenti sono stati utilizzati più per fare cassa che per prevenire realmente incidenti. Ma non è così che si salvano vite».

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Registrazione al Tribunale di Catania n. 25/2016
Iscrizione al Roc n. 36315
Direttore responsabile: Vittorio Fiorenza

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Nel rispetto dei lettori e a garanzia della propria indipendenza, "Biancavilla Oggi" non chiede e rifiuta finanziamenti, contributi, sponsorizzazioni, patrocini onerosi da parte del Comune di Biancavilla, di forze politiche e soggetti locali con ruoli di rappresentanza istituzionale o ad essi riconducibili.
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