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Randagismo, il Comune è assente. La Lav: «A loro piace che sia così»

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«Sono cambiate le facce, le deleghe e le metodologie, ma nulla è cambiato per il territorio, per il randagismo e soprattutto per i randagi e i volontari, anzi…».

Sono parole di Angelica Petrina, responsabile provinciale della Lega Antivivisezione, dopo la pubblicazione del video da parte di Biancavilla Oggi sul branco di cani randagi che, in via della Montagna, ha assaltato ferocemente un altro esemplare (la povera bestiola è stata poi presa in cura da alcuni abitanti).

Non è la prima volta che Lav interviene per denunciare inadempienze e inadeguatezze dell’amministrazione Glorioso su questo fronte. La mancata applicazione della legge, secondo l’associazione animalista, è prassi quotidiana a Biancavilla.

«Continuiamo (in assoluta solitudine) a presentare –specifica Petrina– richieste d’intervento, su cani feriti e avvelenati, chiediamo le sterilizzazioni (gratuite per il Comune), ci mettiamo ancora a disposizione dell’amministrazione, nonostante le gravissime minacce subite. E lo facciamo perché il nostro obiettivo è migliore le cose, aiutare i cani, aiutare gli abitanti e aiutare il sistema a funzionare».

Eppure non c’è stato alcun cenno di collaborazione da parte degli amministratori comunali e dei vigili urbani. Soltanto vaghe promesse, ma nulla di concreto.

«A loro piace così –conclude senza mezzi termini la Petrina– e se i cittadini non riprendono in mano la loro coscienza, se i cittadini continuano a farsi scivolare addosso ogni cosa convinti di restare puliti, tutto potrà solo peggiorare».

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Angelica Petrina, responsabile Lav Catania

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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