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Randagismo, il Comune è assente. La Lav: «A loro piace che sia così»

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«Sono cambiate le facce, le deleghe e le metodologie, ma nulla è cambiato per il territorio, per il randagismo e soprattutto per i randagi e i volontari, anzi…».

Sono parole di Angelica Petrina, responsabile provinciale della Lega Antivivisezione, dopo la pubblicazione del video da parte di Biancavilla Oggi sul branco di cani randagi che, in via della Montagna, ha assaltato ferocemente un altro esemplare (la povera bestiola è stata poi presa in cura da alcuni abitanti).

Non è la prima volta che Lav interviene per denunciare inadempienze e inadeguatezze dell’amministrazione Glorioso su questo fronte. La mancata applicazione della legge, secondo l’associazione animalista, è prassi quotidiana a Biancavilla.

«Continuiamo (in assoluta solitudine) a presentare –specifica Petrina– richieste d’intervento, su cani feriti e avvelenati, chiediamo le sterilizzazioni (gratuite per il Comune), ci mettiamo ancora a disposizione dell’amministrazione, nonostante le gravissime minacce subite. E lo facciamo perché il nostro obiettivo è migliore le cose, aiutare i cani, aiutare gli abitanti e aiutare il sistema a funzionare».

Eppure non c’è stato alcun cenno di collaborazione da parte degli amministratori comunali e dei vigili urbani. Soltanto vaghe promesse, ma nulla di concreto.

«A loro piace così –conclude senza mezzi termini la Petrina– e se i cittadini non riprendono in mano la loro coscienza, se i cittadini continuano a farsi scivolare addosso ogni cosa convinti di restare puliti, tutto potrà solo peggiorare».

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Angelica Petrina, responsabile Lav Catania

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità

Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari

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© Foto Biancavilla Oggi

Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.

È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.

Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.

Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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