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Editoriali

Il lavoro prezioso dei carabinieri e la denigrazione idiota sui “social”

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Ogni settimana, sulla nostra pagina Facebook, eliminiamo alcuni commenti (su diverse centinaia), che contengono insulti e diffamazioni. Ma è impossibile, in una comunità social, come la nostra, che si avvia a raggiungere i 10mila iscritti, controllare ogni messaggio. Non fa parte, certo, della nostra formazione civica e della nostra cultura professionale lo strumento della censura. Il bavaglio, che in tutti i modi, spesso, si vuole mettere alla stampa libera e dissenziente, critica e non allineata, non ce lo facciamo mettere da nessuno.

Biancavilla Oggi, anzi, si è distinta per avere raccontato aspetti e verità della vita pubblica biancavillese che altri non vogliono o non possono riferire. La libertà di espressione e la critica (anche aspra) sono per noi valori irrinunciabili.

Ma va anche puntualizzato, per esempio, che denigrare, insultare, offendere il lavoro dell’Arma dei Carabinieri, come abbiamo letto in qualche commento su Facebook, non rientra in questa libertà. Sia chiaro: nessuna istituzione o soggetto pubblico è immune in assoluto da sane critiche. Nel caso specifico, tuttavia, si trattava di idiozie qualunquiste ed offensive e per questo abbiamo rimosso un paio di commenti.

Biancavilla Oggi è un giornale testimone e sostenitore dell’impegno quotidiano che la stazione di Biancavilla, guidata dal mar. Roberto Rapisarda, svolge a tutela della comunità. Conosciamo perfettamente, da innumerevoli atti di indagine, la silenziosa attività che con dedizione viene svolta dai militari. Da loro non si può comunque pretendere la capacità di prevedere i reati, i luoghi in cui avverranno e l’orario in cui verranno consumati. “Minority report” è un bellissimo film, ma resta un film: il “precrimine” è fantascienza. E non si può –per essere più precisi– fare alcun appunto sul recente tentato omicidio di via San Zenone: un caso risolto dai carabinieri praticamente prima dell’arrivo dell’ambulanza per soccorrere il ferito.

Ecco perché vi invitiamo –come la maggioranza dei nostri utenti Facebook già fa– a commentare, ad esprimervi, a criticare, ma senza frustrazioni e rigurgiti rancorosi nei confronti di nessuno, ancor di più nei confronti di un’istituzione come l’Arma dei Carabinieri, amica dei cittadini onesti, devoti dei valori della legalità e del vivere civile. Chi non condivide questi valori è pregato di abbandonare questa comunità online. È nemico dei Carabinieri. E di Biancavilla Oggi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Editoriali

Europee, snobbata piazza Roma: la politica va in sale festa e case private

I biancavillesi chiamati al voto sono 18.865, ignari di una campagna elettorale svolta tra intimi

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Macché politica di piazza. Altro che politica tra la gente. A Biancavilla, la campagna elettorale per le Europee ha snobbato il cuore della città. Ai piedi del campanile di Carlo Sada – da oltre un secolo faro e testimone della partecipazione democratica – nessun comizio e nessun passaggio di candidati.

Eppure, buona parte delle forze politiche si sono mosse, invitando ed accogliendo diversi aspiranti europarlamentari. Lo hanno fatto, però, tra intimi e portatori di voti, riuniti in sale festa, ville, ristoranti e residenze private. Già, persino abitazioni per fare campagna elettorale.

A Biancavilla si sono visti (in ordine casuale): Marco Falcone, Giuseppe Lupo, Ruggero Razza, Giuseppe Antoci, Massimiliano Giammusso, Antonio Nicita…

Cosa hanno detto, fatto, promesso, denunciato? Non è dato saperlo. Nessun invito ai giornalisti, nessun comunicato stampa.

I biancavillesi chiamati alle urne sono 18.865 (cioè 9070 donne e 9795 uomini). Ignari di una campagna elettorale “privata”, rivolta alle truppe dei partiti e delle correnti di partito. Una campagna staccata dai cittadini. In lontananza, l’immancabile e inconfondibile voce di Alfio Petralia, amplificata dal megafono attaccato alla sua Fiat 500, sembra un’eco proveniente da un passato che assume i toni della malinconia.

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