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Intesa dopo anni di scaricabarile «Pulizia e controlli sulla Sp 156»
Ennesimo annuncio per la bonifica della “strada della vergogna”, la cui spesa dovrebbe essere divisa a metà tra Comune ed ex Provincia. Sarà la volta buona?
di Vittorio Fiorenza
C’è un accordo di massima tra Comune di Biancavilla ed ex Provincia di Catania per bonificare dalla grande quantità di spazzatura accumulata la “strada della vergogna”, appellativo coniato dal quotidiano “La Sicilia” per definire la Sp 156 ed ora diventato di uso comune.
Per anni è stato uno scaricabarile a vicenda tra i due enti su competenze e ruoli, lasciando sull’intero tratto un chilometrico tappeto di rifiuti di ogni tipo, come documentato in moltissime occasioni da Biancavilla Oggi con foto e video. Persino rifiuti pericolosi, come l’eternit, o rifiuti di tipo ospedaliero. Anche lo scorso anno, a giugno, c’è stato un sopralluogo di tecnici del Comune e della ex Provincia di Catania, ma non ha portato a nessun concreto risultato.
Adesso –fa sapere con una nota il Comune– sembra essere arrivati ad un preliminare di accordo. Si attende una conferenza dei servizi per stabilire un piano operativo. Le spese per ripulire tutta l’arteria dovrebbero essere divise a metà e si pensa allo stesso tempo di installare un sistema di videosorveglianza.
Se si è creato lo scempio ambientale con cumuli spesso dati alle fiamme è dovuto anche all’assenza di controlli. Viene annunciata anche una maggiore presenza della polizia provinciale nel tentativo di sorprendere gli incivili e sanzionarli.
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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