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Sciopero nazionale dei netturbini Coinvolti 36 lavoratori a Biancavilla

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Netturbini in agitazione al Comune in una protesta di qualche anno fa

I lavoratori dell’igiene ambientale, circa 100.000 su tutto il territorio nazionale, sciopereranno lunedì 30 maggio a sostegno del rinnovo del contratto, scaduto da due anni e mezzo. Lo fanno sapere i sindacati del settore (Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel). Disagi sono previsti nelle città visto che l’astensione dal lavoro di raccolta dei rifiuti arriva dopo il fine settimana. I sindacati chiedono un aumento per il triennio 2016-18 di 100 euro. Sono previsti presidi e manifestazioni in tutti i territori.

Anche gli operatori ecologici di Biancavilla aderiscono allo sciopero. I lavoratori coinvolti sono 25 della Mds Ambiente, incaricati della raccolta porta a porta della spazzatura, ed altri 11 della Ecolandia, che si occupano delle attività commerciali. Così come previsto dalla normativa saranno garantiti i servizi essenziali di raccolta, per esempio per l’ospedale e per le scuole. Per questo motivo la Mds Ambiente ha previsto tale servizio con un autista e due operatori.

Tra le richieste dei sindacati – si legge in una nota – il rafforzamento della clausola sociale. Le sigle chiedono di inserire nel ccnl tutele e garanzie nei passaggi di gestione.

«In un settore soggetto a continui cambi d’appalto come l’igiene ambientale – spiegano – per tutelare i lavoratori è necessario implementare la clausola sociale al fine di mantenere i diritti acquisiti in anni di lavoro. L’agitazione di lunedì – concludono – rischia di essere solo l’inizio di una mobilitazione che, senza concreti passi in avanti, registrerà ulteriori giornate di protesta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

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