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Patanè: «La mafia non “disturba” chi fa parte dell’associazione antiracket»

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Il procuratore all’inaugurazione dello sportello di “Libera Impresa”: «Inutili i discorsi moraleggianti sulla resistenza alla criminalità, bisogna dare un aiuto concreto».

 

di Vittorio Fiorenza

«L’imprenditore che rimane solo è più facilmente vittima dell’estorsione. Se inserito in un’associazione si sente protetto e sostenuto non soltanto sul piano psicologico. Le organizzazioni criminale se sanno che un commerciante è iscritto in un’associazione antiracket, di certo non lo vanno a “disturbare” perché sanno che poi saranno denunciate. È una remora per i malavitosi».

Sono le parole del procuratore Michelangelo Patanè, a margine dell’inaugurazione, a Biancavilla, dello sportello antiracket ed antiusura di “Libera Impresa”, presso Villa delle Favare.

«Essere iscritti all’associazione antiracket –ha detto Patanè– serve anche a prendere contatti con carabinieri e polizia, serve a costituirsi parte civile e tutto ciò contribuisce al controllo del territorio. Il sostegno alla vittima è fondamentale. Inutile appoggiarsi a discorsi moraleggianti sulla resistenza alla criminalità perché bisogna dare un aiuto concreto».

«Peraltro –ha ricordato il procuratore– sono previsti dei benefici, dei sussidi, delle forme di solidarietà per chi è vittima di usura ed estorsione. Elementi che possono convincere alla ribellione».

Impossibile non notare, poi, che l’apertura dello sportello non sia partita dai commercianti e dagli imprenditori locali. «Certo, però qui adesso c’è una sede, ci sarà un contatto telefonico e persone che si mettono a disposizione. Quindi –conclude Patanè– può essere un momento di aggregazione, anche se l’iniziativa non parte dai commercianti locali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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A Biancavilla prevista una “casa di comunità” tra le 29 che realizzerà l’Asp

Rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale che fornirà un’assistenza sanitaria 24 ore su 24

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© Foto Biancavilla Oggi

La Direzione strategica dell’ASP di Catania ha approvato, in linea tecnica e in linea amministrativa, i progetti di fattibilità tecnico-economica di 29 Case di Comunità e di 10 Ospedali di Comunità. L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento Pnrr e 5 milioni da bilancio aziendale. Una delle case di comunità è prevista a Biancavilla.

Le Case di Comunità sono il fulcro della nuova rete territoriale al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In tali strutture, i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, con un’ampia offerta.

I servizi riguardano: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti sanitari, supportati da adeguata strumentazione tecnologica e diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc.).

Le Case di Comunità si distinguono in Hub e Spoke, alla luce delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.

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