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Amianto, è l’ora dei risarcimenti: 5600 euro per ogni ammalato


Un momento del convegno tenutosi nell’aula consiliare
Convegno al Comune. «Anche i malati biancavillesi di mesotelioma possono accedere alle indennità», dice il presidente del Fondo Vittime dell’Amianto. «Ma solo chi si ammala da ora in poi, non le vittime del passato». Esclusi gli eredi. Il provvedimento, tuttavia, va ancora affinato.
di Vittorio Fiorenza
Anche i biancavillesi che si ammalano di mesotelioma, causato dall’esposizione ambientale da fluoroedenite, potranno accedere alle indennità del Fondo Vittime dell’Amianto. I dettagli operativi vanno ancora definiti e perfezionati, ma la misura prevista dal governo apre questa possibilità alla popolazione del centro etneo, nonostante qui la micidiale patologia cancerogena non sia legata all’industria o ad attività professionali.
Una notizia confermata oggi da Nicola Pondrano, presidente Fondo Vittime Amianto, a margine del convegno del Comune sugli interventi di prevenzione. Un appuntamento al quale hanno partecipato esperti, medici, funzionari e rappresentanti della società civile con contributi dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Università di Catania, dell’Asp, dell’Arpa e della Regione Sicilia. Al di là degli aspetti tecnici e scientifici, in gran parte noti, le aspettative, soprattutto dai familiari delle vittime, sono puntate sulla questione “risarcimenti”.

Nicola Pondrano, presidente Fondo Vittime Amianto
Senza creare illusioni
«Il provvedimento, contenuto nella legge di stabilità, prevede di indennizzare in via sperimentale –dice Nicola Pondrano– tutti i malati di mesotelioma, quindi anche quelli di Biancavilla. Attendiamo a giorni un decreto interministeriale per dirimere una serie di questioni interpretative. È solo l’inizio, bisogna portare a compimento questo principio, che è quello di dare un diritto nuovo ai civili, la stragrande maggioranza di coloro che perdono la vita per amianto».
Attenzione, però. Pondrano non vuole creare inutili illusioni e specifica: «I risarcimenti riguarderanno le persone che si ammalano da questo momento in poi e non le vittime del passato. Tutte le norme in tal senso non sono state mai retroattive».
Come presentare le istanze? Lo si saprà forse già entro questo mese. A quanto ammonta l’indennità? «Al momento –dice ancora Pondrano– si parla di 5600 euro una tantum da erogare per ogni persona affetta da mesotelioma. Una somma ovviamente insufficiente, che peraltro andrà liquidata alla persona ammalata, quando è ancora in vita, ma non agli eredi. Aspetti su cui riteniamo necessario apportare specifiche modifiche».
Per il sindaco Giuseppe Glorioso, la questione delle indennità «rappresenta un obbligo morale per le vittime di Biancavilla e i loro familiari».
Ed ora la prevenzione
Biancavillesi che –evidenziano recenti studi– sono esposti alla fluoroedenite con effetti non soltanto sulla pleura, ma anche sull’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, come ribadito nei vari interventi di carattere medico. Da qui, la programmazione di misure mirate e di campagne di informazione e prevenzione, per esempio contro il fumo.
Nella prevenzione delle patologie da fluoroedenite possono e devono avere un ruolo le scuole, gli organi di informazione e l’associazionismo. Tre aspetti su cui si sono soffermati nel corso del convegno (moderato da Giuseppe Calaciura, consulente comunale per le tematiche sanitarie), l’insegnante Antonino Benina, il giornalista Rai Placido Ventura e Salvuccio Furnari, rappresentante Lions club.
Intanto, proprio su questo fronte, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un supplemento di venti pagine al proprio notiziario dedicato al “Modello Biancavilla”.
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Una stagione, un cappello: questi i modelli ideali in base al periodo dell’anno

Quando si parla del cappello, si inquadra un accessorio che ha attraversato i secoli e che, da sempre, permette di distinguersi per originalità o ricercatezza.
Di modelli in commercio ce ne sono così tanti che, a volte, può essere difficile trovare quello più adatto alle proprie esigenze.
Fortunatamente il cappello è un accessorio che diversamente da altri può essere indossato 365 giorni all’anno e questo grazie all’esistenza di modelli prettamente estivi o primaverili – in cui sono inclusi anche quelli da baseball, di cui vengono mostrate diverse varianti su Fullgadgets.com – e di altri decisamente più adatti alle stagioni fredde, ovvero autunno e inverno.
Quali sono i più trendy? Scopriamone qualcuno nelle prossime righe!
Cappellino da baseball con visiera
Il berretto da baseball con visiera – questo è il nome tecnico dell’accessorio – è entrato a far parte della storia della moda nel 1860. Nel corso di quella stagione sportiva, i giocatori della squadra di baseball Brooklyn Excelsiors indossarono quello che, a tutti gli effetti, può essere definito come un antenato dell’accessorio attualmente disponibile sul mercato e indossato ogni giorno da milioni di persone, con le influencer che mettono al centro dell’attenzione modelli con specifici colori.
Indossato inizialmente per proteggere gli occhi dei giocatori di baseball, oggi è molto amato sia in tinta unita, sia con loghi di squadre sportive e atenei, senza dimenticare le città (alcune, come New York, sono dei veri e propri brand).
Si indossa soprattutto nei mesi caldi dell’anno, ma nessuno vieta di indossarlo pure in autunno o in inverno come dettaglio in più capace di aggiungere carattere al look.
Coppola
Cappello tra i simboli universali della Sicilia, la coppola, secondo alcune teorie, sarebbe stata inventata non in Trinacria, bensì nel Regno Unito. Sarebbero stati poi alcuni inglesi, emigrati in Sicilia, a diffondere il suo utilizzo nell’isola.
Apprezzato dai fan dello stile vintage e reso trendy, negli ultimi anni, da celebrities come David Beckham e Brad Pitt, viene indossata soprattutto in inverno. Per proteggersi dal freddo e, nel contempo, non rinunciare allo stile, è il caso di focalizzarsi verso tessuti come il velluto a coste, non plus ultra dell’eleganza, e il tweed.
Bucket hat
Il bucket hat, meglio conosciuto, in Italia, come cappello da pescatore, è un altro accessorio versatile che, negli ultimi anni, soprattutto grazie ai social sta vivendo un grande momento di popolarità.
Nato in Irlanda all’inizio del ‘900, è adatto a tutte le stagioni ed è anche un’icona della cultura hip hop e del rap.
A seconda del materiale, può essere indossato in una stagione piuttosto che in un’altra.
Nei mesi freddi dell’anno si può, per esempio, focalizzarsi su modelli in pile e in tessuto.
In primavera e in estate, invece, si può rendere speciale il look con un cappello da pescatore in denim, dettaglio originalissimo nei look total denim che si ispirano agli anni ‘90, ma anche indossarne uno in feltro.
Berretto di lana
Se c’è un modello di cappello che, nei mesi freddi dell’anno, va tantissimo, questo è il berretto di lana, un grande classico della moda casual. Il celebre beanie è comodissimo quando si tratta di proteggersi dal freddo, in quanto permette, a differenza degli altri modelli descritti, di coprire completamente le orecchie.
Ancora una volta, parliamo di un accessorio che, al di là della comodità, deve molta della sua popolarità alle influencer.
Sono numerose le star di Instagram che lo indossano sia nei loro post, sia quando vengono fotografate per strada.
Degna di menzione, in questo caso, è Chiara Ferragni, che lo sfoggia di frequente nei suoi street look e che lo ha incluso anche nelle collezioni del suo brand di moda.
Tornando alla stagionalità, rammentiamo che molti VIP, soprattutto internazionali, lo scelgono pure per look estivi, abbinandolo a capi come la canottiera.
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Salvo
11 Luglio 2015 at 15:23
La vita per glorioso vale 5600