Detto tra blog
Il Palazzo opaco: la trasparenza amministrativa è soltanto formale


di ANGELO D’URSO
Con il principio della trasparenza amministrativa, il cittadino esercita il proprio diritto di conoscere con quali atti e sulla base di quali motivazioni la pubblica amministrazione ha preso una decisione di interesse pubblico o nei confronti di un singolo. Per un’amministrazione essere trasparente non vuol dire soltanto attenersi a rispettare le norme di legge in materia: in questo caso non si è trasparenti ma soltanto a norma. Essere trasparenti vuol dire mettere a conoscenza e motivare ogni atto, essere trasparenti vuol dire rendere partecipi i cittadini dei principali atti, come può essere il bilancio.
Una buona amministrazione dovrebbe rendere il palazzo comunale un palazzo trasparente e non un luogo opaco, in modo che non si possa dire che i nostri politici vogliano nascondere le proprie scelte alla cittadinanza.
Secondo quanto in precedenza affermato, a Biancavilla, in questo momento l’amministrazione si limita ad essere a norma. Ad oggi il comune rende conoscibili solamente gli atti che per legge devono essere pubblicati. Se si volesse essere totalmente trasparenti bisognerebbe andare oltre il primo passo della semplice pubblicazione. Con questi metodi si crea conoscibilità, ma il vero obiettivo di un’amministrazione trasparente deve essere la conoscenza di ciò che avviene all’interno di quelle quattro mura.
Conoscenza vuol dire mettere in condizione i cittadini di comprendere il motivo di una scelta, vuol dire creare una democrazia partecipativa. Con la semplice pubblicazione, questo non avviene: esempio ne sono i bilanci pubblicati, compresi solo dagli addetti ai lavori.
Gli atti amministrativi del nostro Comune sono a mala pena conoscibili, in molti casi (vedi, per esempio, la vicenda del Gal Etna di un anno fa) non vi sono informazioni riguardo incarichi conferiti ecc.
Essere trasparenti vuol dire anche portare il Comune nelle case dei cittadini. Ormai da anni i Consigli Comunali non vengono più ripresi dalle telecamere, negando la possibilità di conoscere ciò che viene discusso, cosi come non è permesso ai cittadini conoscere i verbali delle commissioni. Non sarebbe il caso di trasmettere in tv i consigli e pubblicare sul sito del Comune i verbali delle commissioni? Come mai un’amministrazione che non ha nulla da temere vela le proprie scelte? Non sarebbe più opportuno dare maggiori informazioni ai propri cittadini? Visto che l’obiettivo è il bene comune perché non si crea tramite una vera trasparenza amministrativa una democrazia partecipativa?
Come diceva l’altra volta un anziano signore “a ‘sti politici ci pari ca u cumuni iè a sa casa, fanu chiddu ca ci pari”. Con una maggiore trasparenza si eviterebbe che la gente possa pensare ciò.
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Detto tra blog
Baby parcheggiatori abusivi in attività al cimitero, ma nessuno si indigna
Per favore, non tiriamo fuori la scusa della povertà: sono scene vergognose per un paese civile




Una scena vista e rivista negli anni. Talmente ripetuta da essere acquisita tacitamente come “normale”. Ma normale non è. Lungo via della Montagna, a Biancavilla, stazionano in questi giorni alcuni soggetti che fanno i parcheggiatori abusivi. Tra loro anche bambini o ragazzini di 12-14 anni. Sono lì per chiedere qualche euro a quanti parcheggiano l’auto. E sono tanti, in questi giorni, coloro che si recano in zona per fare visita al cimitero.
Il fenomeno dei parcheggiatori abusivi in via della Monatgna, in coincidenza della settimana della commemorazione dei defunti, è stato notato, raccontato e denunciato dalle pagine di Biancavilla Oggi ripetutamente.
Ma la cosa, evidentemente, passa inosservata. O meglio, viene accettata da amministratori comunali e polizia locale, che pur essendo presenti o passando da via della Montagna chiudono entrambi gli occhi.
No, per favore, non si tiri in ballo il disagio economico e la solita litania cantata in questi casi, secondo cui dei poveri sventurati, almeno così, si guadagnano qualcosa. Finiamola. I “poveri sventurati” possono bussare alla porta delle Caritas. E in ogni caso, non è accettabile, in un paese civile, vedere bambini in età scolastica dediti all’attività di parcheggiatori abusivi.
Ma come è possibile che tutto questo non provochi alcun sussulto? Al di là della legalità violata, come si spiega l’assenza di un minimo di fervore civile e di uno straccio di sentimento civico?
Le scene di via della Montagna di questi giorni sono una vergogna. Ma è ancora più vergognoso che nessuno si indigni e pretenda normalità. Nessun intervento di politici, di parroci, di educatori, di oratori o di scuole. Nessuno che parli, tranne noi, che puntuali –come succede ormai da diversi anni, anche se cambiano i colori delle amministrazioni comunali– ci ritroviamo a sollevare la questione.
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