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Attenti al virus che chiede il riscatto: una decina i pc infetti a Biancavilla
Si chiama “CryptoLocker” e cripta tutti i dati per poi chiedere un riscatto per riaverli. Casi aumentati nelle ultime settimane a Biancavilla, soprattutto tra professionisti.
di Vittorio Fiorenza
Si chiama “CryptoLocker” ed ha già mietuto le sue vittime anche a Biancavilla. È un virus che infetta i computer Windows, fino a rendere illeggibili i dati in essi contenuti. Pur essendo attivo dal settembre del 2013, a Biancavilla sembra avere colpito soltanto nelle ultime settimane.
In paese si contano circa dieci episodi con macchine infette: si tratta soprattutto di studi di professionisti che con il pc ci lavorano. I danni sono considerevoli, se si considera che una volta attivato il virus, tutti i file vengono criptati e resi inutilizzabili.
«Siamo a conoscenza di diversi casi a Biancavilla di pc infettati da CryptoLocker –spiega a Biancavilla Oggi, Massimo Tomasello, tecnico della “1 Center Store” di via Vittorio Emanuele–, il virus si diffonde attraverso l’email. L’ignaro destinatario, magari poco attento, clicca sull’allegato o sul link e scopre dopo di avere installato un componente nocivo perché cripta tutti i dati del pc. Segue un messaggio, cioè un vero e proprio ricatto. Viene chiesto di pagare una somma se si vogliono avere i dati decriptati. Bisogna stare attenti alla tipologia di email ricevuti e soprattutto non cliccare nulla».
Qualcuno a Biancavilla avrebbe invece pagato 300 euro, seguendo le istruzioni per il “riscatto” e pare abbia avuto di nuovo i propri dati, anche se il pc non sembra avere la stessa efficienza funzionale di prima.
Il pagamento viene chiesto in Bitcoin, la moneta virtuale non tracciabile. Già lo scorso gennaio la polizia postale di Catania aveva avvertito sull’aumento di episodi anche nel Catanese, invitando a «non cedere al ricatto e, in via preventiva, a non aprire assolutamente gli allegati delle e-mail sospette, che vanno cestinate immediatamente con tutto il loro contenuto prima che possa essere infettato l’intero sistema».
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“Biancavilla Oggi” e il racconto della politica diventano una tesi di laurea
Davide D’Amico “dott.” in Filologia moderna: focus con Vittorio Fiorenza, Giuseppe La Venia e Nicola Savoca
A dieci anni dalla fondazione e dall’irruzione di Biancavilla Oggi nel panorama giornalistico locale, la nostra testata è stata oggetto di studio con un focus sul modo di raccontare le vicende della politica. Un’analisi linguistica e lessicale effettuata sulla cronaca e gli editoriali pubblicati dal nostro giornale.
La ricerca, intitolata “Il giornalismo politico: il lessico”, costituisce la tesi della laurea magistrale in Filologia moderna, conseguita dal giornalista Davide D’Amico all’Università degli studi eCampus ed assegnata dalla commissione presieduta dalla prof.ssa Alessandra Mita.
Oltre a concentrare l’attenzione su Biancavilla Oggi, lo studio ha preso in esame le esperienze giornalistiche dell’emittente Tva di Adrano e del quotidiano online Corriere Etneo. D’Amico, per la sua indagine, si è avvalso anche di interviste al nostro direttore Vittorio Fiorenza, al direttore del Corriere Etneo, Nicola Savoca, e al giornalista adranita, inviato del Tg1, Giuseppe La Venia.
Il lessico nella cronaca politica locale
Fulcro della tesi (relatrice la prof.ssa Alexandra Corina Stavinschi, docente di Pragmatica e Linguistica testuale) è l’analisi della cronaca politica locale. Un’analisi che ha evidenziato come il lessico sia diventato poco settoriale, avvicinandosi alla lingua comune. Ma anche con una doppia matrice: l’uso di termini tradizionali e neologismi e il prelievo di tanti termini da altri ambiti (economico e sportivo, su tutti).
«L’esperienza giornalistica, ormai decennale, di Biancavilla Oggi ci ha portato ad essere una voce radicata, distinta ed autorevole nel nostro territorio. Ma non ci aspettavamo – sottolinea Vittorio Fiorenza – di essere addirittura “analizzati” con metodologia scientifica e diventare argomento di una tesi di laurea. Ne siamo felici ed orgogliosi: l’ennesimo riconoscimento della qualità del nostro lavoro. A maggior ragione perché tale attenzione proviene da un amico e collega, apprezzato per la sua serietà e professionalità. Siamo grati a Davide D’Amico: ci congratuliamo con lui per questo importante e meritato traguardo».
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Antonino Milone
24 Marzo 2015 at 15:13
Per evitare di essere infettati:
1- Non aprite gli allegati che non provengono da fonti sicure
2- Attivate l’UAC (la finestra che quando cercate di installare qualcosa vi chiede l’autorizzazione) e mettetelo a livello alto e cliccate no ogni volta che vi viene richiesto il consenso senza che voi abbiate deciso di installare qualcosa.
3- Installate tutti gli aggiornamenti che il sistema operativo vi chiede
4- FATE BACKUP PERIODICI DEI VOSTRI DATI IMPORTANTI!!!
Il virus non sfrutta vulnerabilità del sistema, ma solo la disattenzione dell’utente che fornisce l’autorizzazione. Per rendere l’idea è come se un ladro vi bussa a casa e voi gli date tutto il mazzo di chiavi… Non è colpa della fermatura della fermatura della porta se venite derubati, ma colpa vostra che gli avete dato le chiavi…