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Cronaca

Si schianta nella curva maledetta: perde la vita 30enne biancavillese

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Vincenzo Francesco Rubino e il luogo dell’incidente con la sua Polo schiantatasi sul guardarail (foto Gazzetta di Modena)

L’incidente è avvenuto nel Modenese, dove la vittima, Vincenzo Francesco Rubino, viveva. La salma, per volere dei genitori, Luigi e Maria, sarà sepolta a Biancavilla.

di Vittorio Fiorenza

Una curva maledetta. Lo ha fatto sbandare, mentre era alla guida della sua auto, una Volkswagen Polo. Ha tentato di aggiustare l’assetto, ma dalla corsia opposta proveniva un camion. C’è stato un tentativo di evitare l’impatto, ma non è stato possibile. L’auto si è poi fermata, schiantandosi contro il guardrail ed il giovane è stato sbalzato fuori dall’abitacolo dal lato passeggeri (probabilmente non aveva la cintura di sicurezza allacciata).

È morto così Vincenzo Francesco Rubino, 30enne biancavillese, che con i genitori e la compagna viveva in provincia di Modena, dove lavorava come magazziniere.

L’incidente è avvenuto lunedì pomeriggio, ma a Biancavilla la notizia si è diffusa in queste ore, visto che il papà Luigi, la mamma Maria e Monica, la compagna di Vincenzo, stanno preparando il trasferimento della salma a Biancavilla, dove si svolgeranno i funerali.

Un atroce destino per il giovane biancavillese, che era diretto a casa, a San Pietro in Elda, mentre percorreva un’arteria alla periferia di San Felice, già segnata da altri incidenti mortali. A dare l’allarme è stato il 48enne conducente del camion, un silos Iveco della ditta Ariani.

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Un’altra immagine dell’incidente (foto Gazzetta di Modena)

«L’ho visto allargare a destra, poi sterzare per rientrare in carreggiata, me lo sono trovato davanti, ho cercato di buttarmi a destra, ma non è bastato», ha raccontato alla “Gazzetta di Modena”, l’uomo alla guida del mezzo pesante. «È stato un attimo, un secondo, in trent’anni che guido non mi era mai accaduta una disgrazia del genere», ha spiegato affranto, dopo avere chiamato i soccorsi. Ma era già tutto inutile.

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Con la morte di Vincenzo Francesco, salgono quindi a quattro i morti in incidenti stradali che ci riguardano in questo 2014. Un anno orribile, da questo punto di vista, che in paese, tra viale dei Fiori e via Cristoforo Colombo, ha già segnato altre famiglie per la morte di Alessandro Calvagno di 42 anni, di Francesco Taormina, adranita di 26 anni, e di Antonio Gagliano, 30 anni, senza considerare poi una lunga serie di incidenti fortunatamente non mortali.

Tra questi, lo scontro nel viale dei Fiori che ha coinvolto un bambino di 10 anni in bici, mentre nel viale Europa gli altri due gravi episodi. In uno coinvolto un 19enne alla guida del suo scooter, nell’altro, il più recente, un altro scooterista, 42enne, è rimasto ferito dopo l’impatto con un’auto e trasportato d’urgenza in elisoccorso al “Cannizzaro”.

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Cronaca

Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa

L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

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Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.

Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.

L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.

A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.

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Cronaca

Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»

Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

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I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.

Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.

Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.

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