Connettiti con

Cronaca

Si accendono le ruspe: pronta la demolizione di un garage abusivo

sit-in-degli-abusivi

Nuovo sit in in piazza Roma da parte di una rappresentanza del comitato degli abusivi, che ha annunciato l’abbattimento, previsto per lunedì mattina, dell’immobile in via Canada. Una missiva è stata inviata alla Procura: «Ascoltateci, rinviate l’abbattimento».

►IL CORTEO La minaccia delle ruspe su 500 immobili

►IL VIDEO «La casa non si tocca» come 22 anni fa

Pubblicato

il

sit-in-degli-abusivi

Una rappresentanza del comitato degli abusivi nel sit in in piazza Roma di oggi

di Vittorio Fiorenza

Nuovo sit in in piazza Roma da parte del comitato degli abusivi di Biancavilla, che da alcune settimane è in fibrillazione per le prime ordinanze di demolizione, a seguito di sentenze passate in giudicato.

Il gruppo di biancavillesi ha manifestato per rendere noto che lunedì mattina è previsto l’abbattimento di un immobile adibito a garage in via Canada, nella parte a nord di via Cristoforo Colombo, che storicamente è stata una delle aree a maggiore concentrazione di costruzioni abusive. A manifestare in piazza anche il proprietario dell’immobile in questione.

L’operazione di abbattimento sarà seguita dal Corpo forestale dello Stato e si prevede uno spiegamento di carabinieri e polizia per evitare problemi di ordine pubblico.

Il comitato, che qualche settimana fa aveva organizzato un corteo particolarmente animato, che si è riversato fin dentro l’aula consiliare, tenendo conto che sono circa 500 le costruzioni che dovrebbero essere destinate alla demolizione in quanto ogni iter, burocratico, amministrativo e penale si è concluso, ha scritto alla Procura della Repubblica con la richiesta di «un’audizione per discutere del problema».

L’intento è quantomeno quello di rinviare la demolizione. In ogni caso, il comitato sarà presente in via Canada per un presidio. Già nei mesi scorsi erano state abbattute due costruzioni: in un caso si trattava di pilastri, nell’altro di una struttura adibita a pollaio. Adesso, però, si passa ad un garage ed il timore è che si arrivi alle case abitate.

«Siamo consapevoli –scrive il comitato– che abbiamo commesso un illecito e che a Biancavilla bisogna ripristinare la legalità. Ma bisogna tenere conto che la gran parte degli immobili abusivi è stata realizzata per necessità e non per speculazione edilizia con immani sacrifici e che gran parte degli immobili a rischio demolizione è occupata da famiglie con minori, i quali non saprebbero dove andare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Fuochi d’artificio e rombi di motori per l’ultimo saluto ad Antonio Andolfi

Funerali nella chiesa del “Santissimo Salvatore” per il giovane ucciso nelle campagne di Centuripe

Pubblicato

il

Fuochi d’artificio fuori dall’abitazione di Spartiviale, all’ingresso della chiesa del “Santissimo Salvatore” e al cimitero. Un corteo con moto e scooter lungo le strade del centro storico. Clacson e rombo di motori. Striscioni e palloncini. Applausi e lacrime.

Così è avvenuto l’ultimo saluto ad Antonio Andolfi, il giovane biancavillese di 20 anni ucciso con un colpo di pistola, durante un inseguimento, nelle campagne di Centuripe.

I funerali li ha celebrati il parroco don Salvatore Verzì. All’interno della chiesa di viale Europa, silenzio e raccoglimento, attorno alla bara bianca.

«Bisogna alzare lo sguardo a Cristo – ha detto padre Verzì – perché guardando Cristo l’uomo, chiunque esso sia, può ritrovare la vera immagine di sé e così non fare del suo cuore un luogo di barbarie». Il sacerdote si è rivolto in modo particolare ai giovani presenti: «La vita è sacra, altrimenti è davvero la barbarie. Solo Cristo ha il potere di liberarci della morte qualsiasi forma essa assuma».

Per ragioni di prevenzione di ordine pubblico, a seguire e monitorare lo svolgimento, come accade in casi del genere, c’erano carabinieri in divisa e in borghese.

Indagini ancora in corso

Sul fronte delle indagini, nonostante sia stato sottoposto a fermo il 46enne Salvatore Santangelo per gravi indizi di colpevolezza, il lavoro dei militari non è ancora concluso. Proseguono approfondimenti e acquisizioni di informazioni. Il fascicolo dell’inchiesta è ora sul tavolo della Procura di Enna, competente per territorio.

Il movente è stato indicato in una serie di dissidi tra il presunto omicida e la vittima per questioni legate a terreni e pascoli di ovini. Al vaglio degli inquirenti, episodi che si riferiscono agli ultimi due anni. L’ultima discussione è degenerata in lite. Ne è nato un inseguimento nelle strade di campagna. Santangelo, con la sua jeep, si è ritrovato affiancato al furgoncino in cui viaggiava Andolfi, e ha cominciato a sparare. Almeno tre colpi di pistola. Uno ha centrato il giovane al torace, come accertato pure dall’esame autoptico.

Il conducente del furgone – anche lui allevatore – ha proseguito la corsa fino all’ospedale di Biancavilla, ma il 20enne era già spirato durante il tragitto. Ai carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla è bastato poco per rintracciare Santangelo, che non era ancora rientrato a casa e che subito ha assunto un atteggiamento collaborativo.

Assistito dall’avv. Giuseppe Milazzo, si attende per lui una nuova convalida del fermo da parte del gip del Tribunale di Enna, dopo quello disposto in un primo momento a Catania. Resta chiuso in una cella del carcere catanese di piazza Lanza. Gli vengono contestati l’omicidio di Andolfi, il tentato omicidio del conducente del furgoncino e il porto illegale d’arma da fuoco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti