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Cronaca

Rifiuti, il servizio torna alla normalità: il gruppo “ultras” di nuovo al lavoro

di Vittorio Fiorenza La ribellione della frangia “oltranzista” degli operatori ecologici di Biancavilla è rientrata. Da stamattina, tutti hanno ripreso la normale attività di raccolta dei rifiuti, anche i 15 iscritti alla Uil ed alcuni aderenti alla Cgil che nei giorni prima avevano continuato l’agitazione con assemblee. Una forma di protesta ritenuta illegittima, nella tempistica […]

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di Vittorio Fiorenza

La ribellione della frangia “oltranzista” degli operatori ecologici di Biancavilla è rientrata. Da stamattina, tutti hanno ripreso la normale attività di raccolta dei rifiuti, anche i 15 iscritti alla Uil ed alcuni aderenti alla Cgil che nei giorni prima avevano continuato l’agitazione con assemblee.

Una forma di protesta ritenuta illegittima, nella tempistica e nelle modalità, oltre che fuori dal controllo delle organizzazioni sindacali, visto che in prefettura, rappresentanti dei lavoratori e Comune di Biancavilla avevano raggiunto l’accordo per una tregua. Ecco perché è possibile che gli operatori ecologici che hanno continuato la forma di protesta vengano sottoposti a sanzioni, se non a procedimenti di carattere penale per interruzione di pubblico servizio.

Resta oscura, poi, la vicenda della scomparsa delle chiavi di un autocompattatore, il cui carico di rifiuti non è stato possibile conferirlo in discarica. Tensioni e sabotaggi che avevano spinto i carabinieri ad un “blitz” nel cantiere per verificare che non ci fossero disordini.

La ripresa dell’attività, comunque, non cancella la rabbia e la preoccupazione dei lavoratori, che ritengono di dovere subire sulla propria pelle le manovre istituzionali di contenimento dei costi del servizio.

Le fibrillazioni dei netturbini si legano all’imminente passaggio del servizio dalla Dusty alla Caruter, la nuova ditta vincitrice dell’appalto per i prossimi sei mesi. In questo passaggio rischiano il posto almeno 14 di loro. Dei 38 lavoratori del cantiere di Biancavilla, alla nuova ditta ne servirebbero 24, visto il monte ore stabilito dell’amministrazione comunale. I licenziamenti contrastano, però, con l’accordo quadro regionale sottoscritto sul riordino del sistema di gestione dei rifiuti e con i contratti nazionali di lavoro.

Una questione delicatissima che rimane aperta e che dovrà essere affrontata all’Ufficio provinciale del lavoro. Qui, dopo due riunione interlocutorie, le discussioni riprenderanno dopo il 10 ottobre. Giorno in cui, peraltro, scadrà il termine dei servizi alla Dusty: sarà necessaria un’ulteriore ordinanza di proroga da parte del sindaco Giuseppe Glorioso.

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Cronaca

Fuochi d’artificio e rombi di motori per l’ultimo saluto ad Antonio Andolfi

Funerali nella chiesa del “Santissimo Salvatore” per il giovane ucciso nelle campagne di Centuripe

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Fuochi d’artificio fuori dall’abitazione di Spartiviale, all’ingresso della chiesa del “Santissimo Salvatore” e al cimitero. Un corteo con moto e scooter lungo le strade del centro storico. Clacson e rombo di motori. Striscioni e palloncini. Applausi e lacrime.

Così è avvenuto l’ultimo saluto ad Antonio Andolfi, il giovane biancavillese di 20 anni ucciso con un colpo di pistola, durante un inseguimento, nelle campagne di Centuripe.

I funerali li ha celebrati il parroco don Salvatore Verzì. All’interno della chiesa di viale Europa, silenzio e raccoglimento, attorno alla bara bianca.

«Bisogna alzare lo sguardo a Cristo – ha detto padre Verzì – perché guardando Cristo l’uomo, chiunque esso sia, può ritrovare la vera immagine di sé e così non fare del suo cuore un luogo di barbarie». Il sacerdote si è rivolto in modo particolare ai giovani presenti: «La vita è sacra, altrimenti è davvero la barbarie. Solo Cristo ha il potere di liberarci della morte qualsiasi forma essa assuma».

Per ragioni di prevenzione di ordine pubblico, a seguire e monitorare lo svolgimento, come accade in casi del genere, c’erano carabinieri in divisa e in borghese.

Indagini ancora in corso

Sul fronte delle indagini, nonostante sia stato sottoposto a fermo il 46enne Salvatore Santangelo per gravi indizi di colpevolezza, il lavoro dei militari non è ancora concluso. Proseguono approfondimenti e acquisizioni di informazioni. Il fascicolo dell’inchiesta è ora sul tavolo della Procura di Enna, competente per territorio.

Il movente è stato indicato in una serie di dissidi tra il presunto omicida e la vittima per questioni legate a terreni e pascoli di ovini. Al vaglio degli inquirenti, episodi che si riferiscono agli ultimi due anni. L’ultima discussione è degenerata in lite. Ne è nato un inseguimento nelle strade di campagna. Santangelo, con la sua jeep, si è ritrovato affiancato al furgoncino in cui viaggiava Andolfi, e ha cominciato a sparare. Almeno tre colpi di pistola. Uno ha centrato il giovane al torace, come accertato pure dall’esame autoptico.

Il conducente del furgone – anche lui allevatore – ha proseguito la corsa fino all’ospedale di Biancavilla, ma il 20enne era già spirato durante il tragitto. Ai carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla è bastato poco per rintracciare Santangelo, che non era ancora rientrato a casa e che subito ha assunto un atteggiamento collaborativo.

Assistito dall’avv. Giuseppe Milazzo, si attende per lui una nuova convalida del fermo da parte del gip del Tribunale di Enna, dopo quello disposto in un primo momento a Catania. Resta chiuso in una cella del carcere catanese di piazza Lanza. Gli vengono contestati l’omicidio di Andolfi, il tentato omicidio del conducente del furgoncino e il porto illegale d’arma da fuoco.

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