Cronaca
Pedinata e scippata della borsa: bottino di 2mila euro per i malviventi
di Vittorio Fiorenza
L’hanno inseguita e quando è arrivata in un punto ritenuto adatto, hanno messo a segno il colpo: una donna è stata scippata della propria borsa da due malviventi. Un colpo fruttuoso, se si considera che all’interno della borsa la vittima aveva 2mila euro appena prelevati dalla banca.
L’episodio è avvenuto di mattina, in via Platania, una stradina parallela alla più nota via Castriota, in pieno centro storico.
Con ogni probabilità la scelta della vittima non è stata casuale. I due scippatori forse hanno preso di mira la donna fin dall’istituto bancario. L’hanno seguita, a bordo del proprio scooter, con i volti coperti da caschi integrali, e appena arrivati nella viuzza hanno completato il loro piano criminale.
Le urla della signora hanno fatto accorrere alcuni vicini, gli stessi che, chiamato il 112, hanno fatto intervenire sul posto i carabinieri. Dei due delinquenti, però, nessuna traccia.
È questo soltanto uno degli atti di microcriminalità che si sommano a furti, scassi e danneggiamenti segnalati recentemente.
Dalla donna derubata della borsa lasciata in macchina nel viale Europa al furto in casa in via Marco Botzaris o quello messo a segno in via dei Peloritani, dal tentato furto ad una tabaccheria del centro storico al ritrovamento in zona Martina di un furgone rubato e di attrezzi da scasso: tutti episodi raccontati da Biancavilla Oggi che danno il segno di una criminalità spicciola, ma diffusa, che nelle utltime settimane a Biancavilla ha creato allarmismo e preoccupazione.
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Cronaca
Omicidio Andolfi, a Santangelo concessi i domiciliari dal Tribunale del Riesame
L’indagato esce dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e torna nella casa di Biancavilla, in attesa del processo
Salvatore Santangelo, accusato dell’omicidio di Antonio Andolfi, è uscito dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e si trova ai domiciliari, nella sua abitazione di Biancavilla. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Caltanissetta. Aassistito dagli avv. Fabrizio Siracusano e Giuseppe Milazzo, Santangelo torna a casa, quindi, dopo 6 mesi, in attesa del processo che dovrà chiarire i dettagli dell’uccisione del giovane 20enne.
«Una lite tra allevatori per questioni di pascolo», si era detto nell’immediatezza dei fatti, avvenuti nel luglio scorso in territorio di Centuripe. La vittima era stata trasportata con un furgoncino fino all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, dove i medici, però, avevano constatato il decesso a seguito di arma da fuoco. A guidare il mezzo, un suo amico e compagno di lavoro, che aveva messo i carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla sulle tracce di Santangelo. Anche il conducente era stato un bersaglio mancato dei colpi di pistola. Proprio per questo, a Santangelo viene contestato pure il reato di tentato omicidio.
Essendo i fatti avvenuti nelle campagne di Centuripe, titolare dell’inchiesta è la Procura di Enna con i sostituti Stefania Leonte e Massimiliano Muscio. Nel corso di questi ultimi mesi sono stati effettuati degli esami tecnici irripetibili. Il quadro indiziario sembra più chiaro, rispetto alle fasi iniziali delle indagini.
Sarà, comunque, il processo a carico di Santangelo (presso la Corte d’Assise di Caltanissetta in caso di rito ordinario) ad accertare l’esatta dinamica: dal diverbio all’inseguimento in auto. Ma anche i motivi che hanno portato l’uomo ad una scelta così estrema. In questo contesto, bisognerà ricostruire i rapporti e gli espisodi di contrasto, anche nell’arco degli anni, tra i soggetti coinvolti.
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