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Cronaca

Privatizzato il campo sportivo, l’Atletico protesta in piazza Roma

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di Vittorio Fiorenza

«Non possiamo permetterci di pagare il campo sportivo, ecco perché trasformeremo piazza Roma nel nostro terreno di gioco e lo utilizzeremo due volte alla settimana per i nostri allenamenti».

La protesta rivolta all’amministrazione comunale, che non ha precedenti, si è fatta sentire. Tutti a fischiare, nel tentativo di fare arrivare il suono del dissenso fino al palazzo comunale. Una nutrita rappresentanza di componenti delle varie squadre dell’Atletico Biancavilla ha di fatto occupato il salotto buono della città per giocare a pallone.

Una protesta colorita contro la decisione del Comune di dare in gestione privata il campo sportivo “Orazio Raiti”. Gestione che, dopo la relativa gara pubblica, è stata aggiudicata dall’Asd Scanderbeg di Biancavilla.

«Nulla da dire contro lo Scanderbeg, la cosa che non comprendiamo –spiega Franco Caserta, presidente dell’Atletico Biancavilla– è che il gestore riceve già dei soldi, ovvero 12mila euro, dal Comune di Biancavilla. Quindi per quale ragione noi dovremmo pagare una struttura pubblica al soggetto gestore che già riceve soldi dal Comune? Per noi significa pagare 20 euro a partita e 4 euro l’ora per gli allenamenti che diventano 8 euro di sera. Significa sborsare 2mila euro al mese e chiederli inevitabilmente ai nostri ragazzi e alle loro famiglie».

Una situazione insostenibile. Da qui i fischi da stadio, i “vergogna vergogna” e la scritta in bella evidenza sulla maglietta indossata da ogni ragazzo: “Il sindaco dice no allo sport”.

«Certo, noi chiamiamo in causa Glorioso perché a queste condizioni noi non resistiamo, deve rivedere tutto perché -sottolinea Caserta- c’è il concreto rischio che noi scompariremo. Anziché bastonare lo sport, il sindaco deve renderlo fruibile a tutti. In questo modo invece diventa un’attività per soli ricchi, per coloro che possono pagare la quota. È assurdo che per giocare a pallone e allenarsi, i ragazzi debbano pagare».

Al di là dell’aspetto sportivo, c’è un aspetto di carattere sociale. L’Atletico Biancavilla conta 250 iscritti, distribuiti in cinque squadre: pulcini, esordienti, allievi, giovanissimi e terza categoria.

Giulio Nicotra ha 25 anni e gioca come attaccante nella squadra di terza categoria: «Siamo tutti ragazzi che se non andiamo a giocare a pallone o ai relativi allenamenti, ci resta di stare in strada. La nostra attività serve a socializzare. Il sindaco vede lo sport, forse, come business. Invece è passione: la sua scelta è sbagliata».

A guardare seduti comodamente nelle loro sedie, tutti gli anziani dei vari circoli ricreativi che si affacciano in piazza Roma. Unico rappresentante istituzionale ad essere presente e ad ascoltare le ragioni dei dirigenti dell’Atletico Biancavilla è stato il consigliere Fabrizio Portale di Forza Italia.

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Piazza Roma diventa un campo sportivo: «Il sindaco dice no allo sport»

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I ragazzi dell’Atletico Biancavilla: “Vergogna, vergogna”

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La replica di Glorioso: «Polemica stucchevole e strumentale»

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Cronaca

Capelli trovati tra brioches e cornetti in un chiosco di Biancavilla: maxi-multe

Verifiche nei locali del centro storico, controlli a tappeto su strada: oltre 12mila euro di sanzioni

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Operazione di controllo del territorio a Biancavilla da parte dei poliziotti del Commissariato di Adrano e del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” con il supporto del Corpo Forestale, dell’Ispettorato del Lavoro e della Polizia Locale.

Controllati chioschi e pub per verificare l’osservanza delle normative previste per la vendita e la somministrazione di alimenti e bevande, oltre alle posizioni lavorative. Rilevate molteplici irregolarità, in alcuni casi anche gravi, al punto da comminare sanzioni per oltre 12mila euro.

Occhi puntati sui chioschi

Su tre chioschi controllati, due hanno evidenziato infrazioni rilevate dalla Polizia Locale. In particolare, accertata l’occupazione abusiva di suolo pubblico per cui ai titolari sono state contestate due sanzioni ciascuna di 173 euro.

Inoltre, in un chiosco, il Corpo Forestale ha rilevato prodotti privi di tracciabilità, tra sciroppi (25 litri), brioches e cornetti surgelati (30 chili), peraltro conservati in contenitori non idonei dal punto di vista igienico, al cui interno vi erano anche alcuni capelli. In questo caso, il titolare del chiosco è stato sanzionato per 1.500 euro e gli alimenti sono stati distrutti. Sono in corso, invece, gli accertamenti per i profili relativi alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, nonché sugli orari di lavoro.

Un pub ai raggi X

In un pub del centro storico, riscontrata la presenza di un lavoratore in nero. L’Ispettorato territoriale del Lavoro ha fatto scattare una maxi-sanzione di 5000 euro e una di 3.900 per lavoro in nero. Già in passato era stata accertata un’analoga situazione: sospesa l’attività, in attesa regolarizzi le violazioni.

Nel locale adibito a cucina, inoltre, il Corpo Forestale ha sequestrato e poi distrutto 17 chili di prodotti, freschi e congelati, di un valore commerciale di circa 300 euro, in quanto mancanti del necessario requisito della tracciabilità. Scattata la sanzione di 1500 euro, mentre il titolare è stato denunciato per frode alimentare in commercio, in quanto prodotti alimentari congelati erano spacciati come freschi, senza l’indicazione nel relativo menu.

Identificate 177 persone

Altro ambito dei controlli ha riguardato il Codice della strada. Complessivamente, i poliziotti hanno identificato 177 persone, di cui 21 già note alle forze dell’ordine, e controllato 60 veicoli, sospendendo dalla circolazione due auto per la mancanza della revisione e sanzionando altri conducenti per la mancata esibizione dei documenti, per il mancato utilizzo della cintura e del casco protettivo in sella agli scooter.

Individuate, infine, due persone di nazionalità marocchina, sprovviste di documenti. Pertanto, sono state condotte all’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania per approfondimenti.

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FOCUS

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Cronaca

Auto in fiamme nel cortile delle suore salesiane: panico tra gli abitanti

Il fuoco distrugge il mezzo di proprietà dell’Ipab, in corto circuito i cavi elettrici della zona

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Forse un corto circuito o effetto del forte caldo. Un’auto è andata a fuoco nel cortile di via Mongibello, che affianca l’immobile delle suore salesiane. Il mezzo (di proprietà dell’Ipab ma in uso alle suore) era stata appena parcheggiata, di ritorno da un servizio a Catania. in poco tempo le fiamme l’hanno completamente distrutta.

Il fuoco ha lambito anche una saracinesca e il portone d’ingresso di un’abitazione. I cavi elettrici all’esterno degli edifici sono andati distrutti, generando un corto circuito, che ha mandato in fiamme anche i fili elettrici posti al di sopra dell’ingresso dell’istituto salesiano, dall’altro lato della strada. Tutta la zona ha subito lo stacco dell’energia elettrica.

Sono stati momenti di panico ed apprensione per gli abitanti della zona. Sul posto, a domare l’incendio, sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Paternò, visto che quelli di Adrano erano fuori per un altro intervento. Presenti anche i vigili urbani.

Adesso si lavora per rimettere in sicurezza i luoghi, provvedere alla bonifica e ripristinare l’elettricità. Tanta paura, per fortuna nessuna conseguenza per le persone. I danni sono da quantificare. Da parte dell’amministrazione Ipab sarà avviata la procedura per la copertura assicurativa.

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Registrazione al Tribunale di Catania n. 25/2016
Iscrizione al Roc n. 36315
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