Connettiti con

Cronaca

Assalto continuo a Piano Rinazze Rubati tre camion e macchinari

Pubblicato

il

di Vittorio Fiorenza

L’assalto alle aziende agricole di Piano Rinazze alza il tiro. Questa volta non si tratta di razzie di arance, olive o fichidindia. E nemmeno di furti di cavi elettrici o piccoli attrezzi per il lavoro quotidiano delle campagne.

L’ultimo episodio criminale ai danni degli imprenditori agricoli della zona a 7 km a sud di Biancavilla, proprio a due passi dall’incrocio tra la Strada Statale 121 e la Strada Provinciale 44, ha preso di mira un magazzino per la lavorazione delle arance di una delle diverse cooperative che hanno sede in quest’area.

I ladri hanno portato via tre camion e diversi pezzi tecnici della catena di lavorazione degli agrumi. Un gruppo organizzato e numeroso per mettere a segno un colpo di questa portata, che ha avuto il tempo di caricare i macchinari e fuggire via indisturbati.

L’allarme è stato dato la mattina seguente, quando qualcuno ha notato che le porte del magazzino erano aperte. Il titolare, un imprenditore biancavillese, ha subito presentato denuncia alla stazione dei carabinieri di Biancavilla.

Il danno economico causato da questo furto è in via di quantificazione con esattezza, ma grosso modo si aggirerebbe intorno a 50-60mila euro. Certo è che per una piccola azienda agricola, ritrovarsi all’improvviso senza mezzi di trasporto e macchinari per la lavorazione dei propri prodotti significa anche mettere a rischio l’esistenza stessa dell’attività.

Sul fatto, indagano i militari dell’Arma, anche se l’assenza di un sistema di videosorveglianza non facilita il loro lavoro.

Pochi giorni fa, nella stessa zona, diverse proprietà erano state “visitate” dai cercatori di ferro vecchio, rubando attrezzi agricoli e scardinando e portando delle porte in almeno cinque case rurali. L’episodio aveva spinto il presidente del consorzio Euroagrumi, che raggruppa produttori e cooperative, a lanciare un Sos per Piano Rinazze, che da anni è continuamente depredata come fosse terra di nessuno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Fuochi d’artificio e rombi di motori per l’ultimo saluto ad Antonio Andolfi

Funerali nella chiesa del “Santissimo Salvatore” per il giovane ucciso nelle campagne di Centuripe

Pubblicato

il

Fuochi d’artificio fuori dall’abitazione di Spartiviale, all’ingresso della chiesa del “Santissimo Salvatore” e al cimitero. Un corteo con moto e scooter lungo le strade del centro storico. Clacson e rombo di motori. Striscioni e palloncini. Applausi e lacrime.

Così è avvenuto l’ultimo saluto ad Antonio Andolfi, il giovane biancavillese di 20 anni ucciso con un colpo di pistola, durante un inseguimento, nelle campagne di Centuripe.

I funerali li ha celebrati il parroco don Salvatore Verzì. All’interno della chiesa di viale Europa, silenzio e raccoglimento, attorno alla bara bianca.

«Bisogna alzare lo sguardo a Cristo – ha detto padre Verzì – perché guardando Cristo l’uomo, chiunque esso sia, può ritrovare la vera immagine di sé e così non fare del suo cuore un luogo di barbarie». Il sacerdote si è rivolto in modo particolare ai giovani presenti: «La vita è sacra, altrimenti è davvero la barbarie. Solo Cristo ha il potere di liberarci della morte qualsiasi forma essa assuma».

Per ragioni di prevenzione di ordine pubblico, a seguire e monitorare lo svolgimento, come accade in casi del genere, c’erano carabinieri in divisa e in borghese.

Indagini ancora in corso

Sul fronte delle indagini, nonostante sia stato sottoposto a fermo il 46enne Salvatore Santangelo per gravi indizi di colpevolezza, il lavoro dei militari non è ancora concluso. Proseguono approfondimenti e acquisizioni di informazioni. Il fascicolo dell’inchiesta è ora sul tavolo della Procura di Enna, competente per territorio.

Il movente è stato indicato in una serie di dissidi tra il presunto omicida e la vittima per questioni legate a terreni e pascoli di ovini. Al vaglio degli inquirenti, episodi che si riferiscono agli ultimi due anni. L’ultima discussione è degenerata in lite. Ne è nato un inseguimento nelle strade di campagna. Santangelo, con la sua jeep, si è ritrovato affiancato al furgoncino in cui viaggiava Andolfi, e ha cominciato a sparare. Almeno tre colpi di pistola. Uno ha centrato il giovane al torace, come accertato pure dall’esame autoptico.

Il conducente del furgone – anche lui allevatore – ha proseguito la corsa fino all’ospedale di Biancavilla, ma il 20enne era già spirato durante il tragitto. Ai carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla è bastato poco per rintracciare Santangelo, che non era ancora rientrato a casa e che subito ha assunto un atteggiamento collaborativo.

Assistito dall’avv. Giuseppe Milazzo, si attende per lui una nuova convalida del fermo da parte del gip del Tribunale di Enna, dopo quello disposto in un primo momento a Catania. Resta chiuso in una cella del carcere catanese di piazza Lanza. Gli vengono contestati l’omicidio di Andolfi, il tentato omicidio del conducente del furgoncino e il porto illegale d’arma da fuoco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti