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Glorioso riabilita Almirante e concede l’aula consiliare a una riunione politica

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Si chiudano pure le vetuste ed antieconomiche sedi di partito, pensa a tutto l’amministrazione comunale, che gratuitamente mette a disposizione ampi locali, arredati, puliti, refrigerati ed illuminati a spese dei contribuenti, per tenere riunioni politiche di partito.

Un pericoloso precedente per l’amministrazione di centrosinistra o presunta tale, che concede l’aula consiliare agli esponenti di Fratelli d’Italia per tenere una riunione politica di partito che verte esplicitamente sul come riorganizzare le destre. Viene quindi da chiedersi, in che modo questo nobile argomento interessi la collettività tutta e secondo quale principio una riunione, squisitamente di partito, si tiene nell’aula che dovrebbe rappresentare il sacrario della collettività cittadina.

Una riunione di partito in piena regola, presieduta da Ignazio La Russa e con interventi di Raffaele Stancanelli ed Adolfo Urso, coordinata dal consigliere di minoranza Marco Cantarella. Purtuttavia l’aula è stata concessa come se si trattasse di qualcosa di pubblico, come se si dovesse davvero parlare di Almirante o della storia del nostro paese.

Certo, anche in quel caso resta l’ombra netta di un evento che non avrebbe dovuto essere ospitato in un’aula consiliare, ma forse il signor sindaco volendo emulare il presidente Napolitano è anch’egli disposto con questo gesto a riabilitare la memoria di Almirante e chissà magari acconsentirà a dedicargli una via, come del resto richiesto da Fratelli d’Italia. Accantonando invece la richiesta di dedicare una strada ad Enrico Berlinguer, in barba alla propria appartenenza e storia politica ed alla storia della resistenza a Biancavilla.

Edificante infine l’enorme stima che La Russa mostra per i cittadini di Biancavilla, infatti durante un alterco con il direttore di Video Star sulla convenienza delle riprese per il giornale locale, il politico ha messo a tacere l’aula con la lapidaria frase: «Il favore (dell’intervista) ve lo facciamo noi invece di parlare sempre di pecore». Insomma, secondo La Russa, qui a Biancavilla si parla solo di pecore e la sua presenza è l’evento che rischiara l’altresì costante pascolare.

Ringraziamo naturalmente La Russa per la considerazione, ma un più sentito ringraziamento va agli amministratori, i quali permettono che dal cuore stesso del Comune si offendano l’interesse pubblico, la memoria storica e la dignità presente dei cittadini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Biancavilla insensibile alla strategia “plastic free”: chiude la “Casa dell’acqua”

In altre città è un successo, da noi è un flop: mancano senso civico, rispetto ambientale e cultura “green”

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di VINCENZO RUSSO

Era stata inaugurata due anni fa in piazza Don Bosco ed era stata annunciata come un’iniziativa di civiltà. La “Casa dell’acqua” era a disposizione di tutti: il prezioso liquido controllato ed adeguatamente filtrato ad un prezzo di 5 centesimi a litro. Ognuno, con una tessera acquistabile in alcuni punti vendita di Biancavilla, avrebbe potuto riempire proprie bottiglie. Un gesto semplice con una duplice finalità: risparmiare sull’acquisto di acqua ed evitare la disporsione di plactica. Un gesto che ogni cittadino attento alla comunità e alla causa ecologica (che riguarda tutti indistintamente) avrebbe dovuto compiere con convinzione.

Invece, poche decine di biancavillesi hanno usufruito del servizio, aderendo civilmente alla strategia “plastic free” e contribuendo ad una minore diffusione della plastica. Così, mentre in diverse altre città (anche vicine alla nostra), le “Case dell’acqua” sono ampiamente utilizzate, da noi si assiste all’esatto opposto.

A Biancavilla, la ditta che gestisce il servizio ha dovuto constatare la non sostenibilità. Pertanto, la piccola struttura di erogazione idrica di piazza Don Bosco – come recita un avviso – è destinata ad essere disinstallata. Anzi, il termine ultimo era stato già fissato per febbraio per gli utenti che ancora hanno credito da spendere.

Non è una buona notizia, questa. Perché Biancavilla si dimostra ancora una volta insensibile a regole di civiltà, al rispetto ambientale e alla cultura “green”. Che grande delusione! Mi chiedo quanti politici di destra e di sinistra abbiano utilizzato la “Casa dell’acqua”, giusto per dare l’esempio.

Dove sono i cosiddetti “ambientalisti” da tastiera? E dove sono coloro che in piazza Roma avevano parlato di “plastic free”? Forse era solo un pretesto per auto propaganda a favore di telecamere per poi andare a fare la spesa, riempendo la macchina di confezioni d’acqua in bottiglie e cellophan di plastica. Sta di fatto che su 8mila famiglie biancavillesi, soltanto alcune decine hanno usato la “Casa dell’acqua”. A loro va un plauso, a tutto il resto un velo pietoso.

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