Connettiti con

News

Ospedale, i vertici dell’Asp a Glorioso: «Il 1° settembre riavvio del cantiere»

Pubblicato

il

Cantiere ospedale

Cantiere ancora fermo nel nuovo plesso ospedaliero di Biancavilla

di Vittorio Fiorenza

C’è una nuova data che indica il riavvio dei lavori per il completamento dei lavori della nuova struttura dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla: 1 settembre 2014. Stando così le cose, l’ultimazione degli interventi (si tratta di opere di rifinitura, visto che il grosso è stato già realizzato negli anni passati) dovrebbe avvenire entro dicembre e l’inaugurazione a febbraio.

A comunicare questa agenda è il sindaco Giuseppe Glorioso, dopo un incontro con il commissario dell’Asp di Catania, Rosalia Mulè. Già da subito dovrebbe essere avviato l’iter per saldare i pagamenti ai fornitori e alle ditte coinvolti a vario titolo. Secondo i tecnici dell’Asp, il 92% dei lavori è stato ultimato, mentre è in corso la gara d’appalto di 6 milioni di euro per arredi e nuove attrezzature.

Gli intoppi burocratici che hanno bloccato il cantiere sono stati legati al destino dell’impresa che ha effettuato i lavori, l’Ati Group di Bagheria, prima in amministrazione controllata, poi acquisita dall’Agenzia dei beni confiscati alla mafia. Adesso arrivano le rassicurazioni del vertice dell’Asp.

Nel centro etneo si spera che, questa volta, il programma promesso sia rispettato. Tante le date “certe” indicate per la ripresa dei lavori, finora tutte disattese. L’ultima («entro maggio la riapertura del cantiere») era stata garantita dal precedente commissario Asp, Gaetano Sirna.

Viste le ultime rassicurazioni, il sindaco Glorioso, che alcune settimane fa aveva lanciato l’idea di una mobilitazione generale contro il blocco dei lavori, si dice soddisfatto e sicuro che «l’Ospedale potrà diventare un presidio sanitario prestigioso con una struttura moderna e macchinari nuovi che consentiranno il potenziamento dei servizi a tutela della salute di tutti».

Nei giorni scorsi, anche l’associazione Symmachia aveva sollecitato, in un documento inoltrato alla Regione, il riavvio dei lavori nella struttura ospedaliera biancavillese., oltre ad elencare i punti “irrinunciabili” per potenziare l’offerta sanitaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

News

Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

Pubblicato

il

«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti