Storie
Nozze disdette? «Meglio ripensarci il giorno prima che farlo il giorno dopo»
Cerimonie annullati all’ultimo momento, in piazza e nei circoli non si parla d’altro.
«Certo che ce ne vuole coraggio a presentarsi la mattina del matrimonio dal sacerdote e comunicargli che non ci si sposerà più». Davanti ai circoli ricreativi della piazza baroccheggiante di Biancavilla, ai piedi della basilica “Maria Santissima dell’Elemosina”, gli anziani affollano il mrciapiedi, in cerca di un rettangolo d’ombra, e animano il consueto parlottare.
Ma in questa domenica, il giornale, conteso da una mano all’altra, offre uno spunto di prima pagina che rende il dibattito mattutino partecipato.
In quella basilica dai lineamenti disegnati da Carlo Sada, due cerimonie nuziali sono state disdette a pochi giorni dalla data riporta nei biglietti di invito e una è stata annullata il giorno stesso. Tre amori in frantumi a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro e la decisione in extremis di fare “saltare” le nozze con invitati avvertiti uno ad uno, in fretta e furia.
Non tutti, tuttavia, sono stati raggiunti dalla “comunicazione di servizio”. Così, alcuni, con abiti eleganti, in una chiesa senza addobbi floreali né traccia di fotografi o coristi si sono presentati all’ora stabilita. E’ toccato al parroco avvertirli che non ci sarebbero stati né il fatidico “sì” né lo scambio delle fedi.
«Meglio un matrimonio disdetto un giorno prima che una separazione il giorno dopo le nozze, almeno così non hanno fatto danni», sentenzia un socio del circolo “Unione Operai”, dall’altra parte della piazza rispetto alla basilica.
«Ma i danni ci sono: pensa agli abiti degli sposi e dei familiari, i mobili, la casa, la sala ricevimenti», puntualizza un vicino di sedia.
Discorsi di una domenica mattina che entrano fin dentro la vicina sagrestia della basilica.
Padre Pino Salerno, prevosto di Biancavilla e parroco della chiesa in questione, non è propenso a parlare delle tre vicende. Anzi, è amareggiato per l’eco che hanno creato. «Io sono un pastore –spiega– ho il compito di vigilare sulla verità e sulla liceità del sacramento. La coppia non deve avere costrizioni, è libera di ripensarci. Bisogna essere pienamente consapevoli, ecco perché facciamo colloqui, corsi di preparazione, incontri. Queste nozze non si sono svolte, vuol dire che c’erano delle cose che non andavano. Che ben vengano prima i dubbi e non quando il matrimonio si è celebrato e diventa indissolubile». Già, come diceva pure l’anziano di prima.
All’orecchio di padre Giovanbattista Zappalà, vicario foraneo del vicariato Biancavilla – Santa Maria di Licodia, non erano arrivate le voci di queste tre nozze sfumate all’ultimo momento. «Nella mia esperienza non mi sono capitati episodi simili –sottolinea– succede che diversi mesi prima si decida di disdire e rinviare la data delle nozze, ma annullarle all’ultimo momento no. Che dire? Dispiace parecchio. Il matrimonio è un sacramento serio, bisogna avvicinarsi con un percorso consapevole. E’ chiaro che la chiesa deve fare la sua parte, ma i genitori devono inculcare ai figli l’importanza di questo sacramento perché un matrimonio felice genera famiglie sane».
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Storie
Edoardo, il bambino vorace di libri premiato dalla biblioteca di Biancavilla
Una sesantina di volumi letti in quattro mesi, una grande passione per la lettura: il sindaco lo ha premiato
Edoardo Ventura, 9 anni, di Biancavilla, un bambino “campione di lettura” ed un assiduo frequentatore della biblioteca “Gerardo Sangiorgio” di Biancavilla. In 4 mesi ha preso in prestito una quarantina di libri oltre ad una ventina tra quelli letti a casa. Un vero e proprio “lettore prodigio”.
Per questo, il sindaco Antonio Bonanno e l’assessore alla Cultura, Vincenzo Randazzo, lo hanno voluto premiare con una targa e tre libri in omaggio. Due pubblicati dalla nostra casa editrice “Nero su Bianco” e l’altro “Il Signore degli anelli”. Romanzi di avventura e fantasy sono, in generale, il suo genere preferito. È un fan di Geronimo Stilton.
Con Edoardo, a ricevere il riconoscimento dell’amministrazione comunale, c’erano i genitori, Vincenzo Ventura e Agatina Indorato, e il fratello Jacopo. Una troupe della Rai ha raccontato la passione di questo piccolo lettore, che sogna di diventare scrittore.
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