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Cumuli di rifiuti fanno da “barriera” Show dell’inciviltà in contrada Pulica




Rifiuti in contrada Pulica, anche all’ingresso dei fondi agricoli
di Vittorio Fiorenza
I cumuli di rifiuti, in certi punti, ostruiscono pure gli ingressi dei fondi agricoli. I proprietari sono costretti a passare sopra il tappeto di immondizia.
«E’ un’indecenza, non ho mai visto nessuno che controlli», si lamenta un anziano intento a lavorare nella sua campagna.
Contrada Pulica, a nord di Biancavilla: lungo la strada, che scavalca la Ss 284, è un “fiorire” di microdiscariche.
Un cartello del Comune, affisso alcuni anni fa, a firma del sindaco Giuseppe Glorioso e dell’allora assessore Pasquale Lavenia (oggi esperto del primo cittadino in materia di rifiuti) ricorda che «chi abbandona rifiuti è un essere incivile». Ma a considerare dall’immondizia accumulata, non ha funzionato da deterrente.
Così come non ha intimorito nessuno un altro cartello comunale sulla Sp 156, a sud di Biancavilla, che avverte della presenza di un sistema di videosorveglianza (in realtà inesistente).
Anche qui, i cumuli di rifiuti si estendono lungo oltre un chilometro. Per due giorni, operai hanno cominciato a rimuoverli. Ma poi, l’intervento si è bloccato. E la spazzatura continua ad aumentare.
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Impennata Covid, a Biancavilla il 30% di casi in più negli ultimi 15 giorni
Sono 183 i biancavillesi con positività al virus: +32 “nuovi ingressi” registrati in due settimane


Non se ne parla, i “bollettini” hanno interrotto la loro periodicità. Ma il Covid non arretra. Anzi, secondo gli ultimi dati verificati da Biancavilla Oggi, nella nostra città c’è –in linea con il trend nazionale– un aumento dei nuovi casi.
Se confrontiamo le statistiche delle ultime due settimane, l’incremento dell’incidenza della positività al coronavirus è balzata di circa il 30%. Se 15 giorni fa, le persone positive a Biancavilla erano un centinaio, adesso quelle registrate sono 183. Nello specifico, i “nuovi ingressi” sono 32, quindi circa il 30% in più rispetto a due settimane fa.
Un salto non indifferente. Ma il dato –riferito al quadro offerto dall’Asp di Catania e dalla struttura commissariale Covid– è da ritenere sottostimato. C’è una realtà sommersa. A causa dei test che si fanno a casa, tanti casi di positività non vengono comunicati ufficialmente o arrivano alle autorità sanitarie con ritardo.
Da qui, la necessità della prevenzione e delle accortezze da seguire quando si frequentano luoghi pubblici. E per chi rientra nel target di età o di “fragili” condizioni di salute, l’opportunità della quarta dose del vaccino.
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