Politica
«Danni incalcolabili ai biancavillesi, colpiti i redditi dei più bisognosi»
Denuncia della vice segretaria del Pd, Ornella Spalletta: dito puntato su Meloni e pure su Bonanno
Le domande accolte per il reddito di cittadinanza erano 719 a Biancavilla, città che ha un reddito pro capite di 6mila euro annuo. Bastano questi due dati per comprendere quali siano le esigenze sociali nella nostra comunità. La cancellazione di un sostegno adeguato come il Rdc, operata dal governo nazionale, ha forti ricadute sulle famiglie. A fare un focus sugli effetti delle politiche nazionali in ambito locale è la vice segretaria del Pd di Biancavilla, Ornella Spalletta.
«Da questi dati – evidenzia Spalletta a Biancavilla Oggi – si capisce chiaramente che ci sarà un danno economico locale rilevante. Non possiamo calcolare esattamente il danno causato dalla perdita del Reddito di Cittadinanza e dalla mancata approvazione del salario minimo. Possiamo ben definire, però, che tutto ciò farà aumentare la percentuale dei non dichiaranti che già tocca una quota vicina al 50% a discapito del lavoro regolare, favorendo la criminalità ed il lavoro nero, piaghe ben radicate nel nostro territorio».
«Bisogno economico e lavoro nero: circolo vizioso»
«È chiaro – prosegue ancora l’esponente del Partito Democratico – che c’è un grande bisogno economico e dunque lavorativo. Viviamo in una realtà in cui il lavoro se c’è spesso non è equamente retribuito, fuori dal concetto di salario minimo, molto al di fuori anche solo dall’idea di contratto. Quindi diciamo che viviamo in un circolo vizioso in cui difficilmente si trova lavoro e chi riesce a trovarlo non è né adeguatamente retribuito né giustamente contrattualizzato. In un paese come il nostro è il lavoro nero a far da padrone».
Ornella Spalletta punta il dito sul governo Meloni «assecondato dal governo siciliano, entrambi di centrodestra», definiti «miopi nei confronti delle vere esigenze dei Sud ed in particolare della Sicilia e dei siciliani». L’assegno di inclusione ha sostituito il reddito di cittadinanza, ma, secondo dati Inps, è proprio la Sicilia che risentirà maggiormente di questo passaggio. Meno percettori del sussidio e, tra coloro che lo riceveranno, in tanti si vedono ridotta l’importo economico.
«A causa della mancanza di una classe politica adeguata, da Roma fino al palazzo comunale, passando per Palermo, non si riesca a dare slancio e sostegno alle vere esigenze dei cittadini», attacca Spalletta.
«Nessun intervento sociale neppure da Bonanno»
La vice segretaria punta il dito, per la parte di sua competenza, anche sulla giunta guidata dal sindaco Antonio Bonanno.
«L’amministrazione comunale, osservando i dati di programmazione 2023/2025, non riesce – sottolinea Spalletta – ad investire nel sociale e nella crescita culturale del proprio territorio. Si vedono, infatti, tagliati nella programmazione i fondi alle politiche giovanili, ai diritti e politiche sociali per le famiglie, allo sviluppo economico e alla produttività».
L’esponente del Pd di Biancavilla ricorda, infatti, che la stessa amministrazione comunale, sia nel Documento di Programmazione Unica 2023-2025 sia nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2023-2025, certifica la debolezza e la riduzione del reddito disponibile delle famiglie biancavillesi.
«Se da una parte – osserva Spalletta – si dichiarano le difficoltà sociali legate al reddito ed alle incertezze lavorative, dall’altra non si fa nulla per sopperire alle vere esigenze. Chissà, forse si pensa che deviando l’attenzione dalla realtà verso facili illusioni, coprendo la vista con qualche coriandolo in più, non affrontando il problema, possa in qualche modo scomparire».
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Politica
Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla
La festa per i 60 anni del sindaco di Adrano, presso il Beauty Garden, al centro dei retroscena di Repubblica
La nuova sanità siciliana, disegnata dalle nomine dei vertici aziendali e ospedalieri targate Renato Schifani, ha sancito una serie di strappi nella maggioranza che sostiene il governo regionale. Tra gli scontenti, spicca Raffaele Lombardo, rimasto a mani vuote nella “sua” Catania.
Così, il leader autonomista riflette ed elabora le contromosse nei confronti di un governatore con cui non erano mancati motivi ed occasioni conflittuali. La Repubblica ricostruisce alcuni retroscena in casa Mpa. Il titolo all’interno dell’edizione palermitana: “L’ira di Lombardo messo all’angolo, a Biancavilla la cena dei ribelli”.
E in effetti, l’occasione per riunire i vertici e i parlamentari dell’Mpa (presente anche Gianfranco Micciché) è stata una festa di compleanno, organizzata – come risulta a Biancavilla Oggi – presso il ristorante Beauty Garden.
«Lombardo, rimasto a bocca asciutta nella scelta dei dirigenti della sanità catanese, al momento non parla. Ieri sera ha incontrato lo stato maggiore del Mpa, riunito a Biancavilla per il compleanno di Fabio Mancuso. Una festa diventata quasi congresso di partito, tra deputati regionali, sindaci, la new entry Micciché, ma anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha risposto all’invito di Mancuso».
I 60 anni del sindaco di Adrano, dunque, occasione per riunire il Movimento per l’Autonomia sulla strategia futura da attuare alla Regione nei confronti del governatore. Così, scrive ancora Repubblica, «Lombardo, da Biancavilla, medita sulla prossima mossa. Che potrebbe arrivare già al primo disegno di legge all’esame di una Sala d’Ercole pronta a diventare Far West».
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