Chiesa
San Placido di nuovo tra la sua gente: così Biancavilla si riscopre comunità
Festa religiosa per il Patrono: l’unica ad elevarsi anche a manifestazione identitaria e civile
San Placido di nuovo tra i fedeli per il tradizionale bagno di folla. Una festa che si rinnova, come accade da secoli, per il patrono di Biancavilla. Una festa religiosa, ma l’unica ad assumere anche un valore laico e ad elevarsi a manifestazione di popolo, identitaria e civile. Per la città, è l’occasione, dunque, di riscoprirsi comunità, coesa e inclusiva (almeno per i giorni dei festeggiamenti in onore del martire benedettino).
La solenne celebrazione, in basilica, anche quest’anno è stata presieduta da Vittorio Rizzone, abate dell’abbazia benedettina di San Martino delle Scale (in provincia di Palermo). Al grido di “W San Placido”, tra fuochi pirotecnici ed applausi, l’uscita del simulacro sul sagrato. Poi, l’offerta delle chiavi e della palma del martirio, donata dalla comunità di biancavillesi residenti a Gap, in Francia.
La processione, con la vara mossa dai devoti dei Circolo San Placido, ha toccato le vie del cento storico: da piazza Collegiata, per le vie Vittorio Emanuele e Umberto, piazza Annunziata, a salire per via Scutari, quindi piazza Cavour, verso Villa delle Favare e ritorno da via Vittorio Emanuele per il rientro in basilica.
«Tutti in festa per San Placido. In questa giornata estiva di ottobre – dice il sindaco Antonio Bonanno – famiglie, bambini, ragazzi, adulti e nonni sono gioiosamente mobilitati per rendere omaggio al nostro Santo Patrono. Un ossequio festoso e commosso allo stesso tempo».
«Davanti al sagrato della Chiesa Madre, a me l’onore di porgere un omaggio floreale e le chiavi della città a San Placido. A Lui – ha concluso il primo cittadino – le nostre raccomandazioni terrene di custodire nell’amore e nel rispetto reciproco tutta la nostra Comunità. Viva San Placido».
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Chiesa
Rivive il presepe nel cuore del quartiere San Giuseppe tra le suggestive viuzze
L’evento ha coinvolto tutte le componenti della parrocchia Annunziata, guidata da padre Giosuè Messina
L’arco di San Giuseppe, l’omonima chiesa, le caratteristiche viuzze. Uno degli angoli più suggestivi del centro storico di Biancavilla diventa la location perfetta per il presepe vivente. Merito di catechisti, educatori, confratelli e fedeli della parrocchia Annunziata di padre Giosuè Messina. L’iniziativa nasce per coinvolgere i bambini e i ragazzi dell’oratorio alla tradizionale novena di Natale.
Sono state allestite la stalla della della natività e il palazzo di Erode, che riprendono il racconto evangelico. Vi è stata l’opportunità di scoprire gli antichi mestieri del falegname, del fabbro, delle ricamatrici, del vasaio, della lavandaia, delle impastatrici, delle venditrici di stoffe e della verdura.
Un’iniziativa religiosa, dunque, che si propone anche con il suo valore culturale e di aggregazione sociale. Per questo, non è mancato il patrocinio da parte del Comune di Biancavilla.
«Il presepe – sottolineano gli organizzatori – ha lo scopo di rappresentare in maniera plastica le pagine evangeliche oltre che a rendere il figurante e il visitatore protagonisti dell’evento più importante della storia».
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