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Cronaca

Vera e Valentina, finti suicidi per impiccagione: due delitti fotocopia?

Parla la sorella della 19enne di Biancavilla: «Ho sentito questo nuovo caso, mi è mancato il fiato»

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Il caso di Vera Schiopu, la 25enne moldava, trovata morta in territorio di Ramacca, non lontana dalla zona paternese di “Sferro”, in quello che secondo gli inquirenti è un suicidio simulato, riporta alla mente la vicenda di Valentina Salamone. La ragazza 19enne di Biancavilla era stata trovata impiccata – come Vera – in un casolare, anche se la determinazione dei familiari ha squarciato ogni muro, arrivando alla verità dell’omicidio. Delitto per cui è stato condannato definitivamente all’ergastolo Nicola Mancuso, sposato, che aveva una relazione con la vittima.

«Quando ho sentito che un’altra ragazza era stata trovata impiccata in provincia di Catania, mi è mancato il fiato. Il pensiero è corso a mia sorella Valentina. Anche lei è stata trovata appesa a una trave. Per me è un dolore che si rinnova».

A parlare a Tgcom24 è Claudia Salamone, sorella di Valentina. Nel caso della ragazza moldava, sono stati fermati il suo compagno – un manovale rumeno – e un suo amico connazionale, che lo avrebbe aiutato nel depistaggio. Gli esperti del Ris sono già al lavoro per trovare riscontri, tracce, impronte. Vera Schiopu potrebbe essere stata strangolata prima di essere appesa, già morta, a un cappio legato a una trave del casolare.

«Non so se Vera Schiopu sia stata uccisa o si sia suicidata. Questo dovranno stabilirlo le forze dell’ordine – dice Claudia Salamone – è, però, un buon segno che i carabinieri si siano subito insospettiti e abbiano deciso di vederci chiaro. Nel nostro caso non fu così, abbiamo dovuto lottare tanto per dimostrare che Valentina non si sarebbe mai suicidata. La sentenza definitiva è arrivata solo nel gennaio del 2022, dodici anni dopo la sua morte. E ancora manca un tassello nelle indagini. Sugli abiti di mia sorella è stato trovato il dna di un secondo uomo, il che significa che chi l’ha uccisa aveva un complice. Non smetteremo di lottare fino a quando non sapremo a chi appartiene quella traccia».

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Cronaca

Ubriaco alla guida della sua auto, denunciato giovane di Biancavilla

È successo al centro di Catania: sottoposto all’alcoltest, il 23enne era anche barcollante

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Un 23enne di Biancavilla è stato sottoposto a controllo e all’alcoltest, nelle vie del centro di Catania, da parte dei carabinieri del Nucleo Radiomobile. Il giovane, in piena notte, sfrecciava alla guida di un’auto di grossa cilindrata

Quando i militari gli hanno chiesto di scendere dal veicolo, il conducente barcollava. Non riusciva nemmeno ad esprimersi correttamente perché aveva la bocca “impastata”, come solitamente accade a chi abusa di alcolici.

L’etilometro ha confermato ciò che i Carabinieri avevano già compreso: il ragazzo aveva un tasso alcolemico pari a 0,99 grammi per litro, ovvero superiore alla soglia di 0,8 g/l prevista dal Codice della Strada.

Per questo motivo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e la sua auto è stata affidata all’amico che viaggiava con lui, che non aveva bevuto alcolici.

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