Fuori città
Aula dell’Università intitolata al prof. Totò Salomone, originario di Biancavilla
Una formazione internazionale e un curriculum d’eccellenza in Farmacologia: l’omaggio dell’Ateneo


Tanta commozione per la cerimonia di dedica dell’Aula “A” della Torre Biologica al docente Salvatore Salomone, ordinario di Farmacologia e past direttore del Dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche dell’Università di Catania.
In tanti, dagli studenti ai ricercatori e ai docenti, si sono stretti ancora una volta attorno ai familiari del docente – presenti, tra gli altri, la moglie Roberta e i figli Antonio e Miriam – scomparso il 15 maggio scorso all’età di 61 anni.
Al loro fianco i rettori degli atenei di Catania e Messina, Francesco Priolo e Salvatore Cuzzocrea, insieme con la direttrice del Biometec, Maria Angela Sortino, la presidente pro-tempore della Scuola di Medicina, Stefania Stefani, e il prof. Filippo Drago.
Una cerimonia in cui gli intervenuti hanno ricordato il docente con testimonianze e aneddoti legati a una vita dedicata alla cultura e all’insegnamento, abbondantemente ricambiato, per i suoi studenti.
Il ricordo dei rettori di Catania e Messina
«“Totò”, come lo chiamavamo tutti, era un punto di riferimento per i suoi studenti e non a caso, pochi giorni prima della scomparsa, avevamo insieme inaugurato le aule studio esterne alla Torre Biologica e, inoltre, aveva accolto alcuni docenti ucraini nel corso di un incontro perché aveva un forte senso di appartenenza alla comunità accademica – ha detto il rettore Francesco Priolo -. E da oggi, questa comunità, ricorderà per sempre il docente».
«Purtroppo ci ha lasciati troppo presto, era un punto di riferimento per la Farmacologia oltre che per la sua famiglia. È stato un esempio per tutti noi e continuerà ad esserlo» ha aggiunto il prof. Salvatore Cuzzocrea, neo presidente della Crui e della Società Italiana di Farmacologia.
«Una persona che si è spesa tantissimo per l’ateneo, per gli studenti e per la ricerca che resterà per sempre nella memoria di tutti noi e riferimento per le generazioni future», ha spiegato il prof. Filippo Drago, che ne ha ricordato anche le diverse tappe della sua carriera.
Anche le docenti Stefania Stefani e Maria Angela Sortino, nel corso dei loro interventi, hanno ribadito «la gratitudine degli studenti per la sua cultura e per il trasferimento delle sue conoscenze ai giovani».
Un curriculum d’eccellenza
Laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Medicina Interna a Catania, Salvatore Salomone ha conseguito il Dottorato di Ricerca presso l’Università Cattolica di Louvain in Belgio.
Ha svolto un lungo periodo di ricerca presso lo Stroke and Neurovascular Regulation Laboratory del Massachusetts General Hospital/Harvard Medical School di Boston (USA) dove ha lavorato come assistant in Pharmacology.
Nel 1997 ha vinto il concorso come ricercatore di Farmacologia e quindi nel 2007 quello di Professore Associato. Il 4 gennaio 2016 è stato chiamato nel ruolo di professore ordinario per il SSD BIO14 – Farmacologia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Università di Catania, del quale è divenuto direttore nel 2019.
È stato presidente del Centro di Ricerche Unifarm, coordinatore del Dottorato di Ricerca in Neuroscienze e del CAPIR (Center for Advanced Preclinical in vivo Research) dell’Università catanese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


Cultura
L’omaggio di Salvo Ardizzone alla memoria del maestro Franco Zeffirelli
L’artista biancavillese racconta il suo incontro, quand’era ancora studente, con il grande regista italiano


Nello scenografico complesso di San Firenze, sede della Fondazione Franco Zeffirelli, consegnata l’opera dell’artista siciliano Salvo Ardizzone, originario di Biancavilla, dedicata al maestro del cinema italiano: “I Zeffiretti FZ 2023” acrilico 80×80.
Il dipinto rappresenta un giovane Zeffirelli del periodo del Gesù di Nazaret, circondato dagli “zeffiretti” dell’idomeneo di Mozart tanto amati dalla mamma Alaide. E poi tanto “viola” e tanti “gigli”, che rappresentano la sua amata Fiorentina.
«Ho incontrato il Maestro – ricorda l’artista biancavillese – nella primavera del 1993, lui stava girando il film “Storia di una Capinera” a Catania, io frequentavo l’Accademia di Belle Arti e stavo realizzando la mia tesi “Gesù nel cinema: secondo Pasolini, Zeffirelli e Jewison”, tre modi di vedere la figura di Gesù. È chiaro che di Zeffirelli mi sono soffermato sul “Gesù di Nazaret”, che considero il kolossal non solo della mia adolescenza ma anche di tutti i tempi».
«Tramite le suore benedettine, visto che una mia compagna di classe lo era, mi procurai – prosegue Ardizzone – un appuntamento con il Maestro all’interno del set. Nonostante siano passati esattamente 30 anni, lo ricordo come se fosse oggi. Lui saliva la “scalinata Alessi”, dove c’era anche il suo hotel di appoggio, considerando che lui aveva anche un caravan. Finita la salita si avvicinò a me, nonostante ci fosse un gruppetto di persone e mi disse: “Sei tu il ragazzo della tesi?”. Io in maniera emozionata gli risposi “sì”. Mi prese la mano e la bacio, dicendo “Grazie”. Ho ancora impresso questo momento nei miei pensieri e lo porterò con me».
Se il Gesù di Nazaret e Fratello sole, sorella luna mi hanno emozionato per le verità evangeliche e storiche, Storia di una Capinera e Romeo e Giulietta, mi legano di più alle emozioni amorose, che tutti noi abbiamo dentro il nostro cuore. La stessa cosa si può dire di Amore senza fine. Per parafrasare Callas forever, posso dire Zeffirelli forever».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca2 mesi fa
Sequestrati 20 kg di pesce ad un ristorante di sushi di Biancavilla
-
Cronaca1 mese fa
Video e foto hard di due donne di Biancavilla: in 4 finiscono a processo
-
Cronaca2 settimane fa
Una rissa per una battuta ironica non compresa: 15 denunciati a Biancavilla
-
Biancavilla siamo noi3 settimane fa
«Vi racconto un atto meschino e di ordinaria inciviltà che mi è capitato»