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In città

A Biancavilla una stele e un percorso dedicati al grande Marco Pantani

Intitolata al Pirata la “salita” di 20,6 km che va dallo svincolo della Ss 284 al Rifugio Sapienza

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Una stele e un percorso dedicati dalla città di Biancavilla al Pirata. Inaugurata la “Salita Marco Pantani”, che comincia a Biancavilla, subito dopo lo svincolo della Ss 284, e finisce al Rifugio Sapienza, proprio sotto l’Etna. Un omaggio al grande campione di ciclismo voluto dal “Parco Ciclistico dell’Etna”, accolto dall’amministrazione Bonanno. 

La stele dedicata a Pantani è in pietra lavica. Sul vulcano finora sono sei le salite dedicate ai grandi campioni del ciclismo nostrano. La “Salita Pantani”, con i suoi 20,6 km, è la più lunga di tutte.

«Con la prestigiosa intitolazione ad un campione dello sport –dice il sindaco Antonio Bonanno–conquistiamo un’altra tappa – è proprio il caso di dirlo – del nostro percorso di valorizzazione e promozione del territorio, culminata domenica scorsa con una passeggiata-raduno nell’area di Piano Mirio».

Per il primo cittadino «la “Salita Marco Pantani” contribuirà a rendere ancora più popolare tra gli appassionati della natura – oltre che di ciclismo – questa porzione del nostro Parco dell’Etna».  

All’iniziativa hanno preso parte il presidente del Parco Ciclistico, Paolo Alberati, il consigliere comunale Antonio Bonanno, che l’ha promossa, l’associazione Etna Wolves e il neo assessore Marco Cantarella.

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In città

Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita

Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

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Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.

Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.

Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.

Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.

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