Cronaca
Divieto per due biancavillesi di entrare e stazionare in tutti i bar del paese
Ulteriore provvedimento del questore di Catania per titolare e pusher beccati nel locale di piazza Roma


Il Questore di Catania ha emesso due divieti di accedere e stazionare nei pressi di tutti i bar di Biancavilla. Il provvedimento è diretto al titolare del “Bar Coco”di piazza Roma, 45enne, e di un secondo biancavillese, 28enne. Entrambi erano stati arrestati il 17 aprile (poi rimessi in libertà) nell’ambito di un servizio antidroga del Commissariato di polizia di Adrano, effettuato nei pressi del locale.
Il titolare era stato sorpreso mentre riceveva dal 28enne un contenitore con all’interno 30 involucri di cocaina. Il pusher aveva invece tentato di fuggire con uno scooter ma era stato raggiunto e bloccato.
I due adesso hanno il divieto di accedere e stazionare nei pressi di tutti i bar di Biancavilla per la durata di 2 anni.
Essendo già condannato con sentenza definitiva per spaccio di stupefacenti, al 28enne sono state, inoltre, imposte le prescrizioni di presentarsi due volte a settimana presso l’Ufficio di Polizia e di non allontanarsi da Biancavilla, senza la preventiva autorizzazione della Questura.
Il provvedimento è stato emesso, in quest’ultimo caso, in raccordo con la Procura della Repubblica che ha richiesto ed ottenuto dal Gip del Tribunale di Catania la convalida delle prescrizioni dell’obbligo di presentarsi 2 volte a settimana presso l’Ufficio di Polizia ed il divieto di allontanarsi dal comune di residenza.
Il giudice ha evidenziato l’attualità della pericolosità sociale, nonché la necessità e l’urgenza delle misure di prevenzione richieste dalla Questura e dalla Procura.


© RIPRODUZIONE RISERVATA


Cronaca
Omicidio Parisi, condanna definitiva: carcere a vita per Salvatore Fallica
Un iter giudiziario particolarmente complesso per il delitto commesso nel 2003 in contrada Rinazze


Sono stati i Carabinieri della Compagnia di Paternò ad eseguire l’arresto. Hanno eseguito così un ordine per la carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale di Catania.
Destinatario del provvedimento è Salvatore Fallica, 47 anni, personaggio noto alle cronache, er ora rintracciato a Volterra, in provincia di Pisa.
Nei suoi confronti è arrivata la sentenza definitiva all’ergastolo per omicidio premeditato in concorso di Gaetano Parisi, guardia campestre 53enne di Paternò. Riconosciuto colpevole anche per deteenzione e porto illegale di armi comuni da sparo.
L’omicidio di Parisi avvenne il 14 aprile 2003 in contrada Rinazze, a sud di Biancavilla. La vittima era alla guida della sua autovettura, una Fiat 500, dopo essere stata speronata.
Un delitto di sangue maturato per conflittualità interne al clan mafioso locale. Il movente?Secondo gli inquirenti è legato alla mediazione, all’epoca dei fatti, tra Parisi e il clan di Biancavilla ed i piccoli imprenditori agricoli sottoposti alle estorsioni.
Fallica era inserito nel clan Toscano-Tomasello-Mazzaglia, articolazione della famiglia di Cosa nostra etnea Santapaola-Ercolano. Particolermanete complesso l’iter giudiziario del caso, che aveva coinvolto anche un secondo soggetto di Biancavilla, poi morto a causa di una lunga malattia. Alla loro identificazione, gli inquirenti sarebbero giunti grazie alla comparazione del Dna trovato, dai carabinieri del Ris di Messina, su pezzi di guanti in lattice dimenticati dentro un’auto, risultata rubata. La stessa utilizzata dai sicari nell’agguato, e su un guanto in prossimità della stessa auto.
La sentenza di primo grado di condanna era stata annullata dalla Corte d’Assise d’appello di Catania nei confronti dei due. Poi, la prosecuzione del procedimento. Fino al verdetto definitivo di oggi nei confronti di Fallica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Storie2 settimane fa
Cartoline del “Giro d’Italia”, a Biancavilla un matrimonio… in rosa
-
Chiesa2 mesi fa
Gli “appunti liturgici” dell’arcivescovo Renna durante la messa a Biancavilla
-
Fuori città3 settimane fa
Giro d’Italia 2022, un murale alle Vigne di Biancavilla dedicato a Pantani
-
Cronaca2 mesi fa
Morto il nascituro, colpa dell’ospedale: coppia risarcita con 370mila euro