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Cronaca

Controlli dei carabinieri: chiuso chiosco a Biancavilla, sanzionati cinque clienti

Pattuglie dei militari in campo per contrastare le violazioni alle disposizioni governative anti-Covid

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Anche durante le festi continua l’attività dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania volta a garantire il rispetto delle disposizioni ministeriali emanate per il contrasto alla diffusione epidemica da coronavirus in atto, coerentemente con gli indirizzi strategici della Prefettura.

I servizi di controllo e sensibilizzazione finalizzati al condiviso recepimento delle finalità delle norme sono stati eseguiti, nell’arco di due giornate, in particolar modo nei Comuni di Paternò e Biancavilla.

I Carabinieri della Compagnia di Paternò, coadiuvati da personale della Compagnia di Intervento Operativo di Palermo, hanno sottoposto a controlli 3 esercizi commerciali, 78 veicoli, identificando 120 persone.

Nello specifico, il ragazzo, sottoposto a normale controllo, senza giustificato motivo, occultava all’interno della propria autovettura un pugnale con lama di 13 cm, un coltello con la lama di 7 cm., una pistola a salve munita di tappo rosso, nonché un bastone di legno.

Uno degli esercizi commerciali, un chiosco di piazza Sgriccio a Biancavilla, è risultato aperto in totale violazione dei dettami ministeriali, che imponevano l’apertura delle attività per la somministrazione di bevande ed alimenti nei giorni festivi e prefestivi, solo per l’asporto. All’atto del controllo vi erano 5 clienti, che stavano consumando delle bevande. Tutti sanzionati per essere contravvenuti al divieto di assembramento. Due di loro sono stati sanzionati anche per il mancato utilizzo delle mascherine. Al locale è stata inoltre applicata la sanzione accessoria della chiusura per 5 giorni. In totale sono state elevate contravvenzioni per 2.800 euro.

Nel corso dei controlli nei due comuni, sono state inoltre elevate 7 sanzioni per la violazione del Codice della Strada per un totale di 8.700 euro, sottoponendo a sequestro e fermo amministrativo 2 veicoli.

Durante i servizi, i militari hanno anche deferito in stato di libertà un 24enne. Il giovane è ritenuto responsabile di porto di oggetti atti ad offendere.

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Cronaca

Fuochi d’artificio e rombi di motori per l’ultimo saluto ad Antonio Andolfi

Funerali nella chiesa del “Santissimo Salvatore” per il giovane ucciso nelle campagne di Centuripe

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Fuochi d’artificio fuori dall’abitazione di Spartiviale, all’ingresso della chiesa del “Santissimo Salvatore” e al cimitero. Un corteo con moto e scooter lungo le strade del centro storico. Clacson e rombo di motori. Striscioni e palloncini. Applausi e lacrime.

Così è avvenuto l’ultimo saluto ad Antonio Andolfi, il giovane biancavillese di 20 anni ucciso con un colpo di pistola, durante un inseguimento, nelle campagne di Centuripe.

I funerali li ha celebrati il parroco don Salvatore Verzì. All’interno della chiesa di viale Europa, silenzio e raccoglimento, attorno alla bara bianca.

«Bisogna alzare lo sguardo a Cristo – ha detto padre Verzì – perché guardando Cristo l’uomo, chiunque esso sia, può ritrovare la vera immagine di sé e così non fare del suo cuore un luogo di barbarie». Il sacerdote si è rivolto in modo particolare ai giovani presenti: «La vita è sacra, altrimenti è davvero la barbarie. Solo Cristo ha il potere di liberarci della morte qualsiasi forma essa assuma».

Per ragioni di prevenzione di ordine pubblico, a seguire e monitorare lo svolgimento, come accade in casi del genere, c’erano carabinieri in divisa e in borghese.

Indagini ancora in corso

Sul fronte delle indagini, nonostante sia stato sottoposto a fermo il 46enne Salvatore Santangelo per gravi indizi di colpevolezza, il lavoro dei militari non è ancora concluso. Proseguono approfondimenti e acquisizioni di informazioni. Il fascicolo dell’inchiesta è ora sul tavolo della Procura di Enna, competente per territorio.

Il movente è stato indicato in una serie di dissidi tra il presunto omicida e la vittima per questioni legate a terreni e pascoli di ovini. Al vaglio degli inquirenti, episodi che si riferiscono agli ultimi due anni. L’ultima discussione è degenerata in lite. Ne è nato un inseguimento nelle strade di campagna. Santangelo, con la sua jeep, si è ritrovato affiancato al furgoncino in cui viaggiava Andolfi, e ha cominciato a sparare. Almeno tre colpi di pistola. Uno ha centrato il giovane al torace, come accertato pure dall’esame autoptico.

Il conducente del furgone – anche lui allevatore – ha proseguito la corsa fino all’ospedale di Biancavilla, ma il 20enne era già spirato durante il tragitto. Ai carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla è bastato poco per rintracciare Santangelo, che non era ancora rientrato a casa e che subito ha assunto un atteggiamento collaborativo.

Assistito dall’avv. Giuseppe Milazzo, si attende per lui una nuova convalida del fermo da parte del gip del Tribunale di Enna, dopo quello disposto in un primo momento a Catania. Resta chiuso in una cella del carcere catanese di piazza Lanza. Gli vengono contestati l’omicidio di Andolfi, il tentato omicidio del conducente del furgoncino e il porto illegale d’arma da fuoco.

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