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Cronaca

Caporalato e protocolli anti-Covid, controlli pure su azienda di Biancavilla

Lavoratori agricoli incappati nei posti di blocco effettuati dai carabinieri nella zona del Calatino

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Controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania nel contrasto alle violazioni della normativa sul lavoro e al fenomeno del “caporalato”, coerentemente con gli indirizzi strategici del Prefetto.

Durante le ultime settimane, i militari delle Compagnie Carabinieri di Paternò, Palagonia e Randazzo, unitamente a personale specializzato del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno messo in atto una serie di verifiche sul campo.

Servizi finalizzati da un lato al controllo del rispetto della specifica legislazione speciale sul lavoro da parte delle aziende e dall’altro a garantire il recepimento, nonché l’osservanza, di tutta la recente normativa anti-Covid in ambito lavorativo.

In uno di questi servizi, lungo la Ss 417 Catania-Gela e la Sp 385, controllati 5 veicoli utilizzato per il trasporto dei lavoratori e riconducibili a diverse aziende agricole, tra cui una con sede legale a Biancavilla. Verificate la posizione di 36 lavoratori, risultati regolari. Ma sono state applicate alcune sanzioni amministrative. All’azienda biancavillese, in particolare, multa di 800 euro per inadempienza del protocollo condiviso anti-Covid.

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Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

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La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

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