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Editoriali

Il bollettino comunale: 65 contagi, ma c’è una anomalia di fondo (da risolvere)

L’epidemia, a Biancavilla, è più diffusa di quel che appare: va specificato pure il numero assoluto degli infettati

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© Foto Biancavilla Oggi

EDITORIALE

Ecco il nuovo aggiornamento fornito dal Comune di Biancavilla, sulla base dei dati dell’Asp di Catania, sul contagio in corso: 65. È questo il numero di biancavillesi che risulta attualmente positivo al coronavirus. Di questi, 8 sono ricoverati in strutture ospedaliere. Ma la scelta dell’amministrazione comunale di fare un semplice copia-incolla di cifre impone una riflessione critica. I dati epidemiologici, anche quelli “elementari” come il numero di contagiati, vanno sempre resi noti con criterio e un minimo di ragionamento.

Quella cifra secca, così resa nota, cioè 65, non dà la reale dimensione della diffusione della epidemia, che a Biancavilla è ben più ampia, come fin troppo chiaro pure a laboratori privati e medici di base. Viene meno, in questo modo, pur senza volerlo, quel principio fondamentale di trasparenza che sta alla base del rito quotidiano del bollettino sui contagi.

Ci spieghiamo meglio. Ai cittadini andrebbe fornito non soltanto il numero dei contagi in corso, cioè il “saldo” tra soggetti infettati e soggetti guariti, come viene fatto dal Comune. Ma andrebbe fornito anche il numero complessivo di quanti, dall’inizio della seconda ondata, hanno avuto il tampone positivo. Se manca questo, non avremo mai l’effettiva dimensione dell’epidemia e della sua evoluzione. Attualmente le persone infettate sono 65: un numero che viene fuori dalla differenza tra “positivi” e guariti. Ma non si ha notizia dal Comune sui nuovi casi. Un dettaglio non da poco perché, di fatto, falsa la reale percezione.

Facciamo un esempio concreto per essere ancora più chiari. Se domani ai 65 attuali contagi si aggiungono 5 nuovi tamponi positivi e, allo stesso tempo, si registrano 5 guarigioni, il Comune confermerebbe il dato di 65 contagi “in corso”. Si darebbe, cioè, un risultato matematicamente giusto ma che suggerirebbe, erroneamente, una stabilità dell’epidemia, quando in realtà ci sono stati ulteriori 5 contagi. Ecco perché il Comune ci deve dire il numero progressivo di biancavillesi colpiti dal virus e, certamente, specificare poi i guariti e, infine, le persone attualmente infettate.

Tre dati fondamentali, il primo più di tutti per avere l’esatta visione della superficie conquistata dal coronavirus. In mancanza di un quadro che contempli i tre parametri essenziali, è insensato e fuorviante il bollettino telegrafico che arriva nelle email delle redazioni giornalistiche da parte del Comune di Biancavilla.

Si tratta di fare un minimo di elaborazione dei dati. Va fatta. Altrimenti si dà fiato all’esercito di complottisti, minimizzatori e nagazionisti, che anche a Biancavilla si sta rendendo visibile sui social. Un esercito che prende di mira le notizie giornalistiche e accusa i cronisti di terrorismo mediatico. È inutile discutere con soggetti che mostrano evidenti sintomi di analfabetismo funzionale e disagio accentuato. Al resto dei biancavillesi – quelli coscenziosi e non terrapiattisti – va raccontato, però, che il virus è tra noi. E lo è in misura ben superiore rispetto a quel numero di oggi – 65 – che esprime un quadro non realistico, ancor di più con gli aggiornamenti, troppo a rilento, del database dell’Asp.

© RIPRODUZIONE RISERVATA       

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1 Commento

1 Commento

  1. Alfio+Pelleriti

    5 Novembre 2020 at 16:48

    La trasparenza dei dati è fondamentale perchè si abbia coscienza della dimensione della epidemia e quindi dell’importanza di attenersi alle norme di contrasto alla diffusione del virus.

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Editoriali

Se Facebook “censura” ed elimina una notizia di cronaca: a noi è successo

Decisione presa da un algoritmo generato da chissà quale server: è la prima volta dal 2014

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Un cane aggredisce un giovane a Biancavilla, costretto ad essere trasportato al “Cannizzaro” ed essere medicato e suturato per le profonde ferite ad un avambraccio.

►LEGGI LA NOTIZIA

Una notizia di cronaca, che abbiamo raccontato con criteri giornalistici, dopo le dovute verifiche, secondo criteri professionali e deontologici del giornalismo. Eppure, Facebook la ritiene un contenuto che «viola i nostri standard della community in materia di spam».

Questa la “sentenza” (con automatica eliminazione del post che riportava il relativo link di Biancavilla Oggi), senza specificare come una notizia di cronaca possa essere in contrasto con le regole di un social che lascia passare, invece, contenuti decisamente discutibili.

È la prima volta che ci capita, dopo migliaia di contenuti condivisi sulla piattaforma in quasi dieci anni. E non c’è possibilità di “appellarsi” ad una decisione presa da un algoritmo generato da chissà quale server.

Prendiamo atto, ricordando ai nostri lettori che possono trovare tutti i contenuti, collegandosi direttamente alla Homepage, cliccare sulla sezione delle Ultime notizie oppure seguirci attraverso il nostro canale Telegram per avere gli aggiornamenti in tempo reale.

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