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L’appello del sindaco: «Cimitero aperto, ma evitate di andarci l’1 e 2 novembre»

La polizia municipale e i volontari della protezione civile impegnati per regolare gli accessi

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© Foto Biancavilla Oggi

La scelta dell’amministrazione comunale di Biancavilla è quella di non chiudere il cimitero in coincidenza della commemorazione dei defunti. Ma c’è un appello da parte del sindaco Antonio Bonanno, affinché si evitino affollamenti e assembramenti.

«Abbiamo raccomandato – dice – di non recarsi in massa al cimitero nei giorni dell’1 e 2 novembre e tantissimi cittadini stanno rispondendo all’appello, anticipando la visita ai propri cari defunti. In coincidenza di domenica e lunedì, la Polizia municipale effettuerà un servizio di controllo sul posto con i volontari delle diverse associazioni di Protezione civile. All’ingresso effettueranno la misurazione della temperatura corporea».

Il rischio assembramento è maggiore nelle cappelle di pertinenza del Comune e delle confraternite religiose. Per questo, il primo cittadino ribadisce l’appello.

«Non affolliamo il cimitero nei due giorni dell’1 e 2 novembre, la visita – specifica Bonanno – può essere effettuata anche nei giorni successivi. Se non abbiamo disposto la chiusura del cimitero è stato per evitare inevitabili assembramenti che avrebbero avuto luogo nella giornata di sabato e martedì prossimi. Abbiamo fatto in modo che fino al 2 novembre il cimitero rimanesse aperto tutto il giorno: dalle ore 8 alle 18».

Altra decisione ha riguardato la celebrazione delle messe all’interno del cimitero. «Con i parroci si è anche deciso, seppur a malincuore, di non celebrare le Sante Messe all’interno delle Cappelle delle Confraternite», ha annunciato il sindaco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Politica

Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla

La festa per i 60 anni del sindaco di Adrano, presso il Beauty Garden, al centro dei retroscena di Repubblica

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La nuova sanità siciliana, disegnata dalle nomine dei vertici aziendali e ospedalieri targate Renato Schifani, ha sancito una serie di strappi nella maggioranza che sostiene il governo regionale. Tra gli scontenti, spicca Raffaele Lombardo, rimasto a mani vuote nella “sua” Catania.

Così, il leader autonomista riflette ed elabora le contromosse nei confronti di un governatore con cui non erano mancati motivi ed occasioni conflittuali. La Repubblica ricostruisce alcuni retroscena in casa Mpa. Il titolo all’interno dell’edizione palermitana: “L’ira di Lombardo messo all’angolo, a Biancavilla la cena dei ribelli”.

E in effetti, l’occasione per riunire i vertici e i parlamentari dell’Mpa (presente anche Gianfranco Micciché) è stata una festa di compleanno, organizzata – come risulta a Biancavilla Oggi – presso il ristorante Beauty Garden.

«Lombardo, rimasto a bocca asciutta nella scelta dei dirigenti della sanità catanese, al momento non parla. Ieri sera ha incontrato lo stato maggiore del Mpa, riunito a Biancavilla per il compleanno di Fabio Mancuso. Una festa diventata quasi congresso di partito, tra deputati regionali, sindaci, la new entry Micciché, ma anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha risposto all’invito di Mancuso».

I 60 anni del sindaco di Adrano, dunque, occasione per riunire il Movimento per l’Autonomia sulla strategia futura da attuare alla Regione nei confronti del governatore. Così, scrive ancora Repubblica, «Lombardo, da Biancavilla, medita sulla prossima mossa. Che potrebbe arrivare già al primo disegno di legge all’esame di una Sala d’Ercole pronta a diventare Far West».

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