Scuola
All’Istituto “Maria Ausiliatrice” fine anno scolastico in videoconferenza
La direttrice ha, comunque, rivolto l’invito a tutti ad un prossimo appuntamento “di presenza”
di Filadelfio Grasso
Un anno insolito, particolare e triste che si legherà per sempre alla pandemia da Covid 19 e che ha visto, come in tutto il mondo, uno spiegamento di risorse che forse nessuno credeva di possedere.
Insegnanti che hanno dovuto praticare lo smart working per continuare a erogare un servizio di istruzione efficiente, attingendo a mezzi e risorse il più delle volte personali; bambini che, abbandonata presto l’idea di una vacanza anticipata e lunga, hanno dovuto fare i conti con lezioni e compiti a distanza; famiglie intere che hanno dovuto rimodulare l’organizzazione degli orari e degli spazi per permettere ai propri figli di seguire i programmi scolastici.
Le scuole biancavillesi (alcune delle quali riprendevano le lezioni dopo la chiusura dovuta al terremoto dell’ottobre 2018), si sono allineate all’andamento generale, riuscendo brillantemente a portare avanti i programmi e le lezioni, con notevole intelligenza e sacrifici non indifferenti da parte degli insegnanti e del personale tutto.
Una brillante idea, quella avuta dall’Istituto Maria Ausiliatrice di Biancavilla, di concludere con una videoconferenza alla quale hanno partecipato le insegnanti, le suore, i piccoli alunni e le famiglie. Un momento di incontro che ha suggellato il termine di un percorso (quello della quinta elementare) che aprirà nuovi orizzonti di crescita agli scolari immettendoli nelle scuole medie.
In questo contesto “virtuale” è stato presentato un video che ha raccolto l’esibizione di ciascun bambino nell’esecuzione di una poesia e di un canto, condivisi attraverso i canali social, che poi è stato montato dando vita a una esibizione unitaria e corale, con la partecipazione anche dei familiari.
«Non dimenticate il sogno che avete coltivato in questi anni – sono le parole dell’insegnante Carmela Schillaci al termine del video – perché vi renderà forti durante le tempeste e leggeri quando il sole splenderà».
La direttrice, suor Biagina Calanni Billa, ha invitato tutti, finita l’emergenza e le restrizioni della pandemia, a rincontrarsi presso l’Istituto di via Mongibello, punto di incontro storico dei giovani biancavillesi, per concludere “di presenza” il percorso scolastico, assieme alle famiglie, alle suore e alle altre insegnanti.
Lavoro a distanza, computer, social media, internet, spesso criticati per aver sconvolto la socialità tipica degli esseri umani, si sono oggi rivelati essenziali per portare avanti compiti e lavori che altrimenti avrebbero dovuto arrestarsi inesorabilmente, e ci dimostrano che spesso nei limiti imposti dai contesti e dalle vicissitudini umane, si cela il segreto di nuove abilità e più spiccate potenzialità che rendono l’essere umano forte pur nelle sue fragilità.
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Cultura
“I Belvedere dell’Anima”, il maestro Antonio Presti fa tappa alla “Sturzo”
Il mecenate agli alunni della scuola di Biancavilla: «Coltiviamo la bellezza e restituiamola al territorio»
“Grande Madre Etna: i Belvedere dell’Anima”. Il progetto del maestro Antonio Presti, celebre per il suo impegno nella valorizzazione artistica e territoriale, presentato nella scuola media “Luigi Sturzo” di Biancavilla.
Un progetto che guarda oltre il visibile. L’iniziativa, promossa dalla fondazione che porta il nome del mecenate, ha come obiettivo quello di rigenerare i luoghi simbolo del territorio etneo, trasformando i belvedere in veri e propri “bel-vedere dell’anima”. Attraverso il coinvolgimento delle scuole, il progetto mira a sensibilizzare le nuove generazioni alla bellezza del paesaggio, alla cultura e alla tutela ambientale, promuovendo una visione che va oltre il turismo di massa e abbraccia la spiritualità e il legame con la natura.
Presti ha invitato i ragazzi a riflettere sul ruolo dell’uomo nei confronti della natura e sulla necessità di un nuovo approccio culturale che valorizzi la bellezza come strumento di crescita personale e collettiva. «La grande madre Etna – ha detto Presti – ci insegna che la bellezza non è solo ciò che vediamo, ma ciò che sentiamo e custodiamo. Il nostro compito è coltivare questa bellezza e restituirla al territorio».
«Onorati di essere parte del progetto»
L’appuntamento alla “Sturzo” segna l’inizio di un percorso che vedrà la scuola protagonista di un coinvolgimento attivo nel progetto. Nei prossimi mesi, gli studenti avranno l’opportunità di approfondire i temi trattati e di partecipare a visite guidate presso i belvedere selezionati.
«Si tratta di un’occasione unica per i nostri giovani, che potranno riscoprire il territorio non solo come risorsa naturale, ma – ha sottolineato la dirigente Concetta Drago – come parte integrante della loro identità culturale. Siamo onorati di essere parte di un’iniziativa che lascia un segno profondo nelle coscienze di chi vi partecipa».
La presentazione del progetto ha visto la partecipazione dell’assessore comunale all’Istruzione, Vincenzo Randazzo, di Filadelfio Grasso, pedagogista, autore di varie pubblicazioni e collaboratore di Biancavilla Oggi, e di Enzo Meccia, presidente dell’associazione SiciliAntica.
«Il nostro territorio ai piedi della Montagna ci parla di resilienza, ci educa a rialzarci dopo ogni caduta e ogni difficoltà – ha detto Filadelfio Grasso – come nel 1669 quando la disastrosa colata lavica distrusse 17 paesi etnei. Ma la forza e la tenacia dei nostri conterranei hanno saputo trarre da quel fuoco solidificato la pietra per edificare le proprie case e i propri paesi ancora più belli e maestosi».
Meccia ha parlato dei mulini ad acqua, delle fontane e delle tante bellezze del nostro paese che ormai stanno scomparendo.
L’incontro si è concluso con un vivace dibattito tra gli studenti e il Maestro Presti. Iniziativa resa possibile da Martina Migliorini e dai referenti di istituto, Giovanni D’Alì e Concita Asero: «Ancora una volta cultura, educazione e territorio possono intrecciarsi per generare bellezza e consapevolezza».
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