Connettiti con

Storie

Biancavilla e il peso del passato criminale: il dovere di ricordare la piccola Luciana

La vicenda della bambina uccisa in una rapina nel 1984, il sindaco Bonanno: «Onoreremo la sua memoria»

Pubblicato

il

di VITTORIO FIORENZA

È bastato un post su Facebook con una foto sfocata per riportare la memoria di Biancavilla (spesso spenta, distratta, confusa…) ad un passato buio e doloroso. È bastato pubblicare un messaggio: «Chi si ricorda di mia sorella Luciana?». E una data: 3 settembre 1984. Un grave fatto di cronaca, quasi del tutto rimosso dalla coscienza cittadina. Ma che riemerge prepotente, adesso, grazie al fratello di quella povera bambina, vittima di una banda di rapinatori mentre si trovava al supermercato con la madre.

Negozio di generi alimentari, zona “Casina” a Biancavilla. Il gruppo di malviventi entra, chiedendo i soldi alla cassa. Uno dei balordi imbraccia un fucile. Il pianto della bimba, Luciana Portale, appena due anni, lo distrae e lo innervosisce, fino a fargli premere quel grilletto. Un solo colpo centra in pieno la piccola, senza lasciarle scampo, mentre era con la mamma e teneva ancora un pacchetto di caramelle in mano.

Biancavilla è sotto choc. Ma i banditi vengono subito rintracciati dai carabinieri: sono tre giovanissimi muratori di 17, 18 e 22 anni, fuggiti a bordo di una “Fiat 128” fino a Paternò, la città in cui vivono. «È vero, sono stato io a sparare. Ho sentito gridare la bambina e all’improvviso, non so come, mi è partito il colpo. È stato uno sbaglio, non volevo ammazzarla», spiega il ragazzo-assassino.

«Bimba uccisa da rapinatori con una fucilata in testa», così ne dà notizia “La Sicilia”. «Due anni, uccisa dai banditi», titola “Repubblica”. «Banditi alle prime armi i killers della bambina», specifica “La Stampa”. Tutti giornali consultati da Biancavilla Oggi per ricostruire la vicenda.

Nella chiesa “Cristo Re” l’ultimo saluto alla piccola, tra una folla silenziosa. È lutto cittadino. Il Comune (all’epoca retto dal sindaco Carmelo Nicosia) partecipa al corteo con il proprio gonfalone e fa una richiesta: «Tutto il rigore della legge».

Da allora, non c’è stato alcun ricordo pubblico, come a volere cancellare un fatto così cruento. Ma la memoria va coltivata: serve alle coscienze di oggi. E a formare quelle di domani.  

A sollecitarla, ora, è stato Giuseppe, fratello di Luciana, pubblicando quel messaggio su un gruppo Facebook appena aperto da Roberto Palermo e dedicato ai ricordi della Biancavilla degli anni ’80-’90.

«In questi 36 anni non è stata mai ricordata, mai un fiore, nulla. Sarebbe stata una cosa stupenda per noi ma Biancavilla è così», scrive Giuseppe. «Parliamo di Luciana anche ora, nonostante tutti questi anni è un dolore che non potrà mai passare», aggiunge, rispondendo a quanti conoscono la storia ed esprimono un pensiero.

In pochissimi minuti, tanti commenti. Uno su tutti, quello di Tiziana Diolosà, la stessa che ha scritto alla nostra redazione: «Povera piccola. I miei me ne hanno sempre parlato con le lacrime agli occhi. Mi chiedo perché Biancavilla non ha mai fatto nulla per ricordare questa vittima innocente della malavita? Perché non ci sta neanche una via in onore di questa bimba? Dopo 36 anni sarebbe il caso di mettersi una mano sulla coscienza e dare dignità non solo a lei ma anche ai suoi cari».

Un appello rivolto direttamente al sindaco Antonio Bonanno, che è nato a giugno del 1984, tre mesi prima della barbara uccisione di Luciana. Ma contattato da Biancavilla Oggi, mostra la massima disponibilità: «La sollecitazione a ricordare Luciana mi trova d’accordo, credo che raccontare la sua storia e la sua vicenda dolorosa, nonostante siano passati tanti anni, serva a trasmettere alle nuove generazioni una memoria che fa parte della nostra comunità. Una memoria che serva non soltanto a rendere omaggio ad una bambina strappata crudelmente all’affetto della famiglia, ma anche a tenere viva una coscienza civica contro ogni forma di violenza e criminalità. Avremo modo di realizzare un gesto nel ricordo di Luciana, è l’impegno che assumo fin da adesso».

Il ritaglio del quotidiano “La Stampa” © Foto Biancavilla Oggi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
1 Commento

1 Commento

  1. Beppe

    3 Maggio 2020 at 4:35

    Ricordo benissimo quel triste giorno, avevo 15 anni, tanta la rabbia provata e anche una sofferenza morale, tanta incertezza sulla società, sul clima che si viveva e anche paura.
    Ricordo un paese scioccato, tutti facevamo il tifo per i carabinieri (cosa insolita in una comunità omertosa ma.del resto,allora si vivevano anni difficili dal punto di vista criminale, non si poteva certo chiedere così tanto coraggio da parte “di cittadini inermi” per dirla con Falcone), tutti ad attendere notizie finché poi si seppe degli arresti e i biancavillesi tirarono un respiro di sollievo e quando furono condannati la maggior parte non furono contenti perché avrebbero voluto pene più alte ma la Giustizia fece il suo corso e, se non ricordo male, la pena più bassa fu a 16 anni.
    Posso dire che nel mio cuore di ragazzo di allora e quello di oggi di uomo maturo non ho mai dimenticato la piccola Luciana e ho raccontato questo episodio ai miei figli, perche di certe cose non ci si deve mai dimenticare.
    Sono d’accordo a ricordare la bambina e magari, appunto, dedicare una via a questo angelo vittima innocente di una amara violenza, che non vorremmo mai più vedere.
    Un saluto a Luciana, riposi in pace, un affettuoso saluto ai genitori e ai parenti che portano dentro un dolore indelebile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Storie

“Teddu pallina”, un creativo: è morto all’età di 94 anni il prof. Dino Sangiorgio

Insegnante e restauratore, fu attivissimo negli anni ’60 e ’70 con la Pro Loco, organizzando diversi eventi

Pubblicato

il

Da tutti era conosciuto come Teddu pallina. Se ne è andato all’età di 94 anni, Dino Sangiorgio. Un maestro d’arte, un creativo. Fu insegnate di educazione artistica nelle scuole media “Antonio Bruno” e “Luigi Sturzo”.

Sangiorgio lega il suo nome a diversi restauri di simulacri sacri, come il Cristo alla colonna e il Cristo all’orto, oltre all’Angelo: tutte statue che animano le processioni della Settimana santa a Biancavilla.

«Il prof. Dino Sangiorgio “Teddu Pallina” un creativo. Negli anni 1960/70, uno dei membri più attivi ed impegnati della Pro Loco nello scenario organizzativo di eventi biancavillesi»: così Salvuccio Furnari, ex amministratore comunale, ne dà testimonianza con un ricordo personale.

I funerali di Dino Sangiorgio saranno celebrati in chiesa madre, il 26 settembre, alle ore 16.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere

I più letti

Nel rispetto dei lettori e a garanzia della propria indipendenza, "Biancavilla Oggi" non chiede e rifiuta finanziamenti, contributi, sponsorizzazioni, patrocini onerosi da parte del Comune di Biancavilla, di forze politiche e soggetti locali con ruoli di rappresentanza istituzionale o ad essi riconducibili.