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Editoriali

Visite e clic record per “Biancavilla Oggi”: autorevole presidio contro le fake news

Nel mese dell’emergenza “Coronavirus”, registriamo +207% di traffico: un riconoscimento che ci onora

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Di fronte al flusso massiccio di informazioni, che inonda il web e i social e tracima da uno smartphone all’altro, spesso fatto di falsità e manipolazioni, c’è il bisogno di notizie certe e delle quali fidarsi. Le uniche a garantirle sono le testate giornalistiche, che svolgono un lavoro di ricerca, acquisizione, verifica e pubblicazione, a beneficio dei lettori. È così che si spiega il boom di traffico che in questo mese di emergenza “Coronavirus” ha interessato i giornali online, da quelli nazionali a quelli locali.

Anche Biancavilla Oggi ha fortemente risentito di questo trend, facendo registrare risultati straordinari e riuscendo a superare i record precedenti: è la prova del peso di autorevolezza e riconoscimento della serietà professionale attribuiti dai nostri lettori, che vedono in queste pagine un riferimento irrinunciabile per usufruire di una informazione corretta, accurata e puntuale.

La nostra informazione, convertita quasi esclusivamente agli aggiornamenti continui su ogni aspetto “biancavillese” legato all’epidemia, ha avuto un gradimento eccezionale, consentendo di chiudere il mese di marzo con il più alto picco di visite sul sito: mai così alto dal 2014 (anno in cui siamo andati online), secondo i dati di Google Analytics. Un numero su tutti: +207% di traffico di utenti, cioè tre volte tanto rispetto alla media. Un record assoluto: +42% se confrontato a quello precedente (risalente all’ottobre 2018, mese in cui abbiamo raccontato il dramma e la paura del terremoto).

Anche i dati quotidiani si sono mantenuti per tutto marzo ben al di sopra della media. In particolare, il giorno in cui abbiamo pubblicato la notizia del primo caso accertato di contagio da Covid-19, Biancavilla Oggi ha raggiunto il record assoluto giornaliero in oltre cinque anni di esistenza del nostro giornale: +57% sul precedente (risalente al 12 febbraio 2019, quando carabinieri e polizia hanno assestato un altro duro colpo antimafia con il blitz “Città blindata”). Nell’arco di 24 ore si sono riversati sul nostro sito gli stessi utenti che, normalmente, si hanno in un’intera settimana.

Un trend che viene confermato anche dai dati relativi alla nostra pagina Facebook con una copertura dei post pubblicati che, a marzo, è balzata ad un +69% rispetto a febbraio.

Il Coronavirus, quindi, “batte” persino la cronaca nera e giudiziaria, da sempre sezioni cliccatissime sul nostro giornale. Ma c’è un’emergenza sanitaria globale senza precedenti: alimenta ogni giorno l’esigenza di conoscere, sapere ed essere informati, mentre si è chiusi in casa. Lo abbiamo fatto con senso di responsabilità, vivisezionando e verificando ossessivamente ogni voce ed ogni informazione, prima di diffonderla online. È quello che continueremo a fare, forti della vostra fiducia.     

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Editoriali

Europee, snobbata piazza Roma: la politica va in sale festa e case private

I biancavillesi chiamati al voto sono 18.865, ignari di una campagna elettorale svolta tra intimi

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Macché politica di piazza. Altro che politica tra la gente. A Biancavilla, la campagna elettorale per le Europee ha snobbato il cuore della città. Ai piedi del campanile di Carlo Sada – da oltre un secolo faro e testimone della partecipazione democratica – nessun comizio e nessun passaggio di candidati.

Eppure, buona parte delle forze politiche si sono mosse, invitando ed accogliendo diversi aspiranti europarlamentari. Lo hanno fatto, però, tra intimi e portatori di voti, riuniti in sale festa, ville, ristoranti e residenze private. Già, persino abitazioni per fare campagna elettorale.

A Biancavilla si sono visti (in ordine casuale): Marco Falcone, Giuseppe Lupo, Ruggero Razza, Giuseppe Antoci, Massimiliano Giammusso, Antonio Nicita…

Cosa hanno detto, fatto, promesso, denunciato? Non è dato saperlo. Nessun invito ai giornalisti, nessun comunicato stampa.

I biancavillesi chiamati alle urne sono 18.865 (cioè 9070 donne e 9795 uomini). Ignari di una campagna elettorale “privata”, rivolta alle truppe dei partiti e delle correnti di partito. Una campagna staccata dai cittadini. In lontananza, l’immancabile e inconfondibile voce di Alfio Petralia, amplificata dal megafono attaccato alla sua Fiat 500, sembra un’eco proveniente da un passato che assume i toni della malinconia.

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