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Cronaca

Blitz “Città blindata”, la Procura chiede oltre 200 anni di carcere

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di Vittorio Fiorenza

Una richiesta di pena complessiva di oltre 200 anni di carcere, quella avanzata dai pubblici ministeri Andrea Bonomo e Valentina Sincero al Gup del Tribunale di Catania, che deve decidere sui 19 imputati che erano stati coinvolti nel blitz “Città blindata”, condotta da polizia e carabinieri a Biancavilla (ultima puntata di una lunga saga criminale nel centro etneo).

L’operazione aveva coinvolto volti e nomi noti, tra cui i fratelli Giuseppe e Vito Amoroso e Alfio Ambrogio Monforte (che si erano susseguiti ai vertici del clan biancavillese), nonché Massimo Merlo ed il fratello Marcello (ex sindaco di Biancavilla, il cui impianto accusatorio è stato ampiamente ridimensionato escludendo a suo carico l’associazione mafiosa).

L’inchiesta si è avvalsa, dopo gli arresti, delle dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia, Vincenzo Pellegriti.

Queste nel dettaglio le richieste di pena nel procedimento con rito abbreviato: Giuseppe Amoroso (20 anni di carcere), Vito Amoroso (13 anni e 4 mesi), Antonino Aricò (6 anni e 20mila euro di multa), Tino Caruso (10 anni), Gregorio Gangi (15 anni e 4 mesi), Angelo Girasole (10 anni e 8 mesi), Alberto Gravagna (12 anni), Antonino Santo Grillo (6 anni e 20mila euro), Roberto Licari (11 anni e 4 mesi), Marcello Merlo (2 anni e 2800 euro), Andrea Monforte (9 anni e 4 mesi), Alfio Ambrogio Monforte (13 anni e 4 mesi), Vincenzo Monforte (10 anni), Alfio Muscia (13 anni e 4 mesi), Vincenzo Panebianco (12 anni), Vincenzo Pellegriti (3 anni), Riccardo Pelleriti (13 anni e 4 mesi), Mario Venia (10 anni e 8 mesi) e Carmelo Vercoco (10 anni e 8 mesi). Altri imputati seguono il rito ordinario.

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Cronaca

Bimba investita, le mamme del plesso “Don Bosco”: «Vogliamo più sicurezza»

Incidente accaduto all’orario di inizio lezioni, impossibile accompagnare i bambini fino ai loro padiglioni

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Una bambina è stata investita da un’auto, nei pressi del plesso “San Giovanni Bosco” di Biancavilla, all’orario di inizio delle lezioni. La piccola avrebbe riportato una frattura. A trasportarla al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” un’auto privata, anche se sul posto è poi giunta un’ambulanza del 118, oltre ai carabinieri della vicina stazione.

L’accaduto ha riacceso le preoccupazioni dei genitori che, fin dallo scorso anno scolastico, hanno lamentato le disposizioni della dirigenza che impediscono di accompagnare i bambini all’interno del perimetro dell’istituto, nei rispettivi padiglioni.

«Il tutto è successo perché non ci sono vigili urbani, ma solo ragazzi ausiliari davanti alla scuola», lamenta una mamma a Biancavilla Oggi.

«I genitori – aggiunge – non possono più entrare dentro l’istituto come prima. Ma bisogna lasciare i bimbi ai cancelli con il pericolo che appunto vengano investiti. Non ci sono più posti, a causa della sosta selvaggia senza controlli. A questo si aggiungono mamme che restano lì sedute a parlare senza senso fino a tardi, togliendo il posto a chi vorrebbe sostare per accompagnare il bimbo».

Lamentele che già lo scorso anno si erano levate. «Prima – ribadisce la mamma – entravamo a scuola e i bambini li accompagnavamo ognuno nel proprio padiglione e c’era più ordine e sicurezza. Nonostante tutte le lamentele, da più di un anno, di genitori e rappresentanti, il personale scolastico non ci dà ascolto».

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