Cronaca
La rapina alla fiera degli animali: l’Ordine avvocati c’è, il Comune no


di Vittorio Fiorenza
Un altro imputato per i fatti della fiera abusiva degli animali allestita nell’ottobre 2016, a Biancavilla. In quella occasione l’attivista Lav, Angelica Petrina (intervenuta contro l’assembramento illegale) e l’avv. Pilar Castiglia (intervenuto in suo soccorso), furono picchiate, minacciate e rapinate, mentre a pochi metri di distanza il maresciallo dei carabinieri, Guido Costigliola, veniva spintonato e ferito a sangue. Una bolgia al di fuori di ogni barlume di civiltà.
C’è un processo in corso per 16 soggetti (tra questi anche vigili urbani che devono chiarire le condotte assunte in quei minuti concitati e nei giorni successivi). E poi, ci sono due posizioni stralciate: quella di Natale Ponticello e quella di Pietro Tomasello. Seguiranno un procedimento distinto, ma entrambi sono accusati di rapina ai danni delle due donne.
Tomasello, 26enne biancavillese assistito dall’avv. Giuseppe Milazzo, è stato rinviato a giudizio dal Gup Loredana Pezzino (prossima udienza a settembre).
Secondo il pubblico ministero Andrea Norzi, il giovane avrebbe commesso il reato usando violenza con schiaffi, pugni e strattonamenti e con l’aggravante di avere agito in un contesto di confusione, tale da ostacolare la privata difesa delle vittime.
Nella stessa udienza si è costituito parte civile l’Ordine degli avvocati di Catania. Un elemento che assume un valore simbolico e sostanziale importante, visto che tra le parti offese figura l’avv. Pilar Castiglia, professionista stimata ed apprezzata.
«L’Ordine degli avvocati di Catania ha diritto a costituirsi parte civile a tutela del diritto di difesa cui si correla la libertà nell’esercizio del mandato», ha motivato il giudice.
La costituzione di parte civile era stata presentata dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Catania, Rosario Pizzino, rappresentato in aula dalla penalista Monica Foti.
«La libertà dei singoli associati – ha commentato Pizzino – è assicurata dagli ordini di appartenenza e la lesione del singolo lede anche quello dell’organismo associativo. L’avvocato Pilar Castiglia è stata picchiata e rapinata del cellulare e della borsa contenente, tra l’altro, l’agenda delle udienze e il tesserino di appartenenza al nostro Ordine. Questi fatti rappresentano una ferita per tutti gli avvocati catanesi che, quindi, siamo parte lesa, perché – ha concluso Pizzino – l’aggressione di un avvocato deve essere intesa come l’aggressione di tutta l’Avvocatura».
Se l’Ordine degli avvocati ha insistito per essere parte del processo, a fianco e a sostegno dell’avv. Castiglia, spicca l’assenza in questo procedimento –come in quello relativo agli altri imputati– il Comune di Biancavilla. Un’assenza vistosa, immotivata finora dal sindaco Antonio Bonanno, che sul caso non si è espresso in alcun modo. A febbraio, nel procedimento in cui figura la schiera di imputati (tra aggressori e vigili urbani), il Comune avrebbe ancora tempo per chiedere la costituzione di parte civile: una scelta che sarebbe sostenuta dal danno di immagine che quei fatti hanno arrecato alla città di Biancavilla. Ma a considerare dalle premesse, sembra che l’amministrazione Bonanno, su questa vicenda, voglia assumere la stessa posizione dell’amministrazione Glorioso: il silenzio sulle aggressioni subite da due donne e l’indifferenza pilatesca sul trionfo di illegalità ai danni dell’immagine di Biancavilla.
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Cronaca
Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro
Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»


Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.
Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.
La causa civile al Tribunale di Catania
Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.
Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.
Aperta la strada dell’indennizzo una tantum
Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.
«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.
«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».
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