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Politica

Ospedali di Biancavilla, Paternò e Bronte in commissione Salute all’Ars

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© Foto Biancavilla Oggi

Il presidio ospedaliero di Paternò manterrà la sua centralità e le unità operative semplici di otorino e cardiologia non previste nella zona etnea e la permanenza dei servizi di gastroenterologia che ad oggi offrono servizi di altissima rilevanza per tutto il comprensorio. Inoltre per gli ospedali di Biancavilla e Bronte, oltre ad essere confermate tutte le previsioni della rete, è stata elevata la direzione medica di presidio da unità operativa semplice ad unità operativa dipartimentale a conferma dell’autonomia delle due strutture. Tutto ciò nell’ottica del miglioramento e dell’efficienza degli stessi presidi ospedalieri.

È quanto emerso oggi, specificatamente a riguardo della zona pedemontana etnea, dalla VI commissione Salute, Servizi e Sanitari, presieduta dall’On. Margherita La Rocca Ruvolo con all’ordine del giorno “l’Acquisizione ed illustrazione delle proposte delle direzioni aziendali in ordine agli atti ed esiti dei controlli assessoriali”.

Alla riunione hanno partecipato anche gli On. Alfio Papale e Gaetano Galvagno, e sono stati ascoltati di volta in volta tutti i direttori Generali e Sanitari dell’Asp della Regione. Per l’Asp di Catania è intervenuto il direttore Maurizio Lanza, che ha illustrato l’atto aziendale scaturito della riunione con tutti i 58 sindaci e che quindi riguarda tutti i presidi ospedalieri della provincia catanese, che è stato approvato all’unanimità.

Particolare soddisfazione ha manifestato il deputato Alfio Papale (FI) per quanto è stato accolto dalla VI Commissione in merito ai presidi ospedalieri della fascia pedemontana.

«La distanza dei presidi ospedalieri di Paternò, Biancavilla e Bronte dalla città di Catania ha reso necessario da parte dell’Asp l’acquisizione delle istanze dei sindaci dei paesi pedemontani accolte dalla commissione – ha dichiarato l’on. Papale – Si tratta di mantenere per quanto riguarda l’ospedale di Paternò il reparto di otorino, endoscopia digestiva e la cardiologia, che dunque saranno attività che continueranno ad essere garantite dal presidio ospedaliero. Il nosocomio di Paternò continuerà inoltre a mantenere la sua autonomia nel territorio, ma nell’ottica di potenziare le risposte alle esigenze dell’utenza e quindi l’efficienza delle tre strutture ospedaliere pedemontane, l’ospedale di Bronte e di Biancavilla diventeranno strutture autonome. La politica regionale sta dunque prestando particolare ascolto alle istanze arrivate attraverso la direzione generale dell’Asp di Catania, rappresentata dal direttore generale Maurizio Lanza, che nel piano approvato da tutti i sindaci ha tenuto conto delle istanze dei cittadini e delle particolari peculiarità del territorio».

L’On. Alfio Papale, per l’occasione, ha espresso compiacimento per l’interesse mostrato attorno alle strutture sanitarie dislocate nella zona etnea e auspica ulteriori interventi sul solco già tracciato.

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Politica

L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars

L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo

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© Foto Biancavilla Oggi

Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.

Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.

I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».

L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.

Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.

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