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Cronaca

Delitto Longo, moglie condannata: diventa definitiva la pena a 12 anni

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di Vittorio Fiorenza

Il ricorso in Cassazione presentato dall’imputata e quello avanzato dalle parti civile sono stati dichiarati “inammissibili”. Si chiude così il caso giudiziario dell’omicidio del pensionato Alfio Longo, nella sua villetta di zona Vigne a Biancavilla, per mano della moglie Enza Ingrassia, che lo colpì in testa e in faccia con un pezzo di legno mentre lui dormiva.

La donna, già trasferita nel carcere catanese di piazza Lanza, sconterà quindi 12 anni di reclusione, pena inflittale in Corte d’Assise d’appello con “concordato”, che aveva ridotto di 2 anni la pena del primo grado, con rito abbreviato.

La Ingrassia, dopo il delitto, avvenuto nell’agosto 2015, era stata rinchiusa nella struttura dell’Opera Cenacolo Cristo Re. Poi, il trasferimento nella comunità terapeutica assistita “Major” di Mascalucia. Dallo scorso marzo le erano stati concessi i “domiciliari” presso l’abitazione della sorella, a Biancavilla. Adesso il trasferimento in carcere è inevitabile.

Il delitto aveva avuto un’eco mediatica nazionale. In un primo momento, la donna aveva inscenato l’assalto di un gruppo di banditi. Poche ore dopo la piena confessione: «Sono stata io, non ne potevo più». Il contesto, emerso dalle indagini e scolpito nelle sentenze, è quello di una quarantennale vita matrimoniale di maltrattamenti, silenziosamente subita dalla Ingrassia.

Una coppia, in apparenza tranquilla, che frequentava i gruppi di preghiera nelle chiese del paese, ma che in casa viveva in una situazione di inferno.

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Cronaca

Viale dei fiori, denunce e 17mila euro di sanzioni per ubriachi e indisciplinati

In 59 sottoposti al controllo dei carabinieri: due adraniti sorpresi in stato di ebbrezza

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Posti di controllo lungo viale dei Fiori da parte dei carabinieri delle stazioni di Biancavilla e Adrano, con il supporto dei militari della Compagnia di Intervento Operativo CIO del 12° Reggimento “Sicilia”.

I militari hanno sottoposto a verifica un 36enne adranita, che era in sella alla sua moto di grossa cilindrata. Da subito, l’uomo ha evidenziato i classici sintomi di chi abusa di alcolici, come un andamento incerto e barcollante e difficoltà ad esprimersi correttamente. La conferma l’ha data etilmetro: il guidatore aveva un tasso alcolemico pari a 0,94 grammi per litro, ovvero superiore alla soglia di 0,8 g/l prevista dal Codice della Strada. Per questo motivo, è stato denunciato per guida sotto l’influenza di alcool. La moto è stata sequestrata. Al 36 enne è stata anche ritirata la patente di guida per la sospensione provvisoria.

Un altro adranita, 45enne, fermato alla guida dei una Mercedes, aveva un tasso di 1,79 g/l nel sangue. È scattata la denuncia, oltre al sequestro dell’auto e alla procedura penale.

Durante il servizio, poi, sono stati segnalati amministrativamente alla Prefettura due 20enni che avevano nelle tasche 1 grammo di marijuana a testa.

In totale, sono stati controllati 41 veicoli e 59 persone e contestate 20 sanzioni per violazioni al Codice della strada, colpendo quelle condotte di guida più pericolose, come chi viaggia parlando al cellulare o non indossa cinture di sicurezza e casco, con sanzioni per quasi 17.000 euro.

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