Chiesa
Zappalà nuovo parroco all’Idria, Nicoletti lascia dopo ben 37 anni

di Giuseppe Gugliuzzo
Altro cambio parrocchiale a Biancavilla. Mons. Salvatore Gristina, arcivescovo di Catania, ha nominato -come apprende Biancavilla Oggi– don Giovambattista Zappalà nuovo parroco della comunità parrocchiale “Santa Maria dell’Idria”.
Zappalà subentra a padre Salvatore Nicoletti, che ha guidato l’Idria per ben 37 anni, dal 1982 al 1984 vice parroco di don Salvatore Spoto (primo parroco nominato nel 1952), per poi esserne alla guida fino ad oggi.
Lo scorso 1 febbraio, giorno del suo 75° compleanno, Nicoletti aveva presentato al Vescovo le dimissioni da parroco per limiti d’età, come prevede il Codice di Diritto canonico.
Oggi, dopo tutti questi anni, passa il testimone al nuovo parroco, che tra l’altro è cresciuto proprio all’Idria con lui.
Don Giovambattista è stato parroco dell’Annunziata dal 2000 al 2018. Quest’anno ha svolto e continuerà a svolgere anche da parroco dell’Idria, un importante e delicato ruolo diocesano riguardante la liturgia ed è attualmente vicario foraneo del XIII vicariato Biancavilla – Santa Maria di Licodia.
Padre Zappalà viene ora assegnato all’Idria, la cui chiesa ha subìto danni per via del terremoto del 6 ottobre 2018 ed è per ora chiusa al culto, ma grazie anche all’apporto della Curia diocesana di Catania è stato approvato il finanziamento di consolidamento, con i fondi della Conferenza Episcopale Italiana.
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Chiesa
La devozione e gli “ossequi”: restaurata la statua della Madonna del Carmelo
Interventi finanziati dai fedeli della parrocchia dell’Idria: l’opera è di Giovambattista Sangiorgio

Dopo mesi di restauro, la parrocchia Santa Maria dell’Idria rivede il simulacro della Madonna del Carmelo in una nuova veste. Un’opera interessata ad interventi, finanziati esclusivamente dai fedeli.
La statua, realizzata con la tecnica dell’impannaggio – che prevede l’utilizzo di legno, tela, colla e stucco, ampiamente utilizzata in Sicilia – è un’opera del biancavillese Giovambattista Sangiorgio (lo stesso autore del “Cristo Risorto” di Biancavilla): risale al 1901 ed è collocata nella nicchia a lei dedicata all’interno della chiesa.
La devozione alla Madonna del Carmine è una caratteristica del Sud Italia: tante in Sicilia le chiese e le associazioni a lei dedicate. Nella parrocchia biancavillese, in passato, durante la quindicina, la messa era molto partecipata e i fedeli sostavano davanti all’altare per rivolgere i cosiddetti “ossequi”.
La statua della Madonna del Carmelo era stata già interessata, con il parroco padre Salvatore Nicoletti, a lavori, eseguiti dal professor Antonino Distefano. Restauri che, però, avevano bisogno di un nuovo ripristino.
Lo hanno eseguito, nei mesi scorsi, due giovani artisti, Francesca Crispi e Alfredo Sergi. Innanzitutto è stata resa solida la base, in seguito sono state ricostruite alcune parti mancanti e, infine, sono stati riportati i colori e le rispettive decorazioni al loro stato originale.
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Chiesa
Quel viaggio chiamato “adolescenza”: lo psicologo parla all’oratorio “Don Bosco”
Un confronto aperto e serrato tra il dott. Alessio Leotta e i giovani della parrocchia dell’Annunziata

Un’occasione di formazione e riflessione per parlare di adolescenza a una platea di… adolescenti. L’oratorio “Don Bosco” della parrocchia Annunziata ha promosso l’incontro con i propri giovani, ponendoli davanti ad un ospite esperto in dinamiche adolescenziali. Ragazze e ragazzi si sono confrontati con il dott. Alessio Leotta, psicologo e psicoterapeuta, affrontando diversi aspetti di quella età, cruciale per la crescita e la formazione dell’individuo.
Il professionista ha proposto un’analisi approfondita di questa delicata fase della vita, soffermandosi su aspetti fondamentali come il cambiamento dell’identità, le sfide emotive, il bisogno di appartenenza, la gestione delle relazioni e la scoperta della propria autonomia. L’approccio non è stato solo teorico, ma fortemente partecipativo: i giovani sono stati invitati a condividere liberamente le proprie esperienze, emozioni e dubbi.
Molti hanno trovato lo spazio per raccontare vissuti personali, paure e desideri, scoprendo nel gruppo un luogo sicuro dove potersi esprimere senza giudizio. Il dott. Leotta ha creato un clima accogliente, rispondendo con empatia e professionalità alle domande e ai racconti.
Un confronto che ha generato una profonda consapevolezza collettiva: l’adolescenza, con tutte le sue difficoltà, è anche un’opportunità per conoscersi meglio, per imparare a relazionarsi con gli altri e per costruire il proprio futuro. Un bagaglio di conoscenze in più per i giovani dell’oratorio “Don Bosco”, più compresi, motivati e pronti ad affrontare il proprio percorso con maggiore serenità.
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