Cronaca
Notte di terrore, assalto in casa: ferito un 49enne, ladri in fuga
Ladri che entrano in casa nel pieno della notte e, una volta scoperti, avere con loro una violenta colluttazione. È l’incubo in cui nessuno vorrebbe mai trovarsi. Ma è quanto ha vissuto un 49enne biancavillese, allertato dai propri vicini perché svegliati dalla presenza di intrusi nell’abitazione accanto.
In due, con il volto travisato, si sono introdotti, tra le 2 e le 3 della notte, in una casa del centro storico, in una traversa di via Vittorio Emanuele, nel tentativo di arraffare oggetti d’oro o soldi, approfittando dell’assenza dei proprietari. Peccato per loro che alcuni vicini, insospettiti dei rumori, abbiano avvertito il figlio dei proprietari.
Questi si è subito recato in casa e in effetti ha trovato i due intrusi. Sono stati momenti concitati, soprattutto quando tra i tre è cominciata una colluttazione. Alla fine, il 49enne è rimasto ferito al volto e alla testa (è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” per le necessarie medicazioni), mentre i ladri sono riusciti a fare perdere le proprie tracce, fuggendo tra le vie del centro storico, senza escludere che si siano avvalsi della complicità di un terzo soggetto.
Intervenuti sul posto i carabinieri, sono subito cominciate le indagini. Verifiche e approfondimenti sono ancora in corso, anche attraverso l’utilizzo di immagini provenienti da sistemi di videosorveglianza, con l’obiettivo di risalire ai responsabili di questa notte di terrore.
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Assalto in casa, identificati quattro minorenni
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Cronaca
Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa
L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.
Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.
L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.
A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.
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Cronaca
Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»
Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.
Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.
Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.
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