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Cronaca

Notte di terrore, assalto in casa: ferito un 49enne, ladri in fuga

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Ladri che entrano in casa nel pieno della notte e, una volta scoperti, avere con loro una violenta colluttazione. È l’incubo in cui nessuno vorrebbe mai trovarsi. Ma è quanto ha vissuto un 49enne biancavillese, allertato dai propri vicini perché svegliati dalla presenza di intrusi nell’abitazione accanto.

In due, con il volto travisato, si sono introdotti, tra le 2 e le 3 della notte, in una casa del centro storico, in una traversa di via Vittorio Emanuele, nel tentativo di arraffare oggetti d’oro o soldi, approfittando dell’assenza dei proprietari. Peccato per loro che alcuni vicini, insospettiti dei rumori, abbiano avvertito il figlio dei proprietari.

Questi si è subito recato in casa e in effetti ha trovato i due intrusi. Sono stati momenti concitati, soprattutto quando tra i tre è cominciata una colluttazione. Alla fine, il 49enne è rimasto ferito al volto e alla testa (è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” per le necessarie medicazioni), mentre i ladri sono riusciti a fare perdere le proprie tracce, fuggendo tra le vie del centro storico, senza escludere che si siano avvalsi della complicità di un terzo soggetto.

Intervenuti sul posto i carabinieri, sono subito cominciate le indagini. Verifiche e approfondimenti sono ancora in corso, anche attraverso l’utilizzo di immagini provenienti da sistemi di videosorveglianza, con l’obiettivo di risalire ai responsabili di questa notte di terrore.

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Assalto in casa, identificati quattro minorenni

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Cronaca

Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati

Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti

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Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).

Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.

Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.

Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.

In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.

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