Cronaca
Uccise una gatta, anziana a processo Il pm: «Atto crudele e immotivato»


di Vittorio Fiorenza
Avrebbe ucciso una gatta con un colpo di scopa in testa. Un gesto immotivato e crudele. Un reato, che prevede il carcere fino a 24 mesi. Ad essere citata in giudizio è una 74enne di Biancavilla, che ha agito, secondo il sostituto procuratore di Catania, Fabio Saponara, «per crudeltà e senza necessità». Il processo a suo carico si sta svolgendo presso la quarta sezione del Tribunale etneo.
L’episodio è accaduto nel luglio del 2017, in via Altissimo a Biancavilla: la gatta (nella foto sopra), dopo essere stata colpita, avrebbe cercato di allontanarsi, barcollante, ma poi è morta. La vicenda era stata già raccontata da Biancavilla Oggi, dopo la denuncia presentata alla stazione dei carabinieri dalla proprietaria della bestiola.
«Era una trovatella meticcia, buona ed educata, era solita giocare con una palla di carta, che le facevo io», aveva riferito la sua padrona, che non si spiega il motivo di un atto così crudele.
«La gattina, in stato di evidente sofferenza, continuava a dimenarsi, a contorcersi e a muoversi in modo scomposto e poiché non riusciva a controllare i propri movimenti proprio a causa del dolore, iniziava a rotolare come se fosse un peso morto, fino a spirare», aveva raccontato nella denuncia la sua padrona, assistita dall’avv. Pilar Castiglia. La stessa che adesso si è costituita parte civile.
Dalla difesa dell’imputata, intanto, l’avv. Giuseppe Furnari ha chiesto, con il supporto di documentazione medica, una perizia per verificare la capacità della donna di stare in giudizio e la capacità di intendere e volere al momento dei fatti. Prossima udienza a luglio per il conferimento dell’incarico al perito ed il suo giuramento.
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Cronaca
Sequestrata dai carabinieri un’officina abusiva: denunciato un 59enne
L’uomo dovrà restituire allo Stato anche 21.850 euro di reddito di cittadinanza già percepito


Denunciato in stato di libertà un 59enne biancavillese, con precedenti. Secondo quanto accertato dai carabinieri, deve rispondere di esercizio abusivo della professione, gestione e smaltimento illecito di rifiuti e indebita percezione del reddito di cittadinanza.
Nello specifico, l’uomo, ufficialmente disoccupato, aveva allestito, senza alcuna autorizzazione, un’officina meccanica all’interno di un garage di proprietà del padre. Un locale situato in periferia. Occupata abusivamente anche parte della strada pubblica, utilizzata per parcheggiare, su carrelli elevatori e cavalletti, le autovetture da riparare.
Lungo la via in questione, i militari hanno quindi trovato diverse automobili, parzialmente smontate e con il cofano motore aperto, nonché un furgone con il cassone alzato, suddiviso in più pezzi.
All’interno del garage sono stati, invece, rinvenuti gli “attrezzi da lavoro” e molti rifiuti speciali, tra cui parti di motori di autovetture, oli e batterie esauste.
L’officina è stata, quindi, posta sotto sequestro e i veicoli in riparazione sono stati riaffidati ai proprietari, ignari che l’attività fosse irregolare.
Lo stesso carrozziere abusivo è stato, infine, deferito anche per aver illegittimamente incassato il sussidio pubblico del reddito di cittadinanza. Al riguardo, i carabinieri hanno proceduto, coordinandosi con l’Inps, all’immediata revoca del beneficio, con efficacia retroattiva, nonché all’avvio dell’iter di restituzione di quanto indebitamente ricevuto. Il 59enne, pertanto, dovrà riconsegnare alle casse dello Stato ben 21.850,00 € riscossi tra maggio 2019 e aprile 2023.
I cittadini residenti nella zona, che d’ora in poi potranno finalmente godere del decoro urbano ripristinato in quella via, hanno ringraziato i Carabinieri per il loro operato.


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furnari rosa isabella
7 Maggio 2019 at 0:12
Purtroppo atti di crudeltà verso gli animali sono all’ordine del giorno. Sia tra i ragazzini, poco educati dai genitori, sia tra gli anziani per cui maltrattare un animale è il modo più naturale per rapportarsi ad essi. è ora di dare una punizione esemplare. Gli anziani dovranno capire che non possono più allungare le mani sulle povere bestie come si faceva ai loro tempi. Fosse anche mia nonna manderei la vecchia in carcere; non c’è nessuna infermità mentale. Vedo ogni giorno anziani infierire sui poveri animali con naturalezza.