Politica
Ricorso al Tar sui “doppi turni”: respinta prima istanza su sospensiva
Sul ricorso al Tar presentato da genitori di alunni e dipendenti dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno”, il presidente della Terza sezione del Tar di Catania, Daniele Burzichelli, «respinge l’istanza di tutela cautelare monocratica e fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 13 marzo 2019».
Si tratta di una prima decisione, che rimanda, quindi, alla Camera di Consiglio, fissata il 13 marzo.
L’azione mossa dai ricorrenti, assistiti dall’avv. Andrea Ingiulla, è contro l’ordinanza del sindaco Antonio Bonanno (il Comune è rappresentato dall’avv. Giuseppe Meli), che impone l’alternanza dei turni delle lezioni, tra mattina e pomeriggio, tra la “Bruno” e la scuola media “Luigi Sturzo”, due comunità che condividono lo stesso edificio, a seguito del terremoto del 6 ottobre.
Nel proprio decreto, il presidente del Tar avanza alcune osservazioni. Primo: «Non si comprende, allo stato, perché le attività extracurricurali, come i PON, non possano svolgersi in orario diurno e, comunque, l’occupazione pomeridiana dei locali del menzionato Istituto da parte delle classi della scuola “Luigi Sturzo” sembra comunque costituire circostanza preclusiva per il loro espletamento».
Secondo: «È del tutto condivisibile l’affermazione secondo cui i giovani alunni dell’Istituto ricevono un pregiudizio a seguito dell’adozione del provvedimento indicato, ma tale pregiudizio è finalizzato a contemperare equamente le esigenze dei vari studenti e delle rispettive famiglie, posto che va considerata anche la posizione degli studenti della scuola secondaria “Luigi Sturzo”, anch’essi non autosufficienti, come esattamente rilevato dall’Amministrazione resistente».
Terzo: «Allo stato, appaiono risolutive le argomentazioni svolte dal Comune in merito all’impossibilità di adottare soluzione
alternative».
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Politica
Bonifica, forse è la volta buona: operai e mezzi in azione a monte Calvario
Lavori al via dopo gli intoppi post-appalto (ritocco dei costi dei materiali e interdittiva antimafia ad un’impresa)
Operai e mezzi, da qualche settimana, si muovono all’interno dell’area di monte Calvario. Forse è la volta buona perché le opere di bonifica possano entrare nel vivo. «In questo momento i lavori sono in corso, si sta predisponendo la cantierizzazione dell’intervento, a seguito dell’approvazione del piano di lavoro da parte di Spresal», conferma il sindaco Antonio Bonanno a Biancavilla Oggi.
Nonostante la consegna dei lavori, con tanto di nastro inaugurale, alla presenza del ministro Nello Musumeci, sia avvenuta nel febbraio 2023, una serie di inghippi hanno bloccato gli operai. Dopo l’assegnazione dell’appalto, l’impresa Rem aveva sollecitato l’aggiornamento dei costi dei materiali che nel frattempo erano aumentati. Impresa e Comune si erano ritrovati davanti al Collegio Consultivo Tecnico, esprimendosi poi a favore dell’ente pubblico e sollecitando l’avvio dei lavori. Ma lo scorso aprile, come svelato da Biancavilla Oggi, la “Gentile Ambiente” con sede a Casoria (l’altra impresa che con la Rem si era aggiudicata l’appalto) era stata raggiunta da informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. «L’amministrazione – specifica Bonanno – ha proceduto alla sua esclusione dall’Associazione Temporanea d’Impresa a seguito della comunicazione di interdittiva. Il provvedimento è diventato definitivo senza che sia stato impugnato».
Opere di bonifica con l’impresa Rem
A portare avanti i lavori, dunque, sarà soltanto la Rem. «La ditta – dice il primo cittadino – che si è aggiudicata l’appalto ha previsto circa 2 anni. La speranza è che non ci siano altri incidenti di percorso per finire i lavori di bonifica nel 2026». Ma Bonanno preferisce stare con i piedi piantati a terra: «Bisogna essere fiduciosi, ma anche realistici. Il sistema degli appalti e il codice degli stessi merita una revisione. L’intoppo è sempre dietro l’angolo».
Certo è, come dimostrano le immagini che abbiamo pubblicato sopra, in questi giorni nell’area di monte Calvario si sono visti operai e mezzi in azione. L’obiettivo finale, come è noto, è trasformare la zona in un parco verde, mettendo in sicurezza le rocce e le aree delle ex cave, da cui si sono diffuse nel corso dei decenni le fibre minerali di fluoroedenite. La micidiale fibra-killer, simile all’amianto, responsabile di oltre 70 decessi accertati per mesotelioma pleurico.
Monte Calvario e poi?
La bonifica di monte Calvario non è l’ultimo capitolo di quelle prescrizioni fornite già a fine degli anni ’90 dagli esperti che si sono occupati del caso Biancavilla. La bonifica degli immobili privati e la realizzazione di un sito di stoccaggio di materiali edili (potenzialmente inquinati) sono due filoni da non dimenticare.
«Abbiamo approvato quest’anno – fa presente Bonanno – il progetto di fattibilità tecnico economica sulla bonifica dell’edilizia privata, con priorità degli interventi sulle abitazioni più vecchie. L’iter del progetto esecutivo sulla discarica va anche avanti. Nonostante gli uffici siano al lavoro sulle opere del PNRR e della bonifica del monte calvario in fase di attuazione, si prosegue con attenzione anche su questi fronti».
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