Storie
«Io, in lotta contro tumore raro» Raccolta di fondi per la ricerca


La diagnosi di cancro, l’intervento chirurgico ed il ritorno ad una vita “normale”. Ma la battaglia non è conclusa. Da Biancavilla, la storia di un giovane che lotta contro una terribile malattia e che lo fa, puntando alla raccolta di fondi da destinare alla ricerca ed in particolare al centro di Aviano in cui è stato sottoposto alle cure. Una campagna aperta da poche ore su GoFundMe, piattaforma di crowdfunding tra le più note a livello internazionale.
«Sono Carmelo Domenico Greco, ho 26 anni, amo la musica, adoro viaggiare e fare sport. Da circa 10 anni coltivo la mia più grande passione, fare il deejay. All’età di 24 anni ho scoperto di avere un sarcoma retroperitoneale, una tra le forme più rare di tumore maligno al mondo. Nel luglio del 2016 sono stato operato per la prima volta, mi è stato tolto un rene e circa un metro di intestino».
Così si presenta il giovane biancavillese che ha aperto la raccolta.
«Paradossalmente, nella mia sfortuna –racconta– ho avuto la fortuna di incontrare dei veri e propri “angeli custodi” in camice bianco. Primo fra tutti il prof. Rosario Vecchio che con la sua lealtà e professionalità mi ha indirizzato in un centro specialistico di eccellenza, il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (CRO) Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), dove ho conosciuto, tra gli altri, il dott. Bertola, il dott. De Paoli e il dott. Navarria. Uno staff gentile e premuroso, sempre pronto a regalarmi un sorriso. Sono stati loro ad indicarmi una cura sperimentale incentrata sulla radioterapia preoperatoria volta a rendere l’intervento più efficace e minimizzare la probabilità di recidive di questo mio nuovo “compagno di vita”».
«L’unica soluzione per curare la mia malattia, al momento, è proprio la chirurgia che scongiuri ogni forma di recidiva. Purtroppo nel mio caso non è andata proprio così», sottolinea Carmelo.
«A meno di due anni dall’intervento e due mesi dal mio matrimonio, nell’aprile del 2018 il problema si è ripresentato. Mi sono dovuto sottoporre ad un secondo intervento chirurgico, sacrificando un altro pezzo di intestino e di altri tessuti adiacenti».
Così viene l’idea di dare una mano alla ricerca. In concreto, sono necessarie risorse economiche. Si possono raccogliere attraverso libere donazioni, anche di piccola entità.
«Con la collaborazione dei dottori del CRO di Aviano ho voluto creare questa raccolta fondi, data la rarità dei casi e i tempi lunghi per la sperimentazione, per dare una speranza in più a chi come me combatte ogni giorno insieme alle proprie famiglie per cercare di debellare questo male. I fondi raccolti –sottolinea Carmelo– verranno devoluti interamente al centro di cure e ricerca di Aviano nella speranza che, se raggiunta una somma importante, possano avviarsi borse di studio e nuovi piani per la ricerca contro i sarcomi garantendo quindi una diagnosi precisa ai pazienti affetti. L’intero importo a fine della raccolta, visualizzabile sulla piattaforma, sarà l’equivalente di un assegno che verrà da me devoluto al centro di Aviano».
Quindi l’accorato appello: «Finanziare la ricerca rimane l’unica soluzione per dare speranza, o anche solo un po’ di sollievo, a chi come me è affetto da tali patologie ed alle famiglie come la mia, che sperano in una cura effettiva e definitiva. Donare anche solo 1 € non cambierà certo la vostra vita ma potrà dare speranza ed essere di vitale importanza».
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Storie
Mattarella conferisce medaglia d’onore alla memoria di Gerardo Sangiorgio
Alto riconoscimento per il biancavillese sopravvissuto ai lager: cerimonia per la Festa della Repubblica


Ancora un alto riconoscimento istituzionale alla memoria di Gerardo Sangiorgio, il biancavillese che rifiutò di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò e che, per questo, fu rinchiuso nei lager nazisti. Un uomo giusto che, sopravvissuto a quell’orrore, dedicò la sua vita di insegnante alla promozione dei valori di libertà e fratellanza.
Questa volta – a 30 anni dalla morte di Sangiorgio – è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a conferire una medaglia d’onore in suo ricordo. Verrà consegnata ai familiari, il 2 giugno, occasione del 77esimo anniversario della fondazione della Repubblica Italiana, in una cerimonia in piazza Università, a Catania, dalle mani del prefetto. A comunicarlo con una lettera, come apprende Biancavilla Oggi, è stata proprio Maria Carmela Librizzi a Maria Cuscunà, vedova di Gerardo Sangiorgio.
L’alto riconoscimento si lega a quanto previsto dalla Legge 296 del 2006. La medaglia d’onore è dedicata ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e ai familiari dei deceduti.
Sangiorgio, un Internato Militare Italiano
Lo status di Sangiorgio è quello dell’Imi (Internato Militare Italiano). Catturato a Parma dopo l’8 settembre 1943, disse “no” al fascismo, rifiutandosi di aderire alla fantomatica Repubblica di Salò. Caricato nei vagoni piombati, venne trasferito in Germania. Arrivò nel campo di sterminio di Neubranderburg bei Neusterlitz. Poi, il trasferimento al lager di Bonn am Rhein e, nell’inverno del 1944, a Düisdorf. Visse in condizioni inumane, che lo provarono per il resto della vita.
Il ritorno a Biancavilla gli consentì di proseguire gli studi. Divenne un apprezzato docente e un fine letterato. Nel 1953 fu insignito della Croce al Merito di Guerra. Ricevette nel 1979 l’autorizzazione dal Ministero della Difesa di adoperare il Distintivo d’onore per i patrioti Volontari della libertà. Nel 1984 ebbe il titolo onorifico di “Combattente per la Libertà d’Italia 1943-1945” da parte del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, e del Ministro della Difesa, Giovanni Spadolini. Adesso si aggiunge questa ulteriore medaglia d’onore su decreto firmato dal capo della Stato, Sergio Mattarella.
Due volumi su Gerardo Sangiorgio
Negli ultimi anni, diversi i contributi e gli studi sulla figura di Sangiorgio. Due i volumi che la nostra casa editrice, Nero su Bianco, gli ha dedicato, promuovendoli in occasione della “Giornata della memoria” con il coinvolgimento delle scuole.
Si tratta di “Internato n. 102883/IIA. La cattedra di dolore di Gerardo Sangiorgio”, scritto da Salvatore Borzì con prefazione di Nicolò Mineo. E poi, a cura di Borzì, “Una vita ancora più bella. La guerra, l’8 Settembre, i lager. Lettere e memorie 1941-1945”, con prefazione di Francesco Benigno.
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