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Editoriali

Il terremoto di “Biancavilla Oggi”: ottobre record, boom di visite e clic

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Le scosse di terremoto e la grande paura. La conta dei danni ed il raduno davanti alle effigi dei santi patroni. La telefonata di Luigi Di Maio al Consiglio Comunale (anticipata proprio da queste pagine) e la successiva visita dello stesso vicepremier. Un susseguirsi di fatti ed eventi, che Biancavilla Oggi ha seguito minuto per minuto, confermandosi un riferimento insostituibile nel panorama giornalistico locale. Non solo notizie e aggiornamenti in tempo reale. Ma anche punti di vista ed approfondimenti esclusivi.

La preferenza di voi lettori per la nostra informazione è stata sbalorditiva. Il mese appena trascorso ha fatto registrare a Biancavilla Oggi un record assoluto di visite rispetto ai quattro anni di presenza online. Un numero di utenti che ha consultato le nostre pagine con un balzo di +25% al confronto con il precedente record, risalente al dicembre 2016. In particolare, la notte del forte terremoto e la giornata del 6 ottobre, in appena 24 ore, il nostro sito ha ricevuto le visite che di solito si registrano in 7-10 giorni di cronaca “ordinaria”.

Risultati strabilianti, possibili grazie alla fiducia che ci riconoscete e che è sempre in costante crescita. Un’ulteriore motivazione per fare meglio e non deludere le aspettative di una informazione al servizio dei nostri lettori. Gli unici padroni che riconosciamo e nei confronti dei quali rinnoviamo la fedeltà al programma editoriale con cui ci siamo presentati nel 2014: essere «L’altra informazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. giampiero

    5 Novembre 2018 at 13:52

    grande servizio per la comunità

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Editoriali

Europee, snobbata piazza Roma: la politica va in sale festa e case private

I biancavillesi chiamati al voto sono 18.865, ignari di una campagna elettorale svolta tra intimi

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Macché politica di piazza. Altro che politica tra la gente. A Biancavilla, la campagna elettorale per le Europee ha snobbato il cuore della città. Ai piedi del campanile di Carlo Sada – da oltre un secolo faro e testimone della partecipazione democratica – nessun comizio e nessun passaggio di candidati.

Eppure, buona parte delle forze politiche si sono mosse, invitando ed accogliendo diversi aspiranti europarlamentari. Lo hanno fatto, però, tra intimi e portatori di voti, riuniti in sale festa, ville, ristoranti e residenze private. Già, persino abitazioni per fare campagna elettorale.

A Biancavilla si sono visti (in ordine casuale): Marco Falcone, Giuseppe Lupo, Ruggero Razza, Giuseppe Antoci, Massimiliano Giammusso, Antonio Nicita…

Cosa hanno detto, fatto, promesso, denunciato? Non è dato saperlo. Nessun invito ai giornalisti, nessun comunicato stampa.

I biancavillesi chiamati alle urne sono 18.865 (cioè 9070 donne e 9795 uomini). Ignari di una campagna elettorale “privata”, rivolta alle truppe dei partiti e delle correnti di partito. Una campagna staccata dai cittadini. In lontananza, l’immancabile e inconfondibile voce di Alfio Petralia, amplificata dal megafono attaccato alla sua Fiat 500, sembra un’eco proveniente da un passato che assume i toni della malinconia.

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