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Addio a Sara Galizia, esempio di impegno caritatevole e culturale

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di Vittorio Fiorenza

Si è spenta all’età di 66 anni, dopo una lunga malattia, Sara Galizia, donna stimata a Biancavilla sul fronte della carità cristiana e dell’impegno culturale. Cresciuta e formatasi nella Conferenza “San Vincenzo de Paoli” del prof. Vincenzo Portale, arrivò a guidare in anni più recenti la Caritas parrocchiale della chiesa madre. Per anni, affiancò mons. Giosuè Calaciura nella vita parrocchiale, in basilica.

Figura tra le fondatrici dell’Avis. È stata tra le animatrici della “Nuova compagnia teatrale dialettale Biancavilla”, dell’associazione Aretè e dell’associazione Jacques Maritain.

Ha insegnato lingua francese prima a Bergamo e poi, una volta rientrata a Biancavilla, alla scuola media “Luigi Sturzo” e quindi alla “Antonio Bruno”, dove ha contribuito a fare conoscere agli alunni la figura dello scrittore e poeta biancavillese a cui l’istituto è intitolato.

Per la sua devozione verso la Madonna dell’Elemosina, è stata in prima fila tra le socie dell’associazione mariana. La sua morte –in tanti non hanno mancato di notare– è avvenuta proprio nel giorno della festa dedicata a Maria Santissima dell’Elemosina.

«Il suo ricordo –viene sottolineato dall’associazione Sme– splende nella comunità cristiana come esempio di una fede viva e operosa, una fede sorridente, una fede che non si scoraggia davanti alle difficoltà della vita. Sara è stata un dono per quanti l’hanno conosciuta, la conferma vivente che la santità quotidiana è possibile, perché la santità è vivere l’ordinarietà in modo intenso e straordinario».

I funerali di Sara Galizia saranno celebrati in basilica, dal prevosto, padre Pino Salerno, dopo il corteo che muoverà dall’abitazione, alle ore 15.30 di venerdì 5 ottobre.

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Simona Crispi, ricercatrice di Biancavilla diventa “doctor europaeus”

Brillante percorso di studi e una carriera nell’ambito dell’ingegneria e della chimica dei materiali

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Il suo ambito è quello della ricerca e lo sviluppo dei nanomateriali, che trovano applicazioni in svariati settori. Un’attività, la sua, che in questo momento svolge presso il CNR – Istituto di tecnologie avanzate per l’energia “Nicola Giordano” di Messina, col quale ha vinto un assegno di ricerca.

Simona Crispi, biancavillese, nonostante il suo percorso accademico la proietti verso orizzonti internazionali, ha deciso di restare in Italia, anzi in Sicilia. E adesso ha conseguito il dottorato di ricerca in “Ingegneria e Chimica dei materiali e delle costruzioni” all’Università di Messina. Un traguardo arricchito anche dall’attestazione di “Doctor europaeus”. Titolo aggiuntivo che risponde alle condizioni stabilite dalla Confederazione delle Conferenze dei Rettori dei paesi dell’Unione Europea (recepite dalla European University Association) e che Simona ha conquistato grazie alla tipologia e al rilievo dei suoi studi, condotti per un periodo presso la “Humboldt – Universitat” di Berlino.

Alle spalle c’è un un lungo percorso. Simona Crispi ha conseguito la laurea triennale in Tossicologia e quella magistrale in Chimica dei materiali all’Università di Catania. Diversi gli stage riportati in curriculum, dall’Arpa Sicilia alla St Microelectronics, multinazionale con cui ha collaborato per il deposito di un brevetto per creare un materiale da utilizzare in dispositivi miniaturizzati per il rilevamento di gas. Abilitata alla professione di chimico, Crispi ha pubblicato diversi articoli in riviste scientifiche come Sensors and Actuators o ACS Applied Nanomaterials.

Un’intensa attività che non le ha impedito, comunque, di tralasciare affetti e sentimenti. Così, Simona ha coronato ri recente anche il sogno del matrimonio, dimostrando che carriera e famiglia si possano conciliare. «Come è possibile? Con l’amore», risponde la ricercatrice biancavillese. «La passione e l’amore per quello che faccio – garantisce Crispi – mi conferiscono le energie necessarie per alzarmi tutte le mattine alle 4 e andare a prendere un pullman che mi porta ad un altro pullman per arrivare al lavoro. Ed è lo stesso amore che mi riconduce tutte le sere a casa da mio marito».

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