Cronaca
Investito dalla littorina della Fce: grave un 17enne di Biancavilla

Un ragazzo di 17 anni di Biancavilla è stato investito dalla littorina della Fce, a pochi passi dalla stazione della contrada di Giaconia, al confine tra Paternò e Belpasso. Adesso è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale “Cannizzaro” di Catania. I medici si stanno prodigando per salvargli la vita. Già sottoposto ad un lungo e delicato intervento chirurgico. Ha riportato fratture al bacino, trauma cranico, trauma toracico e lesioni interne.
La dinamica è tutta da chiarire. E bisogna capire perché il ragazzo si trovasse lì vicino ai binari. Si pensa che abbia marinato la scuola. Fatto sta che sarebbe sbucato all’improvviso dalla vegetazione che costeggia la linea ferrata fino ad essere investito dal treno in transito, diretto verso Paternò.
Gravi sono apparse le condizioni del 17enne. Dopo essere stato sottoposto a tentativi di rianimazione sul posto, è stato trasferito d’urgenza al “Cannizzaro” in elisoccorso. Gli operatori del 118 sono intervenuti anche per il macchinista del treno, che ha accusato un malore ed un comprensibile choc. Sul posto pure i carabinieri e i vigili del fuoco del distaccamento di Paternò.
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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